Ogni bergamasco produce 1,26 chili di rifiuti al giorno

IL REPORT. Nel corso del 2023 raccolte 512.987 tonnellate, l’80% differenziato. Dieci Comuni sono oltre quota 90%.

Lo scorso anno in Bergamasca sono state prodotte 512.987 tonnellate di rifiuti, lo 0,68% in più rispetto al 2022. Se si rapporta questo dato al numero stimato degli abitanti, emerge che nel 2023 ogni bergamasco ha prodotto in media 462 chilogrammi di rifiuti, pari a 1,26 kg pro capite al giorno. Poco più dell’80% del totale è stato differenziato (412.746 tonnellate), mentre superano di poco il centinaio le tonnellate di rifiuti urbani della quota indifferenziata, che va a finire negli inceneritori di Dalmine, Brescia e Valmadrera (Lecco), o nell’impianto di pretrattamento di Bergamo per la produzione di Cdr, i combustibili derivanti da rifiuti.

I dati dell’Osservatorio provinciale sui rifiuti

È il quadro che emerge dall’elaborazione dei dati dell’Osservatorio provinciale sui rifiuti. La notizia positiva è che, nel giro di un anno, è diminuita del 4,4% la produzione di quelli indifferenziati, ed è cresciuta del 2% la quota di quanto viene differenziato. In questo modo la nostra provincia è riuscita a incrementare di un altro punto la percentuale di differenziata, che è passata dal 79,42% del 2022 all’80,46% del 2023. Un dato superiore alla media lombarda, che si attesta intorno al 73,8%. Ha fatto meglio solo la provincia di Mantova (87%), mentre abbiamo superato di poco più di un decimo di punto percentuale quella di Monza e Brianza. Tra i materiali raccolti con la differenziata, la parte preponderante riguarda la frazione umida (oltre il 20%), carta e cartone (16%) e il verde (quasi il 12%). La plastica, invece, «pesa» per poco meno dell’8%.

«Risultati importanti – commenta il consigliere provinciale delegato all’ambiente, Juri Imeri –, numeri che ci aiutano a capire dove stiamo andando in quanto alla gestione dei rifiuti. La nostra provincia è sempre più “verde” per quanto riguarda la differenziata e il merito è dell’attenzione dei sindaci, dell’impegno alla sensibilizzazione su più livelli e delle società che gestiscono il servizio. Ci sono paesi che stanno spingendo molto, attraverso la tariffa puntuale, e altre zone, invece, dove bisogna capire se la bassa percentuale di raccolta differenziata è dovuta alla presenza delle seconde case, a carenze nel servizio o alla sensibilità dei cittadini».

Raccolta differenziata, i comuni più e meno virtuosi

Sono 34 su 243 i Comuni bergamaschi che non raggiungono ancora il 65% di raccolta differenziata (standard fissato da Regione Lombardia). Di questi, i dieci che riciclano di meno sono Foppolo, Branzi, Oneta, Corna Imagna, Taleggio, Parzanica, Averara, Valgoglio, Colere e Valleve, che si assestano tra il 37% e il 55% circa. Al contrario, i dieci paesi che superano il 90% di raccolta differenziata sono Berzo San Fermo, che con i suoi 1.403 abitanti ha raccolto 49.840 kg di rifiuti urbani indifferenziati e 577.464 kg di differenziata, superando il 92%, Villa di Serio (91,85%), Covo (91,42%), e Cenate Sotto, Zanica, Pedrengo, Comun Nuovo, Chiuduno, Cenate Sopra e Adrara San Rocco, tutti tra il 90 e il 91%.

È cambiata la tipologia di questi rifiuti: nel 2023 abbiamo prodotto cinque chili in meno di indifferenziata a testa e, contemporaneamente, ciascun bergamasco ha differenziato sei chilogrammi in più di rifiuti

Si valuta un tavolo con i comuni

«Penso che si possa valutare di aprire un tavolo con i comuni e le aree dove la differenziata è ancora bassa – conclude Imeri –, e la Provincia potrebbe avere un ruolo di coordinamento, oltre che di raccolta e analisi dei dati. In generale, comunque, siamo soddisfatti: non è semplice raggiungere un livello così alto, specie a fronte dell’alto numero di aziende e servizi che abbiamo sul territorio, oltre al tema dei flussi turistici. Procede anche il lavoro di educazione ambientale portato avanti tramite le scuole, le associazioni e le istituzioni, ma c’è un’attenzione anche al tema dei controlli». Tra le ultime variazioni al bilancio di Via Tasso ce n’è una relativa all’implementazione della videosorveglianza sulle strade provinciali, come deterrente contro il fenomeno dell’abbandono di rifiuti.

«Si rende necessario un ulteriore sforzo da parte di tutti i soggetti coinvolti per raggiungere completamente gli ambiziosi obiettivi posti dalle normative nazionale e regionale»

«Pur considerando l’incremento della percentuale di raccolta differenziata registrato anche nel 2023 – si legge nella relazione provinciale –, si rende necessario un ulteriore sforzo da parte di tutti i soggetti coinvolti per raggiungere completamente gli ambiziosi obiettivi posti dalle normative nazionale e regionale». Ma un segnale di una crescente attenzione verso il puntuale conferimento dei rifiuti arriva anche dall’analisi di questo report: il dato complessivo della produzione pro capite sul totale stimato della popolazione provinciale non registra variazioni sensibili negli ultimi due anni, poiché in media si è passati dal produrre 461 chilogrammi di rifiuti annui pro capite nel 2022 ai 462 del 2023. È cambiata, invece, la tipologia di questi rifiuti: nel 2023 abbiamo prodotto cinque chili in meno di indifferenziata a testa e, contemporaneamente, ciascun bergamasco ha differenziato sei chilogrammi in più di rifiuti.

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