Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 14 Ottobre 2020
Ordine dei medici, rieletto Marinoni
«Va rivista l’organizzazione sanitaria»
Affluenza record: alle urne 1.424 camici bianchi. Superato Fenaroli per 779 a 301. «Premiata l'alta rappresentatività della lista, subito al lavoro». Mano tesa dagli avversari.
Guido Marinoni si conferma presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo. La sua lista «Medici per tutti» vince le elezioni 2020, segnate dal record assoluto di affluenza nella storia dell’Ordine: ieri lo spoglio, che restituisce una vittoria con ampi margini per Marinoni e la sua squadra.
Su un totale di 1.424 votanti, «Medici per tutti» ha raccolto 779 voti contro i 301 espressi a favore della lista «Bergamo» guidata dal responsabile della Senologia del «Papa Giovanni», Privato Fenaroli. La somma dei voti accordati alle due liste non corrisponde al totale di chi s’è recato alle urne per il particolare sistema di voto: nel conteggio sono stati inclusi anche i voti per l’albo degli odontoiatri, oltre alle schede nulle e bianche. «Siamo orgogliosi per questo grande risultato – sono le prime parole di Marinoni –: premia l’alta rappresentatività della nostra lista, formata dall’intera galassia di professionisti che lavorano nel nostro mondo: dai medici degli ospedali ai medici di famiglia, dai colleghi che lavorano nelle Rsa a quelli degli hospice. Sentiamo naturalmente sulle spalle la responsabilità che quest’ampia vittoria ci assegna. Lo straordinario risultato delle elezioni così come l’affluenza record indurrà le istituzioni ad ascoltarci, e a prestare attenzione alle istanze che porteremo sul tavolo già nei prossimi giorni».
Privato Fenaroli, dal canto suo, non ha esitato a riconoscere l’esito delle elezioni, a cui si è presentato con una lista composta quasi esclusivamente da medici ospedalieri: «I miei complimenti a Marinoni e a tutta la sua squadra. Sono orgoglioso e commosso dalla partecipazione così vivace da parte di tutti i colleghi. Io e la mia squadra, che ringrazio, offriamo la nostra completa disponibilità e professionalità all’Ordine, con l’obiettivo di raggiungere finalmente la completa sinergia tra medicina del territorio e ospedali, considerando soprattutto il periodo delicato che stiamo vivendo».
Residente ad Albino, 69 anni, medico di famiglia in pensione, già presidente dell’Ordine dal ’94 al ’96 e dal 2018 al 2020, Marinoni ha annunciato le prime nomine dell’esecutivo: Eugenia Belotti (medico del Pronto soccorso del Papa Giovanni XXIII) sarà vicepresidente, Paola Pedrini (medico di famiglia) segretario, e Luigi Greco (pediatra) tesoriere. Accanto a loro, in Consiglio, Marco Agazzi, Piero Attilio Bergamo, Fabiola Bologna, Massimo Camerlingo, Melania Cappuccio, Luigi Mario Daleffe, Carlo Gualteroni, Rocco Invernizzi, Chiara Morlacchi, Nicola Taiocchi e Bruno Travella. Nella prima riunione del Consiglio - che verrà convocato entro la fine della prossima settimana - verranno formalizzate le cariche, e il nuovo Consiglio sarà operativo a partire dal 1° gennaio 2021. Un’elezione con un’affluenza mai registrata prima: 1.424 votanti su una platea di circa 5.000 aventi diritto, contro i 950 registrati tre anni fa. «Interpretiamo il dato come una forte richiesta di rappresentanza – dice Marinoni –. Il mondo medico chiede che si metta mano all’organizzazione sanitaria lombarda: partendo dal rafforzamento strutturale della medicina del territorio, che deve essere dotata di strumenti e risorse adeguati. Per affrontare i prossimi mesi di pandemia, ma non solo». A proposito di pandemia, Paola Pedrini, neoeletta segretario dell’Ordine, osserva: «Sono due i temi caldi aperti. Da un lato i tamponi rapidi, ordinati da Regione Lombardia: se si deciderà che debbano essere eseguiti dai medici di base, bisognerà mettere in campo un’organizzazione simile a quella studiata per la vaccinazione antinfluenzale, che metta a disposizione spazi e attrezzature per quei medici di base che ne sono sprovvisti. Organizzazione di cui, però, a oggi non c’è traccia. L’altro fronte è proprio quello dei vaccini: ne arriveranno 100 da qui a novembre per ciascun medico. Sono dosi troppo modeste: l’anno scorso, per fare un raffronto, ogni medico ne aveva a disposizione sin dall’inizio della campagna fra le 200 e le 400 dosi». Temi che l’Ordine porterà sul tavolo delle istituzioni, locali e regionali.
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