Palestre di 50 anni fa. E si sentono tutti: «Servono interventi di manutenzione»

GLI IMPIANTI COMUNALI. Pavimenti consumati o spogliatoi inadeguati. L’assessore Loredana Poli: «Dieci sedi già sistemate. Ora tocca alle altre».

Si avvicina il periodo clou per il «risiko» delle palestre comunali. A giugno, infatti, il Servizio Sport di Palafrizzoni inizia il lavoro certosino per incrociare le ore disponibili con le richieste delle società. Con alcune priorità nel’assegnazione, ad esempio per quelle associazioni sportive che devono dichiarare una sede per i campionati. Gli atleti di basket e pallavolo, ma anche di ginnastica artistica, ritmica e di arti marziali, sono sull’attenti. Un’occasione, per l’assessore Loredana Poli, che tra le deleghe annovera proprio l’Edilizia sportiva, di fare un check up del patrimonio. Il Comune, infatti, gestisce 15 palestre agonistiche, di dimensioni più grandi, solitamente «legate» alle scuole medie, e 18 di dimensioni più piccole (generalmente usate per il minivolley e per il mini basket), di pertinenza delle scuole primarie. Capitolo a parte gli impianti degli istituti superiori, di competenza della Provincia.

I casi più critici

Al netto delle palestre che verranno costruite ex novo nell’ambito dei finanziamenti Pnrr (come nel caso della Scuri e della Mazzi-Calvi), il grosso degli impianti soffre il peso dell’età. «La maggior parte delle nostre palestre è vecchiotta – ammette l’assessore Poli– è nata con le scuole ed è quindi stata costruita negli anni Settanta». Insomma mezzo secolo sulle spalle si sente, con gli «acciacchi» che riguardano in particolare pavimenti ammalorati, spogliatoi non più adeguat i e a volte infiltrazioni. L’assessore Poli assicura che «Palafrizzoni è stato attento a fare una serie di interventi con una frequenza che non si vedeva da decenni, per garantire e promuovere lo sport di base. Possiamo quindi dire che non ci si può lamentare: le palestre sono un buon numero, messe a disposizione a tariffe sostenibili». Alcune situazioni, però, non sono ancora state affrontate, rimandate a tempi migliori, soprattutto per il costo. È il caso, ad esempio, della scuola «Don Milani» a Grumello al Piano. Qui, a giugno, partirà il rifacimento degli impianti elettrici («Lavori non compatibili con l’uso delle aule per le attività estive», precisa Poli), ma l’intervento sulla palestra non è ancora stato programmato. «È una palestra di dimensioni adeguate all’agonismo. Bisogna rifare il pavimento, che ormai è vecchio, e gli spogliatoi. Ma gli interventi non partiranno quest’anno», fa il punto l’assessore. Che cita anche la palestra della scuola «Cavezzali» di Longuelo come un altro caso dove «il pavimento è ormai giunto a fine vita. Andrà rifatto». Nell’ambito degli investimenti di edilizia scolastica, come si diceva, non mancheranno gli interventi di riqualificazione delle palestre. «Abbiamo valutato caso per caso, dove conveniva mantenere oppure demolire e ricostruire», l’assessore precisa i criteri delle scelte. Ecco così che la scuola «Rosa» verrà demolita e ricostruita, «mentre la sua palestrina viene mantenuta, perché risale agli anni Novanta ed è già adatta alla scuola primaria». Nel caso della «Mazzi-Calvi», invece, «nell’ambito del primo lotto finanziato dal Pnrr, è compresa la demolizione e ricostruzione della palestra grande». Allo stesso modo la palestra della «Scuri» sarà demolita e ricostruita, nell’ambito del progetto più generale che riguarda tutto l’istituto scolastico.

Le manutenzioni

Nel corso dei due mandati Gori, ricorda l’assessore, «abbiamo fatto una serie di manutenzioni che hanno riguardato nove palestre grandi e una piccola (della scuola Camozzi). Siamo partiti da quelle più grandi, che necessitano di requisiti maggiori per l’agonismo». La sostituzione del fondo e della pavimentazione «è stato l’intervento principale. In alcuni casi è stato messo il parquet, più pregiato e adatto per l’agonismo, in altri il Pvc o la gomma. Spesso abbiamo rifatto anche gli spogliatoi». Per i pavimenti, si tratta di una media di 60mila euro (più Iva) a intervento. L’assessore fa l’elenco delle palestre a cui è stata messa mano recentemente: «Manzoni al Villaggio Sposi, Muzio a Colognola, Savoia a San Paolo, Camozzi (sia palestra grande sia piccola), Galgario in via Codussi (nel 2022, dopo la realizzazione della nuova scuola), e De Amicis, in via delle Tofane». Non sono mancati episodi dove i problemi sono derivati «dall’alto». «All’Angelini è capitato che piovesse dentro – ricorda l’assessore Poli – ma il centro civico è stato rifatto tutto, copertura compresa». Già sistemata anche la situazione della palestra Flores, «dove le infiltrazioni erano dovute alla tenuta dell’impianto fotovoltaico. La palestra è un “gioiellino”, ha le caratteristiche di un palazzetto, con le gradinate». In collaborazione con i Servizi del verde, «sono stati riqualificate anche aree sportive esterne, come campetti e piste d’atletica. Soprattutto delle scuole medie, come Savoia, Camozzi e Muzio». Tra gli adeguamenti in corso «anche la sostituzione dell’illuminazione, con lampade a led, per risparmiare sui consumi e migliorare la luminosità, in linea con i livelli prescritti dalle federazioni». L’assessore svela anche un desiderata, che per ora resta un sogno nel cassetto: «Decorare le palestre scolastiche con simboli e disegni con riferimenti sportivi, ad esempio i Cinque cerchi olimpici. Opere che andrebbero comunque realizzate rispettando i criteri previsti per lo svolgimento delle gare».

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