Offre false consulenze e prodotti finanziari: raggirati otto imprenditori

Nei guai un italiano che aveva aperto una società con interessi anche a Bergamo, tre siti Internet e un canale Youtube ma non aveva alcun titolo per farlo.

Offriva consulenze e prodotti finanziari senza autorizzazione e senza essere iscritto ad alcun albo di settore. Per farlo aveva creato una società del valore fittizio di 200 milioni di euro, tre siti Internet e un canale Youtube. È così che è riuscito a raggirare almeno otto imprenditori e indurli, con vari artifici, a investire ingenti quote nella Spa in attesa di riscuotere i propri interessi.

I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Bergamo hanno dato esecuzione, su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano nei confronti di u n italiano, formalmente residente all’estero ma con centro di interessi anche in provincia di Bergamo, indagato per reati di abusivismo finanziario, falso ideologico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale e truffa.

Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno evidenziato - allo stato - come il sedicente professionista avrebbe svolto attività di consulenza e di offerta di prodotti finanziari in assenza di qualsivoglia autorizzazione e/o iscrizione agli albi previsti dalla normativa di settore.

Per promuovere le sue attività si sarebbe avvalso di tre siti Internet e un canale Youtube, dei quali è stato disposto ed eseguito il sequestro. Uno dei siti web è risultato collegato a una Spa, con socio unico l’indagato, esercente attività di «raccolta del risparmio ed esercizio del credito», costituita nel 2017 a Milano e avente formalmente un capitale sociale di 200 milioni di euro . Le attività investigative hanno permesso di rilevare come l’assegno postale «non trasferibile» presentato in sede di atto notarile a comprova del versamento dell’intero capitale sociale sarebbe stato contraffatto e, in realtà, emesso per soli 10 euro e da un diverso Ufficio postale rispetto a quello indicato su titolo.

È stato quindi disposto il sequestro delle giacenze, fino all’importo di 257.520,50 euro, su un conto corrente acceso presso una banca estera, dove l’indagato avrebbe fatto confluire il profitto dei reati di truffa perpetrati a danno di otto persone, tra cui alcuni imprenditori, indotti, con vari raggiri, ad effettuare rilevanti versamenti in favore dell’indagato a fronte di fittizi investimenti finanziari (quote della citata Spa), proposti come altamente remunerativi.

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