Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 19 Maggio 2021
Palestre pronte a riaprire. «Voucher per i mesi persi»
Da lunedì dopo 7 mesi riapriranno i battenti i centri fitness. Gamba: «Buoni per i giorni di chiusura». Il 1° luglio tocca alle piscine coperte
Dopo esattamente sette mesi di chiusura, torna il sereno anche sulle palestre, che possono finalmente riaprire le porte agli abbonati. Tra le riaperture annunciate dal governo rientrano infatti anche i centri fitness, che da lunedì prossimo ricominceranno a lavorare, nel tentativo di recuperare il tempo perso, anche perché il settore è tra quelli più colpiti dalla pandemia.
«Sulle riaperture mi sembra che si stia andando nella direzione giusta – ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Forse si poteva fare qualcosa in più, ma il concetto è giusto: il Governo sta andando nella direzione di una graduale riapertura».
L’Associazione nazionale degli impianti fitness e sport conta in tutta Italia 65 mila palestre (una quarantina quelli sul territorio provinciale), un milione di lavoratori e 20 milioni di frequentatori.
«Stamattina il telefono delle nostre strutture ha ricominciato a squillare. Eravamo fermi dal 23 ottobre 2020 e finalmente possiamo tornare ad occuparci dei nostri clienti – commenta soddisfatto Alberto Gamba, consigliere nazionale Anif della delegazione Lombardia e gestore dei centri Sport Più dal 1981 -. Stiamo correndo per arrivare pronti al 24 maggio e abbiamo deciso di dedicare a tutti i nostri abbonati un momento di ascolto, in modo da capire se stanno bene fisicamente, se hanno contratto il Covid-19 e se in questi mesi hanno proseguito con l’attività fisica. Dai primi numeri a disposizione – prosegue Gamba – risulta che il 60% delle persone ha fatto poco o nulla durante il lockdown, un dato per certi versi preoccupante che dobbiamo verificare sul campo. Abbiamo già previsto un palinsesto di corsi che vada incontro ai diversi livelli di allenamento e a coloro che devono recuperare la forma anche a causa della cosiddetta sindrome post Covid».
Se l’umore è alto per la riapertura alle porte, lo è meno dal punto di vista economico. «Abbiamo vissuto mesi difficili e purtroppo non ci sono stati riconosciuti ristori adeguati per reggere l’emergenza – conclude Alberto Gamba -. Ora ricominciamo a lavorare, applicando le linee guida e dando priorità alle misure di sicurezza che prevedono misurazione della temperatura, mascherina sempre indossata, distanziamento e contingentamento delle presenze. Per tutti i clienti abbiamo previsto, come successo nel primo lockdown, la restituzione in voucher del valore dei giorni persi a causa della chiusura, da spendere entro sei mesi. Come Anif ci aspettiamo che il governo ci venga incontro con un credito d’imposta, anche perché numerose strutture sono veramente in difficoltà e un pensiero va naturalmente a tutti i dipendenti del settore che hanno vissuto mesi molto difficili».
Un altro punto dolente riguarda però le piscine e i centri benessere, strutture spesso collegate alle palestre, che devono rimanere chiuse nella parte coperta fino al 1° luglio, consentendo di fatto solo una partenza a metà. «Obtorto collo manterremo l’impianto coperto disponibile solo per gli atleti agonisti fino alla fine di giugno, mentre le restanti attività potranno purtroppo partire solo dal primo luglio – commenta Matteo Melzi, consigliere di Seriate Sport–Aquamore e titolare della concessione delle piscine -. Apriamo il lido estivo dal 5 giugno e, avendo abbattuto il vecchio impianto natatorio, avremo a disposizione un parco raddoppiato nella sua dimensione, che saprà rispondere al meglio a tutti i requisiti di distanziamento per contrastare il Covid-19. Non poter riaprire anche la piscina coperta è un vero peccato, che si traduce in un ulteriore danno che siamo costretti a sostenere – conclude Melzi -. Nel frattempo siamo partiti con la campagna associativa e le iscrizioni al camp estivo, che devo dire stanno andando molto bene. Riceviamo tante richieste di informazioni. Si tratta di un segno evidente di come le persone percepiscano la piscina come un luogo sicuro. Il presidente della Federazione italiana nuoto, Paolo Barelli, insieme ad alcuni atleti come Gregorio Paltrinieri sono al nostro fianco. Speriamo che il governo ci ripensi e torni sui suoi passi per anticipare la riapertura anche delle piscine coperte».
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