Polaria, sui passeggeri controlli anche biometrici: in arrivo 60 totem

AEROPORTO. Entro l’estate 2024 saranno operativi anche a Orio i «kiosk», che «scansionano» chiunque entri in Europa. L’approfondimento di due pagine su L’Eco di Bergamo in edicola domenica 15 ottobre.

L’obiettivo è quello di omologare in tutta Europa il fascicolo relativo a ogni persona che accede al territorio della Comunità da Paesi non comunitari . Documento che verrà realizzato grazie alle più moderne tecnologie a disposizione, per garantire la massima conformità delle informazioni raccolte all’interno di un innovativo «fascicolo della permanenza in Europa». Per questo anche all’aeroporto di Orio al Serio saranno operativi – verosimilmente entro la prossima estate – i totem che rileveranno le informazioni biometriche del passeggero in arrivo sul territorio europeo. Totem che si chiamano «kiosk»: ne saranno collocati una sessantina, quaranta agli arrivi e venti alle partenze dei voli dell’area cosiddetta «extra Schengen», ovvero provenienti o diretti fuori dai 26 Stati europei che, a seguito degli accordi della località lussemburghese, hanno abolito le frontiere interne. La polizia di frontiera del nostro scalo si sta preparando a questa rivoluzione: alcuni dei totem acquistati dalla società di gestione Sacbo sono già presenti nell’area degli arrivi. Diventeranno operativi non appena il progetto prenderà corpo a livello internazionale.

«Standard in ogni frontiera europea»

«Il 2023 è un anno fondamentale per la frontiera esterna, dunque verso i Paesi non dell’Ue», spiega il primo dirigente della polizia di Stato, Luca Rocco, dal 2020 comandante della polizia di frontiera di Orio, affiancato dal commissario capo Ivano Barra e dal commissario Maurizio De Lorenzo: «Stiamo infatti assistendo a una trasformazione delle modalità di controllo dei documenti ai passeggeri. Stiamo passando da una fase di controllo delle persone a livello nazionale, con il loro ingresso in Italia e la loro successiva libera circolazione in tutta l’area Schengen, a un controllo molto più ampio: i controlli effettuati qui a Orio saranno oggetto di monitoraggio anche delle altre nazioni appartenenti all’Unione europea. Si tratta di una fase di transizione che vedrà il suo compimento nel prossimo anno, con la realizzazione di infrastrutture che permettano la registrazione dei passeggeri in ingresso negli Stati Schengen, con l’apertura di un vero e proprio “fascicolo di permanenza” in Europa e che ne controllerà la durata di permanenza nell’area Schengen».

Un iter che vede la sua origine, a livello normativo, nel 2016, con i regolamenti approvati tra il 2018 e il 2019: regolamenti che hanno introdotto l’obbligo di dotarsi delle strumentazioni necessarie alla rilevazione degli accessi, che sono per l’appunto i «kiosk» in arrivo anche a Orio. «Qui nel nostro aeroporto sono già di fatto attivi e possono teoricamente già funzionare – rileva Luca Rocco –: diventeranno però operativi quando saranno collegati alla rete dei server di tutta l’Unione europea. Il passeggero appena atterrato sarà chiamato ad avvicinarsi a uno di questi totem e a registrarsi, facendo rilevare il proprio documento, ma anche i rilievi biometrici: altezza, viso, corporatura. Attualmente questi rilievi vengono svolti solo a livello visivo dai nostri operatori di polizia».

Una procedura che andrà dunque a digitalizzare i controlli: «Questo passaggio riguarderà i cittadini provenienti dai Paesi extra Schengen e che intendano soggiornare in Italia o comunque in Europa fino a novanta giorni: quindi i vari turisti, studenti o lavoratori temporanei. Chi, invece, è in possesso di documenti per una permanenza più lunga, non dovrà sottoporsi a questa procedura». L’importante è essere in possesso dei passaporti elettronici, che contengono anche i chip con le informazioni biometriche: «Questo velocizzerà l’uscita e l’ingresso per i cittadini comunitari – aggiunge il dirigente –: tutti i cittadini non comunitari, invece, dopo la “scansione” davanti al totem, compariranno davanti al nostro operatore, che avrà già una scheda con i dati rilevati in automatico. Ciò velocizzerà le procedure. Verosimilmente questi “kiosk”, già presenti qui così come in tanti altri scali europei, dovrebbero entrare in funzione prima dell’estate del 2024. Il regolamento europeo è già operativo, ma per allineare tutti gli Stati serve il giusto tempo». In questo modo, in tutto il territorio europeo, tutte le polizie di frontiera e le forze dell’ordine saranno a conoscenza delle stesse informazioni sui cittadini presenti sul proprio territorio e provenienti da Paesi extra Schengen. «È un nuovo passo verso l’integrazione del sistema di controllo della frontiera – prosegue Luca Rocco –: la mission degli operatori delle polizie di frontiera degli Stati Schengen è operare nella massima standardizzazione possibile. Il controllo fatto all’ingresso a Orio al Serio dev’essere identico a quello che avviene a Bruxelles o a Parigi. Già oggi la modulistica è omologata, per esempio, per respingere alla frontiera».

Misure di sicurezza incrementate

Quest’anno si stima che i passeggeri provenienti dai Paesi extra Schengen in arrivo a Orio – in base alle proiezioni dei dati dei primi nove mesi – possano essere attorno ai quattro milioni (circa ventimila voli, a fronte dei 18.000 circa dello scorso anno), su un totale di 15-16 milioni. «Una volta che il passeggero soddisfa i requisiti previsti per l’ingresso alle frontiere Schengen, può accedere al territorio europeo – rileva ancora il dirigente della Polaria – e va considerato che, grazie all’esperienza e alla bravura degli agenti, noi riusciamo a limitare il controllo a 30-40 secondi, nei quali si decide se il passeggero può entrare o passare a un controllo più approfondito». A oggi, su un volo di 190 persone, una decina passa al secondo step e, di queste, una o due possono subire dei provvedimenti. I recenti fatti in Medio Oriente hanno portato anche allo scalo di Orio a un innalzamento del livello di attenzione, con l’incremento dei servizi di sicurezza e vigilanza.

Liste passeggeri, multe per 830mila euro

A proposito di sicurezza, le norme internazionali contro il terrorismo prevedono che le compagnie aeree comunichino le generalità dei propri passeggeri alla polizia di frontiera, in modo che gli agenti possano svolgere eventuali controlli anche preventivi. Le stesse normative prevedono sanzioni pesantissime, pari a diecimila euro di multa per ciascun nominativo che non viene comunicato come dovrebbe essere fatto. Allo scalo di Orio al Serio dall’inizio dell’anno sono state comminate 83 sanzioni di questo genere alle compagnie aeree: multe che, visto l’importo elevato di ciascuna, da gennaio hanno fruttato qualcosa come 830mila euro, destinati a superare di gran lunga il milione di euro entro la fine dell’anno.

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