Parcheggi per i disabili, giro di vite per i furbetti: raddoppiano le multe

Salgono da 85 a 168 euro. Pontiggia (Stradale): «Previsti controlli quotidiani». Stalli «rosa» ufficiali. Sulla micromobilità discussione rinviata al Parlamento.

Arriverà una stangata – più che meritata – a chi occuperà i parcheggi riservati alle persone disabili.

Il nuovo decreto legge Infrastrutture e trasporti approvato giovedì dal Consiglio dei ministri prevede il raddoppio delle multe per chi posteggia sui parcheggi con le strisce gialle riservati ai disabili senza essere in possesso della relativa autorizzazione. La nuova multa potrà arrivare fino a 672 euro, partendo da una base di 168. Attualmente la multa parte da 85 euro per arrivare a un massimo di 338.

Tra le novità previste al Codice della strada anche l’ufficializzazione dei parcheggi rosa, ovvero quelli riservati alle donne in gravidanza oppure con bambini fino a due anni. Al momento questo tipo di stalli sono presenti soprattutto nelle aree commerciali e in realtà non prevedono alcun obbligo: si tratta di una semplice cortesia nei confronti delle donne che hanno più difficoltà a spostarsi per via della loro condizione di gravide. Con il nuovo decreto legge, invece, questi stalli rosa entrano a pieno titolo tra i parcheggi previsti dal Codice della strada e, dunque, occuparli abusivamente comporterà delle sanzioni.

Multe anche a chi sarà trovato a sostare sulle aree pedonali urbane. Inoltre il nuovo decreto prevede che i Comuni possano riservare aree di sosta – temporanee o permanenti – a vetture che trasportano disabili, ad auto elettriche, al carico e scarico di merce o al trasporto scolastico. Nel provvedimento del Consiglio dei ministri si parla di specifici incentivi in tal senso per le amministrazioni locali. Previsti finanziamenti ai Comuni per garantire la sosta gratuita anche nelle aree blu (dunque a pagamento) a disabili che non abbiano trovato parcheggio nelle zone di sosta riservate.

Unico tasto dolente: l’assenza nel decreto legge di un accenno alla micromobilità. Un tema attuale, visti i numerosi incidenti che stanno coinvolgendo i conducenti di monopattini elettrici e una mancata regolamentazione del settore. Si tratta però soltanto di un rinvio: il tema sarà affrontato direttamente dal Parlamento quando il decreto verrà convertito in legge. «Il provvedimento semplifica le procedure per gli investimenti nelle infrastrutture, migliora la sicurezza e il funzionamento dei trasporti, tutelando maggiormente i diritti alla mobilità delle persone con disabilità e delle donne in gravidanza – commenta il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini –. Per sostenere l’attuazione del Pnrr alla luce dei processi di innovazione in atto nei settori di nostra competenza viene inoltre istituito all’interno del ministero un Centro di ricerca e di sviluppo nel settore della sostenibilità delle infrastrutture e della mobilità, dell’innovazione tecnologica, con conseguente immissione di un nucleo di ricercatori e tecnici che contribuiranno ad aumentare la qualità delle politiche di competenza del ministero stesso».

Nella Bergamasca i controlli dei «furbetti» che posteggiano al posto dei disabili sono pressoché quotidiani: «Si tratta di un’attività di routine che viene effettuata ogni giorno dalle nostre pattuglie in tutto il territorio provinciale, così come fanno anche le altre forze dell’ordine – spiega il vicequestore Mirella Pontiggia, comandante provinciale della Polizia stradale –: in particolare abbiamo notato che i posti auto riservati ai disabili vengono occupati da chi non è ha diritto, e tantomeno dunque è in possesso del relativo tagliando, nelle aree di sosta dell’autostrada. Lì infatti i parcheggi gialli sono stati realizzati proprio accanto agli ingressi degli autogrill, naturalmente per facilitare l’accesso ai disabili. C’è chi invece ne approfitta, facendo il furbo, per camminare di meno: lascia l’auto lì, di fianco all’ingresso, ed entra. Le sanzioni più numerose sono state comminate proprio in autostrada. Ci sono stati dei casi di tagliandi falsi: in particolare uno, di recente, di una persona che utilizzava una fotocopia di un tagliando originale».

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