Ornica, settimo anno senza neonati. In 30 anni popolazione dimezzata

Un bebè nel 2021 , ma la famiglia ha lasciato il paese. Restano tre bambini, nessuno in età di materna. Ora siamo a 145 residenti. Il sindaco: «Proviamo almeno a detassare chi abita qui».

Settimo anno senza un nuovo bambino in paese.Siamo a 50 chilometri da Bergamo, 12 da Piazza Brembana, capoluogo dell’alta Valle.

Ornica sta diventando il simbolo dello spopolamento della montagna brembana. Trent’anni fa, era il 1991, al censimento, contava 261 abitanti, nel 1951 erano «addirittura» 531. A ieri la popolazione del mini Comune della Valle Stabina, era di 145 anime, soprattutto anziani.

Qui i bambini si contano veramente sulle dita di una mano: Alexia è l’ultima nata, sette anni fa appunto e ancora residente, poi ci sono altri due bambini, ancora uno alle elementari e uno alla scuola media. Nessuno in età di asilo.

Eppure quest’anno una nascita, dopo tanta attesa, era arrivata. Ma poi la famiglia ha deciso di trasferirsi, a Santa Brigida. Il battesimo nella nuova comunità è stato celebrato nei giorni scorsi. Così i bambini di Ornica restano tre: i due delle elementari vanno con lo scuolabus a Olmo al Brembo, il ragazzo della scuola media (l’unico) prende il bus di linea sempre fino a Olmo.

In paese ci sono le poste, il medico sale due volte la settimana, il parroco è fisso da settembre a giugno ma non in estate, la scuola elementare ha chiuso ormai da anni, ci sono due alimentari che fanno anche da bar e ristorante-pizzeria,poi cinque piccole aziende familiari che coltivano mirtilli, quindi l’ecomuseo-albergo diffuso, realtà che è stata pioniera in Lombardia: ha portato un po’ di lavoro, ha consentito di recuperare qualche abitazione che va in affitto ai turisti, tiene vivo per quel che può il paese, ma è difficile dire che porti realmente occupazione e possibilità di restare a vivere qui. La notizia che un noto imprenditore ha acquistato qualche casa e alcune baite ha ridato fiducia, ma pare che non vi sia ancora un chiaro progetto.

«I pochi giovani che sono rimasti sono perlopiù pendolari - dice il sindaco Colomba Milesi -. Quello che ci ha dato un aiuto è il call center aperto nella vecchia scuola elementare, dà lavoro a 15 persone, sei sono di Ornica. Ma andare avanti è sempre più difficile».

Ornica non è un paese di passaggio: d’inverno sembra un presepe vivente, abbarbicato sulla montagna, con lo sfondo del pizzo dei Tre Signori. La strada qui finisce, solo in estate è percorribile una via d’emergenza che porta fino al Colle della Maddalena di Cusio ed evita quindi il rischio di isolamento. I tornanti della strada provinciale, attaccati alla roccia, sono ben tenuti, unico collegamento con il fondovalle.

Le «Donne di montagna» e il loro albergo diffuso avevano ridato fiducia al paese. Ma le difficoltà sono tante. «Per la prima volta - prosegue il sindaco - abbiamo dovuto introdurre l’addizionale comunale all’Irpef per far quadrare il bilancio. Qui, quando muore un anziano è un colpo al cuore: una persona in meno, e una casa si chiude, forse per sempre. Perché vuol dire che anche i parenti non salgono più». Cosa fare? «Difficile trovare una via d’uscita. Sicuramente un’agevolazione fiscale per chi fa il sacrificio di restare qui a salvaguardia del territorio potrebbe essere un aiuto».

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