Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 07 Novembre 2024
Parco dei Colli più grande e riuso degli spazi pubblici: entra in vigore il nuovo Pgt di Bergamo
DAL COMUNE. Entra in vigore in nuovo Piano di governo del territorio con le linee guida della città per il futuro: cancellata l’edificabilità per oltre 1,1 milioni di metri cubi, si allarga per 3,3 milioni di metri quadrati il Parco dei Colli.
Con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale Regione Lombardia, entra in vigore a tutti gli effetti il nuovo Piano di governo del territorio della città di Bergamo. Un lungo e importante lavoro iniziato nel 2020 con l’individuazione da parte dell’allora Giunta Gori delle linee di indirizzo del nuovo Piano, presentate in aula consigliare a inizio di gennaio 2021, fa sapere in una nota Palazzo Frizzoni. Ne è seguito un approfondito lavoro di rivisitazione e riscrittura del Pgt vigente, introducendo cambiamenti radicali rispetto alle precedenti impostazioni, accompagnato da un percorso altrettanto significativo di partecipazione e confronto con la cittadinanza, che ha portato prima al deposito Vas (Valutazione ambientale strategica), secondo quanto previsto dalla legge regionale 12/2005, avvenuto a luglio del 2023, e poi alla sua adozione il 16 ottobre 2023.
Con la pubblicazione di oggi - giovedì 7 novembre - si chiude definitivamente questo lungo iter, superando definitivamente il vecchio Piano urbanistico e rendendo a tutti gli effetti vigente il nuovo Piano di governo del territorio della città di Bergamo
A seguito del pronunciamento del Consiglio comunale ha preso avvio il periodo cosiddetto di salvaguardia, nel corso del quale si devono rispettare le prescrizioni di entrambi i Pgt, sia quello vigente che quello in corso di approvazione, e si è dato avvio alla raccolta delle osservazioni da parte di tutta la cittadinanza, per tutto il mese di dicembre dello stesso anno, con oltre 200 depositi, arrivando poi, l’11 aprile del 2024, alla loro controdeduzione e alla definitiva approvazione del nuovo Piano. Con la pubblicazione di oggi - giovedì 7 novembre - si chiude definitivamente questo lungo iter, superando definitivamente il vecchio Piano urbanistico e rendendo a tutti gli effetti vigente il nuovo Piano di governo del territorio della città di Bergamo.
Ridotti gli spazi edificabili
Il nuovo Piano è uno strumento urbanistico che ha saputo interpretare innanzitutto i temi più attuali che oggi si pongono all’attenzione delle città di media grandezza come Bergamo, non solo in Italia ma anche nel resto di Europa, definendo una chiara agenda di priorità e di obiettivi che si intendono perseguire e riassunti nello slogan di una Bergamo più attrattiva, sostenibile ed inclusiva. Un nuovo strumento che ha saputo rappresentare non una semplice variante di quello precedente ma un nuovo Piano che cambia radicalmente, dopo 14 anni, i contenuti, gli strumenti e le sue finalità attraverso l’individuazione di 5 obiettivi:
- La città si trasforma su se stessa: consumo di suolo zero senza più espandere il territorio edificato e ripensando gli strumenti di gestione e governo della città costruita esistente;
- Infrastrutture e spazio pubblico al centro dello sviluppo: mobilità e accessibilità ragione e fondamento della trasformazione urbanistica della città;
- Valorizzare l’ambiente: si ripensa e si aggiorna il grande progetto della cintura verde e si ampliano e rafforzano le forme di tutela e salvaguardia del territorio;
- I servizi pubblici al centro di un nuovo welfare urbano: un nuovo modello per migliorare la città pubblica;
- La cultura motore dello sviluppo: valorizzazione del patrimonio edilizio a fini culturali e cultural trail.
Sul capitolo della rigenerazione e della riqualificazione urbana è stata fatta una scelta chiara e netta: cancellare l’edificabilità per oltre 1,1 milioni di metri cubi sugli Ambiti di trasformazione in area libera, concentrando di conseguenza tutti gli sforzi sul riuso del patrimonio edilizio esistente e sulla riconversione delle aree dismesse
Sul capitolo della rigenerazione e della riqualificazione urbana è stata fatta una scelta chiara e netta: cancellare l’edificabilità per oltre 1,1 milioni di metri cubi sugli Ambiti di trasformazione in area libera, concentrando di conseguenza tutti gli sforzi sul riuso del patrimonio edilizio esistente e sulla riconversione delle aree dismesse.
