Polenta con i funghi, balli e tombolate: la sagra che non passa mai di moda

MADONNA DELLA CASTAGNA. Un «evergreen» aperto fino al 15 settembre, un’oasi di serenità per anziani e piccini. «Quando fa caldo i miei nipoti sanno dove trovarmi». E fra gli habitué bergamaschi spuntano anche turisti tedeschi.

Estate in città. Tra il caldo (che, dopo essersi fatto attendere tanto, ora è finalmente arrivato), l’afa e le giornate in cui sembra che manchi l’aria, stare all’aperto sotto l’ombra degli alberi, immersi nella natura, sembra essere l’unica soluzione.

E allora la Festa del Santuario della Madonna della Castagna a Bergamo (quasi al confine con Paladina) è un’oasi di serenità, fresco e divertimento nei caldi pomeriggi e serate estive. Una tradizione che si ripete e si rinnova, e che riscuote sempre consensi: un «evergreen», insomma. È così per Antonella, 77 anni, che, dalla sua casa di Paladina, viene in bicicletta praticamente tutti i giorni per sedersi nelle panche sotto gli alberi. Accaldata, ma in formissima, con un ventaglio in mano («un regalo di mia nipote che è andata a studiare in Spagna», ci tiene a dire orgogliosamente), racconta di essere una habituée del luogo.

«Quando al telegiornale dicono che ci saranno giorni di molto caldo, i miei figli e nipoti sanno già dove devono cercarmi. Arrivo qui – indicando il lungo tavolo di legno dove è seduta, quello più in alto in cima alla piccola collina –, mi prendo qualcosa da bere, leggo un libro o gioco a carte con delle amiche. Ma loro non vengono sempre. Comunque, mi piace anche stare da sola e godermi la natura».

La frescura

Già dal primo pomeriggio ci sono avventori a godersi l’ombra degli alberi e il fresco del piccolo bosco. Molti quelli contenti -e alcuni curiosi di conoscerla meglio - della nuova gestione di Filippo Musitelli che ha preso in mano la Festa con il suo team del Centro La Proposta di Ponte San Pietro, in collaborazione con Sporting Tomenone di Bagnatica.

Un appuntamento storico

L’amata sagra alla Madonna della Castagna era rimasta orfana della storica gestione della Cooperativa Città Alta, che l’aveva assicurata fino al 2019. I successivi anni sono stati gestiti dai volontari del Santuario Beata Vergine della Castagna, che fa parte della parrocchia di Fontana fino ad arrivare alla nuova gestione, iniziata un mese fa per la durata dei successivi cinque anni.

«Vogliamo continuare nel solco della storica Festa che piace tanto ai bergamaschi – dice il nuovo gestore – . Non mancano i piatti tipici “made in Bergamo”, come i casoncelli, foiade con funghi, coniglio, brasato, polenta. Da poco abbiamo introdotto il servizio hamburgeria e di pane e salamelle. Per ora non serviamo pizza. Non ce la facciamo per il numero di personale né per gli spazi. Ci penseremo per i prossimi anni. Intanto teniamo queste proposte con cui vogliamo fare bella figura».

I riscontri sono positivi da parte dei frequentatori che, se nel pomeriggio scelgono di restare leggeri dal punto di vista culinario (anche se qualche utente storico più avanti negli anni non rinuncia al classico bicchiere di vino, con l’arrivo dell’ora dell’aperitivo) e non rinunciano al tradizionale caffè, di sera, per cena, nessuno dice no alle proposte culinarie del menu, che quotidianamente presenta prelibatezze speciali. Come lo stinco di maiale al forno o le lumache trifolate. Ma anche pietanze più leggere vista la stagione, come crudo e melone e vitello tonnato.

Meta per tutte le età

La sera, oltre ai piatti, a cambiare è anche il tipo di clientela. Se nel pomeriggio l’età è più avanzata (con Antonella e le sue amiche che giocano a carte), dall’ora dell’aperitivo in avanti i tavoli e la cucina si riempiono di giovani e famiglie con bambini. «Con i bimbi veniamo spesso qui perché proprio alle spalle del Santuario c’è una bella passeggiata nella natura che porta al Santuario della Madonna di Sombreno – raccontano Susan e Luca con i figli Dennis e Aurora, seduti al tavolo davanti ai piatti della tradizione – .In alcuni tratti la strada è faticosa, ma è bello poi venire qui per la ricompensa».

Piace anche agli stranieri

A volte, si incontrano anche dei turisti, attratti dalle bellezze artistiche del Santuario della Madonna della Castagna e della sua storia mariana. Come è il caso di Karin e Anne, arrivate a Bergamo da Colonia, in Germania. «Veniamo spesso al Nord Italia e conosciamo Bergamo da qualche tempo. Questa volta abbiamo deciso di scoprirne i dintorni e la nostra guida consigliava questo bel Santuario», raccontano in lingua inglese, tentando, perché appassionate, di dire alcune parole anche in italiano.

Party di fine scuola

Alla Festa non manca anche la fascia d’età dei ragazzini che si riuniscono in gruppo per mangiare, bere qualcosa o anche solo stare insieme. La maggior parte arriva in bicicletta, il mezzo più amato anche dagli adolescenti che, per lo più, arrivano dai paesi vicini come Paladina, Valbrembo e Sombreno. «Ci piace venire qui», dice un gruppetto di ragazze, che frequentano i primi anni delle superiori, tranne Lucrezia che ha appena concluso la terza media. «Peccato che a giugno abbia sempre piovuto, il maltempo di ha impedito di venire», dicono. «Volevo festeggiare qui il mio esame conclusivo delle medie, ma il tempo è stato bruttissimo», aggiunge Lucrezia. «C’erano sere che faceva quasi freddo», aggiunge poco più in là la signora Anna che si unisce alle chiacchiere con le ragazze perché una di loro è compagna di classe della nipote. E lo stesso rammarico è nelle parole del gestore Filippo Musitelli: «Giugno ce l’hanno rubato – dice – Solo adesso stiamo riuscendo a riprenderci. La durata della festa è prevista fino al 15 settembre, ma se sarà un mese caldo prorogheremo fino alla fine di settembre», fa presente. Oltre al food non mancano gli eventi ad attrarre i cittadini alla sagra e a farli ritornare.

Non solo cibo

Oltre alla tombola gratuita il sabato mattina (dove si vincono casse di cibo tipico), si balla e si canta tutti i mercoledì e sabato pomeriggio. In più ci sono eventi speciali, come gli spettacoli con i burattini. In definitiva, la Festa alla Madonna della Castagna ai bergamaschi piace. Tanto. Per la sua frescura, il buon cibo, la bella compagnia e quell’atmosfera bucolica che si respira andando poco lontano dal caldo e dal caos della città (non ancora completamente vuota per le ferie estive). «Di gente ce ne è sempre tanta. Sono forse diminuiti gli anziani che si riunivano in pomeriggio, ma cerchiamo di farli affezionare ancora a noi e attirare tutte le generazioni proponendo occasioni per stare insieme dalla colazione al dopo cena», dice Musitelli.

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