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Orio, riaperta la pista dopo lo scoppio delle gomme di un aereo - Foto e video

IN AEROPORTO. Quattro pneumatici del carrello posteriore di un aereo Ryanair erano scoppiati dopo aver completato la manovra di atterraggio verso le 8 di martedì 1° ottobre. Nessun ferito, nessun principio di incendio. Pista danneggiata, voli sospesi tutto il giorno per i lavori: il via libera alle 19,30.

Sacbo comunica la riapertura della pista di volo dell’aeroporto di Orio al Serio, avvenuta alle 19,30 di martedì 1° ottobre. Le operazioni sono riprese regolarmente. Ecco il video dell’atterraggio del primo aereo – un volo Norwegian da Helsinki – alle 19,47, come si legge sul sito dell’aeroporto nella sezione dei voli in tempo reale. Ripartiti anche gli imbarchi, con i voli per Malaga e Dubrovnik.

Orio, l'atterraggio alle 19,47 del primo aereo dopo l'incidente avvenuto martedì mattina.

L’incidente

È stata una giornata nera per lo scalo bergamasco: poco prima delle 8 del mattino, infatti quattro pneumatici di uno dei carrelli di un aereo appena atterrato sono scoppiati sulla pista. Non ci sono stati feriti ma, per motivi di sicurezza, si è reso necessario un’intervento anche dei vigili del fuoco di base allo scalo. Cinque mezzi dell’aeroporto e due dalla centrale di Bergamo sono intervenuti immediatamente, come da protocollo di sicurezza: i voli in partenza e in arrivo sono stati sospesi dalle 8 della mattina, per permettere lo spostamento dell’aeromobile e la riparazione dei 450 metri di pista «segnati» dall’attrito con carrello danneggiato.

In azione anche la polizia di frontiera, il personale di Sacbo, la società di gestione dello scalo e di Ryanair. I voli sono stati sospesi: Sacbo spiega che per consentire di ultimare le procedure di agibilità della pista di volo, ad avvenuto completamento delle operazioni di ripristino della pavimentazione danneggiata, il nuovo orario di riapertura è stato fissato alle 20.

Orio, scalo chiuso per tutta la giornata. Video di Bergamo Tv - Simona Befani

Il grazie del ministro Salvini

Sulla questione è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini: «Siamo impegnati affinché si trovi una soluzione rapida», ha detto il ministro ai Trasporti. Il vicepremier si è tenuto «costantemente informato» sulla situazione dell’aeroporto di Orio al Serio mentre erano in corso (a tempo di record) i lavori di sistemazione della pista. Salvini ha espresso gratitudine a tutte le donne e gli uomini che, a vario titolo, stavano intervenendo. Si tratta di più di 120 persone, anche di Enac e Sacbo. Lo fa sapere il Mit.

Voli sospesi, caos a Orio al Serio. Video di Bedolis

Volo decollato da Barcellona

L’aeromobile, dalle informazioni raccolte subito alle 8, era da poco atterrato e gli pneumatici delle 4 ruote del carrello posteriore sono scoppiate, per cause ancora da determinare, ad atterraggio completato e in maniera improvvisa. Nessun problema per i viaggiatori che erano sul velivolo, non c’è stato alcun principio di incendio.

«Alle 7.55 di martedì 1° ottobre, il volo Ryanair FR 846, proveniente da Barcellona El Prat con a bordo 161 passeggeri, durante la fase di atterraggio ha subìto lo scoppio dei quattro pneumatici del carrello posteriore - si legge in una nota di Sacbo -. Il danneggiamento non ha compromesso la manovra di atterraggio e non ha causato problemi a bordo né conseguenze ai passeggeri. Questi ultimi, dopo l’intervento immediato del Distaccamento dei vigili del fuoco di Orio al Serio e la messa in sicurezza dell’aeromobile rimasto fermo in pista, sono stati fatti sbarcare in tutta sicurezza e accompagnati verso l’aerostazione».

Alle 8 del mattino

Il volo è l’FR486 atterrato alle 8 da Barcellona El Prat dove era partito alle 6.42: si tratta di un Boeing 737 Max. Danneggiata anche la pista. «Lo scoppio degli pneumatici ha provocato danni alla pista di volo per una lunghezza di 450 metri - spiega Sacbo -. Il danno ha interessato superficialmente la pavimentazione, che risulta scalfita per una profondità di circa un centimetro. Per tale motivo, si è reso necessario prevedere il ripristino della pavimentazione, mediante intervento urgente affidato a ditta specializzata».

Sull’aeromobile c’erano 162 passeggeri più 6 membri dell’equipaggio: nessun di loro si è ferito. La riapertura della pista è subordinata alla rimozione dell’aeromobile e «al completamento dell’intervento di ripristino della pavimentazione» continua Sacbo.

«I voli in partenza sono ritardati e i voli in arrivo potranno subire dirottamenti o cancellazioni, fino alla riapertura»

Voli sospesi

I voli sono quindi sospesi, in pista hanno lavorato subito i vigili del fuoco in azione per effettuare tutti i controlli di sicurezza: gli operatori hanno bonificato l’area. Con loro gli operatori di Sacbo e la polizia di frontiera.

«A causa dell’aeromobile fermo in pista, l’operatività è stata sospesa con emissione di un Notam che ha previsto la riapertura della pista non prima delle 17 - ha spiegato ancora Sacbo -. I voli in partenza sono stati ritardati e i voli in arrivo hanno subito dirottamenti o cancellazioni». Nel pomeriggio poco dopo le 16 l’orario è stato aggiornato: l’apertura è stata riprogrammata alle 18 «a seguito del prolungarsi dei lavori di ripristino della pavimentazione della pista di volo». Alle 17,30 un nuovo aggiornamento: l’apertura è stata fissata alle 20 «per consentire di ultimare le procedure di agibilità della pista di volo, ad avvenuto completamento delle operazioni di ripristino della pavimentazione danneggiata». La ripertura, come ha comunicato Sacbo, è avvenuta alle 19,30.

Caos e voli cancellati

Inevitabile il caos: tantissimi passeggeri sono rimasti a terra, tra ritardi, voli dirottati e cancellati. Lunghe code agli uffici informazione e tanti viaggiatori che hanno perso le coincidenze.

Al lavoro anche gli ingegneri di Ryanair: «Il volo FR846 in servizio da Barcellona a Milano Bergamo - ha spiegato la compagnia - ha avuto un problema con gli pneumatici all’atterraggio. I passeggeri sono sbarcati normalmente - ha proseguito Ryanair durante le operazioni - e l’aereo è stato ispezionato dagli ingegneri, che stanno attualmente lavorando in modo che possa tornare in servizio».

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