Cronaca / Bergamo Città
Sabato 26 Ottobre 2024
Parcheggio alla Fara, ancora chiuso il passaggio pedonale: manca il collaudo
CITTÀ ALTA. Permetterà di raggiungere piazza Mercato del Fieno. Il via libera a novembre. Il nodo delle spese di manutenzione: Comune e gestore privato in cerca di un accordo.
Sono chiusi a chiave, sia a monte che a valle, i cancelli che danno accesso al sentiero-giardino sopra il parcheggio della Fara. E non è una dimenticanza. Il camminamento non è mai stato aperto perché Bergamo Parcheggi non ha ancora effettuato il collaudo, procedura che è stata programmata a novembre.
Il sentiero pedonale
Il sentiero pedonale dà la possibilità di salire e scendere dal colle di Sant’Eufemia entrando nel centro storico, in piazza Mercato del Fieno, utilizzando il tunnel (ex rifugio antiaereo, sempre pedonale) usato da chi parcheggia nel silo. Ma tutto ciò a sei mesi di distanza dall’apertura del parcheggio non è stato ancora possibile, perché gli accessi al sentiero sono blindati, senza grandi spiegazioni (i due cancelli sono semplicemente chiusi a chiave, nessun cartello o indicazione). Un’apertura estemporanea (almeno del cancello a monte e per una porzione) risale al giorno dell’inaugurazione, lo scorso maggio.
Da Palazzo Frizzoni fanno sapere che «si sta lavorando con Bergamo Parcheggi per l’apertura». A chiarire la situazione è proprio Bergamo Parcheggi (di cui il Comune di Bergamo fa parte, attraverso la partecipata Atb): «Il sentiero pedonale non è ancora stato consegnato al Comune perché il collaudo dell’opera non è ancora stato effettuato – fanno sapere dalla società –. Si provvederà nel mese di novembre». Chiuso l’iter, il camminamento entrerà nella lista delle aree pubbliche in gestione al Comune di Bergamo. Il che significa costi in più, per un’opera che, pur pensata con livelli di manutenzione il più bassi possibili, rappresenta comunque una nuova voce di spesa per le casse comunali. Non per nulla in corso di progettazione sono state escluse aree erbate, preventivate le difficoltà (e i costi) per un taglio dell’erba in pendenza (il dislivello è di oltre 31 metri, da monte a valle, con la necessità di strumentazioni adeguate).
Le spese di manutenzione
Le modalità di realizzazione e i costi del giardino a copertura dello «scheletro» del parcheggio (e delle auto) hanno da subito rappresentato un problema. Inizialmente era stato ingaggiato Joao Nunes, archistar portoghese che aveva prospettato una spesa di 2 milioni di euro (che sarebbero stati in carico al Comune), per realizzare un percorso a terrazzamenti (progetto sul quale, tra l’altro, la Sovrintendenza aveva espresso perplessità).
Palafrizzoni e Bergamo Parcheggi avrebbero aperto un’interlocuzione per far sì che sia Best in Parking a prendersi in carico la manutenzione
L’opera «green» è stata quindi ridimensionata, presentata come «un ripristino dell’assetto paesaggistico originario, costituito da una vegetazione di tipo agricolo e boschivo simile a quella che occupa l’area a valle del parco della Rocca». Anche se ridotta, l’opera rappresenta un costo per il Comune. Palafrizzoni e Bergamo Parcheggi avrebbero infatti aperto un’interlocuzione, per far sì che sia Best in Parking a prendersi in carico la manutenzione (la società, che gestisce il silo, detiene Parcheggi Italia, che a sua volta controlla Bergamo Parcheggi in qualità di socio di maggioranza, dato che il Comune di Bergamo partecipa, tramite Atb, con il 32%).
L’ascensore
C’è un’altra questione ancora aperta, l’utilizzo dell’ascensore che al momento è a «ingresso libero», con tanto di smile ammiccante. Questa la scritta che appare sul display-lettore dove teoricamente chi ha acquistato la sosta dovrebbe passare il ticket (o i possessori della «key card», cioè i residenti del centro storico che parcheggiano nelle strisce gialle su strada). Al momento infatti, chiunque può prendere l’ascensore e sbucare in cima, alla terrazza panoramica (e viceversa), senza controllo alcuno. Anche questo è un aspetto sui Bergamo Parcheggi starebbe lavorando, ma sul quale non viene dato nessun orizzonte temporale.
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