Omicidio di Mamadi Tunkara, l’assassino ha confessato: «Movente sentimentale»

L’INDAGINE. Fermato in Svizzera perché sprovvisto di documenti in regola, è stato portato in questura a Bergamo dove ha confessato il delitto. La conferenza stampa in questura.

Svolta nelle indagini per far luce sull’omicidio di Mamadi Tunkara, vigilante del supermercato Carrefour ucciso a coltellate in via Tiraboschi. A confessare il delitto l’uomo fermato in Svizzera nella mattinata di sabato 4 gennaio, poiché sprovvisto di documenti in regola. Qui era stato consegnato ai colleghi italiani, a Chiasso, prima di essere portato in questura a Bergamo, dove ha confessato l’omicidio.

Il movente sentimentale

A darne notizia, in una conferenza stampa in questura, il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota: «L’uomo fermato in Svizzera ha ammesso di aver commesso il fatto. Per noi il caso non è chiuso ufficialmente, ma l’omicidio è risolto. Il movente è la gelosia sentimentale», l’assassino contestava a Mamadi Tunkara di aver intrapreso una relazione con la sua ex fidanzata, una donna italiana.

La fuga verso la Svizzera

Il presunto assassino, Sadate Djiram, 28enne originario del Togo, incensurato, stava completando un percorso di studi per ottenere un diploma di scuola superiore. Dopo l’omicidio è fuggito verso la stazione, dove è salito su un treno per Milano e poi per Lugano, con l’obiettivo di lasciare l’Italia. A Chiasso è stato fermato dalla polizia svizzera e consegnato alla polizia di Como, che lo ha riportato a Bergamo.

La nota del Comune di Bergamo

Nel pomeriggio di sabato 4 gennaio è stata diramata una nota della sindaca Elena Carnevali, del vicesindaco Sergio Gandi e dell’assessore alla sicurezza Giacomo Angeloni.

«In seguito ai tragici eventi accaduti ieri nel centro della nostra città, che hanno portato alla scomparsa di Mamadi Tunkara, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine alle forze dell’ordine e alla Procura. Vogliamo ringraziarle per l’efficienza e la rapidità dimostrate, così come siamo grati alla Polizia svizzera per la preziosa collaborazione che ha reso possibili interventi efficaci e risolutivi. Un ringraziamento va inoltre alla Polizia Locale che grazie al pronto intervento del nucleo appiedato ha allertato la Questura, confermando lo spirito di collaborazione che è un tratto distintivo del nostro operato».

«Continueremo a lavorare con impegno per garantire sempre maggiore protezione come i cittadini ci chiedono»»

«Questo tragico episodio, pur nella sua estrema gravità, deve essere riconosciuto come un fatto isolato e straordinario. Come istituzioni confermiamo l’importanza del rigoroso e costante controllo del territorio, già intensificato nei giorni scorsi, che proseguirà anche dopo le festività. La sicurezza dei cittadini rimane una priorità assoluta, e continueremo a lavorare con impegno per garantire sempre maggiore protezione come i cittadini ci chiedono».

«Ci impegneremo a individuare nuove modalità per fornire ulteriori strumenti operativi alla polizia locale, per intervenire con maggiore efficacia in situazioni critiche»

«Questi drammi evidenziano infatti ancora di più l’importanza di un lavoro sinergico con tutte le forze dell’ordine e l’impegno determinato nel potenziare anche le azioni di sicurezza integrata al fine di rafforzare la prevenzione come strumento fondamentale per contrastare la violenza. Nelle prossime settimane ci impegneremo a individuare nuove modalità per fornire ulteriori strumenti operativi alla polizia locale (tra queste il bastone distanziatore come autodifesa), per intervenire con maggiore efficacia in situazioni critiche e contrastare la diffusione del possesso di coltelli che sta emergendo come realtà preoccupante nella società».

«Solo attraverso un impegno costante e condiviso, non solo con le rappresentanze istituzionali ma anche in dialogo con le forze di opposizione, potremo costruire città più sicure, dove il valore della convivenza civile possa prevalere».

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