Nuova area mercato di via Spino
La Procura indaga per abuso edilizio

Fascicolo contro ignoti dopo l’esposto di Autostrade per l’Italia: violata la «fascia di rispetto ». E la società avvia un dialogo con il Comune.

C’è un fascicolo per abuso edilizio aperto da qualche giorno in Procura per la vicenda della nuova area di mercato di via Spino, quella al centro della bagarre politica che ha infiammato l’autunno del Comune di Bergamo e della Regione Lombardia, tramite Infrastrutture Lombarde, mettendoli uno contro l’altro, dialetticamente armati. Per il momento il fascicolo aperto dal pm Giancarlo Mancusi è a carico d’ignoti, ma rappresenta l’ultimo fronte della controversia sull’area tra via Spino, via Autostrada e il rondò che dall’uscita dell’A4 porta in direzione della città. L’ipotesi al centro della contestazione è che una parte del piazzale di via Spino adiacente a via Autostrada, già utilizzata come parcheggio e da poco più di una settimana anche come area di mercato, sia così vicino alle vie d’accesso all’autostrada da violare «la fascia di rispetto» prevista dal Codice della strada che istituisce una zona franca inedificabile, cioè libera per legge da costruzioni, recinzioni, manufatti in grado di rappresentare un pericolo per la sicurezza.

L’esposto di Autostrade

L’ipotesi di abuso edilizio riguarderebbe proprio la violazione del vincolo d’inedificabilità della fascia di rispetto, cioè quell’area compresa tra la parte esterna del piazzale di via Spino e via Autostrada. Il presunto abuso era stato segnalato con un esposto, il 31 ottobre scorso, da società Autostrade per l’Italia Spa, direzione del secondo tronco-Milano, che nel 2009 ha dato in concessione il tratto di strada al Comune rimanendone però una sorta di proprietario di diritto. In virtù di questo status, Autostrade aveva denunciato nell’esposto la realizzazione di un piazzale in conglomerato bitumoso «a una distanza di 4 metri dalla proprietà industriale» e una recinzione metallica a una distanza minima di 2 metri dal confine del tratto stradale che avrebbe violato il divieto d’edificabilità nella fascia di rispetto.

La battaglia degli enti

La vicenda del piazzale della nuova area mercato era deflagrata come querelle politica in autunno, dopo l’intervento dell’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi nella polemica tra il Comune e Infrastrutture Lombarde sull’area di via Spino, individuata dal Comune come nuova area di mercato e da Infrastrutture per il cantiere da 25 milioni del nuovo rondò dell’A4. L’assessore Terzi aveva segnalato l’allarme dei tecnici del Pirellone su possibili sovrapposizioni dell’area del futuro cantiere con una parte di terreno, all’interno della fascia di rispetto, ma il Comune aveva ribadito che l’eventuale interferenza avrebbe potuto riguardare una corsia che lambisce l’area e non il rondò finito e che la fascia di rispetto «riguarda edificazioni, non un parcheggio a raso», aveva osservato l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni.

Sulla questione è intervenuta qualche giorno fa anche la Provincia in una comunicazione con gli enti interessati, sottolineando l’insussistenza dei presupposti della violazione della disciplina edilizia: le fasce di rispetto non costituiscono vincoli urbanistici e spetta ai Comuni individuare le destinazioni d’uso che possono comprendere aree pedonali e parcheggi. L’area di via Spino, destinato a parcheggio a raso per auto e bus, sarebbe a norma. Nessun commento ieri dal Comune, mentre l’assessore Terzi, in una nota, ha sottolineato che «come Regione avevamo segnalato questa criticità. Confidiamo che la questione possa risolversi il prima possibile, perché è fondamentale procedere nei tempi previsti per realizzare il rondò autostradale che resta opera determinante per la viabilità bergamasca».

Il nuovo dialogo

Ma nelle ultime ore si sarebbero aperti nuovi scenari. La società Autostrade starebbe valutando l’ipotesi di ritirare l’esposto d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presumibilmente alla luce del parere della Provincia e soprattutto della recente «interlocuzione» tra la nuova direzione di tronco di Milano e il Comune. Se così fosse, sarebbe un nuovo colpo di scena.

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