Il Piano ha saputo inoltre recepire i cambiamenti già in corso sul capitolo infrastrutture, e su un preciso modello di mobilità sostenibile che ha portato, proprio quest’anno, ad avviare molti cantieri che riguardano il trasporto pubblico su ferro, fino a qualche anno fa considerati lontani e quasi irraggiungibili traguardi. Il Piano costruisce su di essi una chiara strategia legando in modo ancor più indissolubile l’urbanistica ai cambiamenti del sistema di mobilità cittadina e non solo, con l’introduzione della cosidetta «Dorsale del riuso» in cui promuovere e incentivare le trasformazione in funzione della loro maggior o minor accessibilità.
L’allargamento del Parco dei Colli
Interpretando al meglio un’urgenza sempre più significativa data dalla crisi climatica che investe in modo particolare i contesti fortemente urbanizzati come le città, oltre che una sensibilità crescente negli stessi cittadini, il Piano riconosce il tema ambientale come uno dei suoi aspetti più rilevanti e caratterizzanti, con una novità senza precedente quale l’allargamento per 3, 3 milioni di mq del Parco dei Colli, rafforzando ulteriormente quindi le forme di tutela e salvaguardia rispetto all’esistente ed estendendo, proprio in virtù della forte riduzione dell’edificabilità precedentemente prevista, di oltre 1,2 milioni di mq di suolo prima urbanizzabile e ora rimasto verde e/o agricolo.
Alluvioni, previste aree di esondazione
Sul versante idrogeologico, la pubblicazione allegata al nuovo strumento del Documento semplificato sui rischi idraulici (Dosri) in cui si individuano le principali aree di esondazione su cui intervenire e regolamentare, rappresenta un’altra novità importante per una più attenta e tutelata gestione del territorio cittadino rispetto a un tema che ha così duramente coinvolto lo scorso settembre la nostra città, e che sta riguardando così drammaticamente anche altre realtà d’Europa.
Casa e scuola: si punta sul riuso
Sul versante dei Servizi si sono apportati cambiamenti importanti per rafforzare ed incrementare le dotazioni della città pubblica, incardinando la nuova strategia di Piano soprattutto su due capitoli: la casa e la scuola. Quest’ultima, con un’evidente dimensione sperimentale rispetto a un documento amministrativo come un piano urbanistico generale, ma che rappresenta proprio per questa sua natura un’ulteriore punto a favore del piano stesso, spiega il Comune di Bergamo. Il Pgt 2023 dichiara infatti la centralità del patrimonio esistente e la necessità di perseguire un modello di sviluppo centrato sul riuso e sulla rigenerazione. In modo conseguente, la strategia del Piano dei servizi promuove prioritariamente forme di rigenerazione e di uso «aumentato» dell’ampia dotazione di servizi esistenti.
La scuola rappresenta quindi, proprio in questo senso, un esempio eccellente di una classe di beni che possono configurarsi nel prossimo futuro come centri civici e di quartiere, cardini di uno sviluppo inclusivo e diffuso sull’intero territorio urbano. Anche la casa, se sociale e popolare, entra nell’elenco dei nuovi servizi di welfare della città per dare vita ad una infrastruttura di servizi che permetta a Bergamo di essere in grado di dare risposta a chi la abita e a chi vorrebbe abitarla, arrivando dove il mercato non arriva e aumentando l’accessibilità nei confronti di coloro che altrimenti risulterebbero esclusi dalla città.
Gli spazi culturali, motore della città
Infine, la consapevolezza della cultura quale motore di sviluppo e crescita della città, evidenziatasi ancor più con la designazione di Capitale della Cultura insieme a Brescia per il 2023, ha portato in anni recenti ad incidere significativamente sui processi di trasformazione del tessuto fisico della città (Daste Spalenga, Gres Art). Il nuovo Piano lavora su questa consapevolezza riconoscendo ancor più alla cultura un ruolo da protagonista nei cambiamenti della città per il suo prossimo futuro attraverso progetti di scala e valenza diversi (Nuova Gamec, Palazzo della Libertà). Un cambiamento accompagnato da una crescente capacità attrattiva della città anche a fini turistici, con volumi sempre più significativi e in forte relazione con l’andamento del vicino aeroporto di Orio al Serio.
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