Nuove corsie ciclabili in arrivo in città in San Lazzaro, via Zanica e via Maironi da Ponte

Arrivano a Bergamo, dopo la novità dello scorso anno, altre «corsie ciclabili», le segnaletiche orizzontali che danno maggiore visibilità a chi si sposta in bicicletta.

Arrivano a Bergamo, dopo la novità dello scorso anno, altre «corsie ciclabili», le segnaletiche orizzontali che danno maggiore visibilità a chi si sposta in bicicletta, su uno spazio condiviso con gli automobilisti sulla strada,introdotta con il decreto Rilancio convertito in legge nel 2020. Continua il percorso dell’Amministrazione per l’implementazione della soluzione nota in Europa con i nomi di «cycle strip» o «bike lane».

I tecnici incaricati dal Comune di Bergamo lavoreranno su alcune nuove direttrici principali in ingresso e di attraversamento della città per disegnare le nuove corsie e in tal modo connettere tra loro tratti di ciclabilità già esistenti, facilitare la continuità tra i percorsi, servire alcuni poli di attrazione. In particolare:

- Via Palma il Vecchio, Via Previtali, Via Baschenis, a collegare le piste ciclabili del centro cittadino dell’asse San Lazzaro/Coghetti (che si dirigono fino a Treviolo in una direzione e Seriate nell’altra) con la cycle strip di via San Giorgio, collegata quest’ultima alla ciclabile di via Moroni fino a Lallio.

- Via Zanica, per collegare la ciclabile che si snoda verso Azzano San Paolo e Zanica al quartiere della Malpensata (secondo tempistiche coordinate con i cantieri in corso);

- Via Maironi da Ponte, un tratto di poche decine di metri, che collega i due tratti di pista ciclabile della green way (già realizzata nei giorni scorsi).

Le nuove corsie si aggiungono a quelle realizzate lo scorso anno in via dei Caniana e via San Giorgio per collegare il polo universitario a via Paleocapa e al centro città da un lato e alla nuova ciclabile realizzata lungo via Moroni; via Ruggeri da Stabello e Baioni per favorire l’ingresso da Ponteranica; via Corridoni e Suardi per favorire l’ingresso da Torre Boldone; viale Papa Giovanni, viale Roma e viale Vittorio Emanuele fino alla stazione della funicolare, per collegare la stazione al centro cittadino.

L’articolo 232 del cosiddetto «decreto rilancio» del 2020 contiene diverse misure per incoraggiare l’utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibili soprattutto vista la riduzione della capienza dei mezzi pubblici per via del contrasto del Covid19.

La «corsia ciclabile» si differenzia dalla «pista ciclabile»: è definita nel documento del Governo come «una parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e a uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede».

«Lavoriamo sempre e comunque a soluzioni strutturali e a lungo termine, – spiega l’assessore alla mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni – ovvero le classiche piste ciclabili, ma questa è un’iniziativa che consente di intervenire con tempestività per favorire la mobilità dolce, con soluzioni leggere, già sperimentate in Europa e finalmente possibili anche qui, usabile anche su strade a sezione ridotta».

Oltre ai tempi e costi ridotti, la virtù principale della corsia ciclabile è infatti quella di «marcare» sulla strada lo spazio di rispetto e tutela del ciclista. A differenza della pista ciclabile vera e propria, che richiederebbe uno spazio dedicato esclusivamente ai ciclisti (non sempre ricavabile nelle strade a sezione ristretta, tanto comuni a Bergamo), la «corsia ciclabile» individua uno spazio di attenzione e precedenza per la mobilità dolce in modo meramente visivo, all’interno della carreggiata. Secondo alcuni esperti di mobilità sostenibile, gli automobilisti tendono a non percepire che il lato destro della carreggiata possa essere occupato dai ciclisti: di conseguenza prestano loro meno attenzione nelle manovre, non rispettando la distanza di sicurezza. Se invece le biciclette si muovono sul lato destro della strada all’interno di una segnaletica di protezione come quella individuata dalle «corsie ciclabili», per quanto leggera, le condizioni di sicurezza migliorano.

Il Comune di Bergamo risponde anche a un’esigenza relativamente nuova con il nuovo strumento della «bike lane»: la corsia serve anche i monopattini – equiparati dal Governo ai velocipedi – che possono ormai da un anno muoversi in condizioni di maggiore sicurezza anche grazie alle corsie che il Comune sta tracciando.

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