Cronaca / Bergamo Città
Domenica 02 Febbraio 2025
Orti, c’è la lista d’attesa: 109 richieste per 17 lotti
VERDE. Cresce la passione per la terra. In totale 133 spazi, 116 «occupati». In arrivo 36 appezzamenti in San Tomaso.
Per 17 orti comunali, sono arrivate 109 richieste. Sono gli esiti del bando pubblicato la scorsa estate dal Comune di Bergamo per assegnare gli appezzamenti che si sono resi disponibili, perché qualcuno ha deciso di rinunciare o perché la concessione è scaduta. Numeri che rappresentano l’interesse dei cittadini che, ben volentieri, mettono le mani nella terra per cimentarsi in qualche coltivazione.
I numeri
In città i «lotti» disponibili sono 133, vissuti 116 e, si diceva, 17 ormai in via di assegnazione. Al momento è tutto esaurito, ma in arrivo ci sono 36 nuovi appezzamenti nel quartiere di San Tomaso, realizzati con il piano urbanistico Parco Ovest 1. E oltre agli orti urbani «individuali», ci sono anche quelli collettivi, sparsi in diversi quartieri, da Valtesse, in via Acquaderni, recentemente sistemati dal Comune, a quelli di Loreto, in via Croce Rossa-Curie, in fase di realizzazione, destinati al Cte del quartiere. Coltivare un pezzo di terra, pur piccolo che sia, è un’attività che ricopre più di un significato.
In città i «lotti» disponibili sono 133, vissuti 116 e, si diceva, 17 ormai in via di assegnazione. Al momento è tutto esaurito, ma in arrivo ci sono 36 nuovi appezzamenti nel quartiere di San Tomaso, realizzati con il piano urbanistico Parco Ovest 1
«Gli orti – afferma Oriana Ruzzini, assessore all’Ambiente –, sono un’esperienza magnifica sotto molti punti di vista, danno la possibilità di ricostituire un legame con la terra che spesso in aree urbane si perde, ma danno anche la possibilità di fare comunità». E l’assessore racconta: «Sto scoprendo orti urbani molto ben tenuti e orti collettivi incredibili, dove lavorano insieme persone anziane e scolaresche, dove si offre riscatto sociale a persone fragili, con dipendenze alle spalle o che devono scontare pene alternative alla detenzione. Con l’Orto botanico Lorenzo Rota stiamo lavorando per mettere in rete queste realtà virtuose, così che gli ortisti possano conoscersi e scambiare buone prassi».
«Con l’Orto botanico Lorenzo Rota stiamo lavorando per mettere in rete queste realtà virtuose, così che gli ortisti possano conoscersi e scambiare buone prassi»
L’interesse è alto, da parte dei singoli cittadini, delle associazioni di quartiere e delle cooperative che vivono le comunità. «Abbiamo l’intenzione di realizzare nuovi appezzamenti – accenna l’assessore Ruzzini –, anche se al momento non abbiamo una prospettiva certa».
Le nuove disponibilità
Intanto si mette a disposizione quel che già c’è. Dagli uffici spiegano che la graduatoria resta valida per l’eventuale assegnazione di orti «che si rendessero disponibili a seguito di una delle seguenti situazioni: la disdetta degli assegnatari, sono già sette le persone che hanno rinunciato all’orto, la cessazione delle concessioni in essere, come i 29 orti in scadenza entro la fine del 2025, di cui cinque già cessati». E ancora, in arrivo, ci sono i nuovi orti al Parco Ovest 1, tra via San Bernardino, la circonvallazione e la ferrovia. Un numero importante che consentirà di tagliare l’attesa dei cittadini. «Parliamo di 36 nuovi orti i cui lavori sono in fase di ultimazione, ho presentato di recente il progetto alla Rete di quartiere – spiega l’assessore Oriana Ruzzini –. In particolare devono ancora essere realizzate le recinzioni perimetrali, le ripartizioni interne, i singoli accessi. In prossimità di ciascun orto verranno inoltre posizionati cassoni per il deposito attrezzi da condividere tra due ortisti, così da favorire i rapporti interpersonali e di socializzazione. I lavori sono già stati affidati all’impresa, una volta ultimati l’assegnazione degli orti avverrà utilizzando la graduatoria». Gli uffici fanno una stima per rassicurare i cittadini sulle disponibilità che dovrebbero maturare: «In tutto 53 orti potrebbero essere disponibili entro l’anno. In aggiunta, si tenga conto che alcuni appezzamenti orticoli di grande dimensione verranno divisi, questo aumenterà le disponibilità».
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