Omicidio di Sharon Verzeni, ancora nessun indagato: al vaglio telecamere e testimoni

LE INDAGINI IN CORSO. Il punto con i media del comandante del reparto operativo dei carabinieri di Bergamo, Riccardo Ponzone. Giovedì 1° agosto l’autopsia.

Al momento non ci sono piste privilegiate, ma gli inquirenti stanno cercando di raccogliere maggiori informazioni possibili riguardo al contesto personale e famigliare intorno a Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate lunedì notte a Terno d’Isola. Importante anche la raccolta di informazioni di carattere ambientale attraverso le testimonianze dei vicini e il delicato lavoro sui sistemi di videosorveglianza pubblici e privati di Terno d’Isola.

È quanto emerge dall’incontro dei media con il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Bergamo Riccardo Ponzone avvenuto nella mattinata di mercoledì 31 luglio per cercare di fare luce sull’omicidio della barista originaria di Bottanuco.

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Le testimonianze

Sotto la lente la ricostruzione dei movimenti della donna fino all’aggressione avvenuta nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio intorno all’una. In questo contesto il convivente Sergio Ruocco è stato ascoltato per cercare di capire che cosa è successo a Sharon da quando si è allontanata per una passeggiata in piena notte dalla casa di via Merelli in cui abitavano. «Dopo l’interrogatorio l’uomo è potuto tornare a casa ed è libero perché non sono emersi indizi nei suoi confronti. Stiamo analizzando l’intera cerchia di contatti della donna: familiari, amici e conoscenti» ha chiarito Ponzone. Ruocco infatti era in casa e stava dormendo al momento del delitto.

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L’arma del delitto

Sotto la lente le telecamere del paese, sia pubbliche sia private, per ricostruire i movimenti di Sharon e dell’aggressore. Un altro punto da chiarire è quello dell’arma del delitto: il magistrato ha disposto la ripresa del servizio di raccolta rifiuti nel paese inizialmente sospeso per favorire la raccolta di tracce utili alle indagini. Sul ritrovamento (o meno) dell’arma del delitto Ponzone non si sbilancia e spiega che «gli interventi ritenuti necessari nell’immediatezza dei fatti sono stati espletati» e pertanto «non è più necessario procedere a questo blocco che l’amministrazione comunale si è resa disponibile ad attuare», ma «il fatto che siano stati effettuati questi accertamenti non deve far giungere a conclusioni affrettate». «In ogni caso per le ragioni legate al massimo riserbo che dobbiamo mantenere sull’indagine non potremmo fornire indicazioni circa l’eventuale rinvenimento di un’arma o di altri elementi utili in questa fase».

Il pm Emanuele Marchisio ha disposto l’autopsia sul corpo di Sharon, l’esame è in programma per giovedì 1° agosto.

Omicidio di Scharon Verzeni, il punto. Video di Bergamo Tv - Simona Befani

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