Over 60, nella Bergamasca sono 60 mila i cittadini non vaccinati

In provincia è questo il numero dei nati prima del ’61 a cui non è stata somministrata alcuna dose. L’appello a medici e farmacisti.

La copertura è già alta, numeri alla mano. Ma proprio perché il virus morde forte, e morde soprattutto in quell’età, è necessario l’ultimo scatto. Mentre la campagna vaccinale avanza guardando sempre più ai giovani, c’è però un lavoro che prosegue in parallelo: chiudere il ciclo di immunizzazione dei più «maturi» e – soprattutto – andare a caccia di chi per un motivo o per l’altro ancora non s’è vaccinato. Gli over 60 bergamaschi non raggiunti dalle inoculazioni sono circa 60 mila, secondo una proiezione basata su dati aggiornati al 21 maggio, ed è in questo segmento anagrafico che si gioca una partita fondamentale. Al termine della scorsa settimana, sostanzialmente, tutte le classi anagrafiche al di sopra dei 60 anni avevano varcato teoricamente l’immunità di gregge: dalla copertura del 72% con almeno la prima dose per il target 60-64 anni si arrivava al 77% degli ultranovantenni, passando per il picco dell’89% tra gli 80-84enni.

Incrociando i dati dell’Ats con la piramide dell’età dell’Istat aggiornata a inizio 2021, si era a circa 250 mila bergamaschi over 60 immunizzati (sempre con almeno una dose): circa 52 mila tra i 60-64 anni (a fronte di una popolazione di quasi 72 mila persone, copertura del 72%), 50 mila 65-69enni (popolazione di 62 mila persone, copertura del 79%), 50 mila 70-74enni (popolazione di 60 mila persone, copertura dell’83%), 37 mila 75-79enni (popolazione di 43.500 persone, copertura dell’85%), 33 mila 80-84enni (popolazione di 37 mila persone, copertura dell’89%), 18 mila 85-89enni (popolazione di 21.400 persone, copertura dell’85%), quasi 9 mila ultranovantenni (popolazione di 11.400 persone, copertura del 77%). Per sottrazione, si delineano gli obiettivi della «caccia»: tra i 60 e i 69 anni mancano all’appello circa 33 mila bergamaschi, poi quasi 17 mila tra i 70 e i 79 anni e quasi 10 mila dagli 80 anni in poi.

«Attendiamo le dosi»

Proprio venerdì l’Ats di Bergamo, incontrando come di consueto i sindaci del territorio, aveva tracciato un percorso di iniziative locali dedicate ad «agganciare» appunto gli ultrassessantenni ancora non inclusi nella campagna vaccinale; tra le iniziative in preparazione, l’accesso libero agli hub vaccinali più vicini in giorni specifici e con la somministrazione di AstraZeneca. Sempre venerdì, a livello nazionale il generale Francesco Paolo Figliuolo aveva sollecitato le Regioni all’ultimo scatto per fragili e over 60, aggiungendo poi la richiesta di aumentare in modo graduale il coinvolgimento di medici di base e farmacisti nelle iniezioni.

Medici coinvolti

«Sono indicazioni assolutamente condivisibili – riflette Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo -. La dimensione di prossimità che può dare lo studio del medico non la può dare una struttura centralizzata come l’hub vaccinale. Sia chiaro, gli hub svolgono un ruolo importantissimo nella vaccinazione massiva per raggiungere in tempi brevi il maggior numero di persone e uscire dalla pandemia. Ma c’è poi anche un discorso di capillarità, specie su chi ancora manca, e qui entrano in gioco i medici di base: lo hanno già dimostrato nelle vaccinazioni domiciliari, con un ottimo risultato. Tra l’altro la riflessione è utile anche in vista della fase successiva che ci attende, quella del terzo richiamo: non si può pensare di tenere in piedi stabilmente strutture emergenziali come gli hub, l’attività vaccinale dovrà essere ricondotta prevalentemente ai medici di base o a un’organizzazione simile a quella dell’antinfluenzale».

Ma quando si potrà vaccinare direttamente in ambulatorio? Il problema è quello noto: «In questo momento i vaccini sono pochi anche per gli hub, dunque servono approvvigionamento ancora maggiori per partire negli ambulatori – sospira Marinoni -. Quali vaccini si useranno? Si è parlato di Johnson&Johnson, ma con una buona organizzazione si possono utilizzare anche gli altri: le vaccinazioni domiciliari gestite dai medici di base sono state eseguite con Moderna».

400 mila vaccinati totali

I residenti in Bergamasca dai 16 anni in su che hanno ricevuto almeno la prima dose sono arrivati ora attorno a quota 400 mila: secondo la banca dati regionale, erano 397.827 al termine delle inoculazioni di lunedì; considerata anche l’accelerata di quest’inizio di settimana, il traguardo dovrebbe essere stato tagliato ieri (il portale della Regione aggiorna i dati in mattinata) o sarà comunque superato oggi. In concreto, più del 42% della popolazione «vaccinabile» ha avuto almeno un’iniezione: e spalmati sull’intera popolazione bergamasca, si è oltre la metà strada per raggiungere l’immunità di gregge.

© RIPRODUZIONE RISERVATA