Piazzale Goisis: luogo di memoria vicino al nuovo stadio - Foto e video

L’INAUGURAZIONE. Pronto il piazzale antistante il Lazzaretto: pietra, alberi e prato al posto del cemento. La sindaca: «Luogo di memoria in un’architettura straordinaria».

Nuove geometrie di pietra, alberi e porzioni di prato disegnano lo spazio pubblico che un tempo era un parcheggio asfaltato. È stato inaugurato nella mattinata di sabato 12 aprile il nuovo piazzale Goisis, tra il Lazzaretto e la Curva Sud, 3.364 metri quadrati di cui 1.323 a verde, restituiti al quartiere nell’ambito dell’operazione di riqualificazione dello stadio. «Era il 2015 – ricorda l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini al taglio del nastro –. Dopo 25 anni di discussioni infruttuose su dove realizzare il nuovo stadio si è deciso di mantenerlo in città, restituendo una struttura di livello europeo con spazi urbani di qualità. Manca solo l’ultimo tassello, il collegamento ciclopedonale che dalla piazza arriva in via Fossoli. Era stato trovato amianto in questo vecchio percorso, ma è stato bonificato e i lavori sono in corso. Aprirà tra circa tre mesi, sarà anche illuminato».

Un luogo di memoria con testi evocativi

La sindaca Elena Carnevali invita tutti a «ricordare come era prima, area di parcheggio disordinata» e si sofferma sulle scritte incise nella pietra, «con le parole in ricordo della peste del ‘600 e del nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Bergamo nel 2021 per commemorare le vittime del Covid. È un luogo della memoria incastonato in un’architettura straordinaria».

L’opera è uno standard generato dalla riqualificazione dello stadio, del valore di oltre un milione di euro

Su sei fasce in cemento nero da 8 metri sono state inserite lastre in ottone incise al laser con testi evocativi. Ci sono quelle, si diceva, di Mattarella: «Fare memoria significa, quindi, anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. La memoria ci carica di responsabilità». Le lancette del tempo si spostano secoli indietro, nel 1630, quando i malati di peste venivano accolti nel Lazzaretto. Per ricordare quell’evento, il progettista Mauro Piantelli dello Studio De8, ha scelto le parole di Alessandro Manzoni (I Promessi Sposi, cap. XXXIII)

Il nuovo stadio e il suo piazzale

L’opera è uno standard generato dalla riqualificazione dello stadio, del valore di oltre un milione di euro. Andrea Fabris, direttore generale corporate Atalanta, ringrazia «Bergamo e la proprietà, la famiglia Percassi, che ci ha messo oltre che l’impegno economico anche tanto cuore. Si chiude così un progetto importantissimo, è fondamentale che lo stadio sia rimasto al suo posto, è qualcosa di vivo, che trasmette nel tempo quanto vissuto dal punto di vista sportivo».

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