Orio al Serio, Sanga: «Il futuro ci porta a Montichiari»

SCALI. Nell’assemblea congiunta di Confindustria, Sanga (presidente Sacbo) rilancia l’alleanza con Brescia. «Per un sistema integrato». La proposta piace ai presidenti confindustriali e alle sindache delle due città.

«Connessioni» è una delle parole d’ordine dell’assemblea congiunta di Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia, venerdì al Logistic Park dello scalo bergamasco. E a rilanciarle in chiave di sistema aeroportuale è Giovanni Sanga, proprio da un hangar moderno «che abbiamo appena presentato agli operatori interessati e oggi allestito in modo avvincente».

La crescita dell’aeroporto orobico

Il presidente di Sacbo, padrone di casa, apre le assise volando alto, riporta l’attenzione della platea di imprenditori e rappresentanti istituzionali sul tema dell’alleanza tra gli aeroporti di Orio e Montichiari. Il punto di partenza sono alcuni dati. Il «Caravaggio» a fine 2024 avrà superato la quota annuale di 1 7 milioni di passeggeri, confermandosi al terzo posto nazionale, forte delle 150 destinazioni proposte durante il periodo estivo. Di fronte a questa crescita, Sacbo ha investito circa 200 milioni di euro di risorse proprie nell’ultimo quadriennio, continuando a puntare su sostenibilità, digitalizzazione e multimodalità.

Il trasporto aereo in Italia

E il contesto è globale: nel 2023, in Italia il trasporto aereo ha fatto viaggiare 197 milioni di passeggeri: nel secondo semestre 2024, il trasporto aereo italiano fa sempre meglio della media europea. A livello mondiale si stima, da qui ai prossimi 20 anni, un raddoppio del numero di passeggeri. «L’Italia è un Paese a forte attrattività: turistica, naturalistica, culturale – interviene Sanga –. Abbiamo visto questa estate che gli aeroporti sono stati letteralmente presi d’assalto. Il nostro sistema aeroportuale regge la sfida. Non dimentichiamo che un Paese accessibile dal mondo è favorito nell’insediamento di attività industriali emergenti e di nuovi segmenti».

Aeroporti, l’appello alla «connessione con Montichiari

Il trasporto aereo va quindi forte, aprendo nuovi scenari, culturali ed economici. «La proposta di Piano nazionale degli aeroporti mette in evidenza alcuni aspetti importanti», riflette Sanga, richiamando quelli più attinenti al territorio: «Primo: l’aeroporto di Montichiari, prima collocato nella rete del Nord Est, fa ora parte del sistema aeroportuale integrato lombardo; secondo: la Lombardia, con quello che rappresenta, esprime un deficit di capacità». Da qui l’appello: «Se abbiamo delle riserve di capacità, ovvero delle infrastrutture aeroportuali che possono essere rilanciate dentro questo processo virtuoso di crescita e di sviluppo, abbiamo il dovere di rimetterle in gioco, di valorizzarle. Al di là delle questioni passate, sarebbe poco lungimirante non pensare congiuntamente. È il futuro che ci porta lì ed è un futuro prossimo». Il richiamo è al «D’Annunzio», in concessione alla società «Catullo» che fa parte del gruppo Save (quello che controlla il polo aeroportuale del Nord-Est con Treviso-Verona-Venezia), da tempo sottoutilizzato con 9mila passeggeri all’anno e 35mila tonnellate di merci movimentate. Per una valorizzazione, si guarda a un sistema integrato e complementare, sull’esempio di quello campano imperniato sui due scali di Napoli e Salerno, gestiti da un’unica società (Gesac). Per Bergamo significherebbe anche «diffondere» l’attività aeroportuale su due infrastrutture, alleggerendo il territorio bergamasco.

Le reazioni all proposta dell’asse aeroportuale Bergamo-Brescia

Dal palco chi coglie subito con entusiasmo la proposta è il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta. «Siamo in un aeroporto vero campione nazionale – commenta –. Anche il nostro aeroporto, come quello di Bergamo, può portare a uno sviluppo. La sua evoluzione non è completamente nelle nostre mani, ma se diventasse uno dei punti di contatto tra Bergamo e Brescia e Sacbo dovesse prenderne la leadership, potrebbe esserci una grande crescita. Sacbo al momento si sta concentrando sul lato passeggeri, mentre Montichiari ha un grande potenziale sul traffico courier: potrebbe essere un altro punto di partenza, oltre a quelli già in programma, per lo sviluppo dei due territori. L’appello è anche alle tante autorità presenti, facendo sistema magari riusciamo a portare questo sistema aeroportuale verso nuove frontiere».

A margine, anche la numero uno di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati assicura di condividere gli stessi auspici: «Se c’è una strada per dare valore al sistema aeroportuale Bergamo-Brescia vale la pena percorrerla, perché ne beneficerebbe tutto il territorio». E il placet

Recuperati: «Se c’è una strada per dare valore al sistema aeroportuale Bergamo-Brescia vale la pena percorrerla, perché ne beneficerebbe tutto il territorio»

dell’associazione non è poca cosa visto che è lo stesso Sanga, nella sua relazione, a ricordare che «Confindustria Bergamo è di casa in Sacbo e per tante ragioni; tra queste potrei dire perché e un’azionista, perché nel tempo, e ancora oggi, ha portato nel Consiglio di amministrazione uomini di grande spessore imprenditoriale. Ma soprattutto perché Confindustria negli anni ha sempre sostenuto con forza lo sviluppo dell’aeroporto, nella consapevolezza che potesse diventare un importante volano per la crescita economica e sociale del territorio».

In prima fila le sindache di Bergamo Elena Carnevali e di Brescia Laura Castelletti ascoltano, confermando l’interesse per la proposta, anche in virtù de buoni rapporti tra le due amministrazioni comunali «in continuità» (c’è infatti presente anche l’ex sindaco Giorgio Gori, ora eurodeputato).

«L’inserimento dell’aeroporto Montichiari nel sistema integrato lombardo e non più esclusivamente nella rete Nord - Est pone condizioni importanti e favorevoli da cogliere e un’opportunità per costruire un’ alleanza con il territorio bresciano anche su questo settore – commenta Carnevali –. Un sistema integrato porta un doppio vantaggio: mantenere la competitività di un’infrastruttura strategica e del territorio (con i temi della manifattura, della ricerca e dell’innovazione toccati in assemblea) e quella di favorire anche la sostenibilità ambientale con un reale beneficio per il nostro territorio». Anche Castelletti fa notare che «il tema era già emerso durante la Capitale della Cultura e ora Sanga l’ha riportato al centro del dibattito.

«Una strategia lombarda aeroportuale non è mai decollata, ma ora sono cambiate le condizioni»

Una strategia lombarda aeroportuale non è mai decollata, ma ora sono cambiate le condizioni, anche con la crescita di Orio, e da parte nostra c’è la massima disponibilità a parlarne». L’operazione è comunque complessa e su più livelli (nazionale e regionale). L’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi, ieri intervenuto in assemblea, ha preferito non toccare l’argomento: «Non è di mia competenza».

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