Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 25 Marzo 2020
«Noi, uniti a doppio filo ai bergamaschi»
Radiografo e due infettivologhe in dono
Dalla Fondazione Rava una nuova attrezzatura e il lavoro volontario di due medici al Papa Giovanni.
Radicate sul territorio o ad esso legate da un resistente filo che sa di generosità, sono sempre più numerose le realtà mobilitate per la nostra sanità, in questo momento di dura lotta contro il coronavirus. Un legame molto profondo lega da oltre vent’anni la Fondazione Francesca Rava a Bergamo e in virtù di questo legame martedì 24 marzo è stato consegnata, al Papa Giovanni XXIII, una nuova apparecchiatura per la terapia intensiva, un sistema di radiografia mobile portatile al posto letto del paziente, fondamentale per la diagnosi della polmonite interstiziale, acquistato grazie anche al sostegno di Kpmg. Qui lavorava Francesca Rava ed aveva appena chiuso la sua giornata di lavoro in questo grande gruppo di consulenza quando, nel febbraio 1999, trovò la morte in un incidente stradale in A4.
Da allora, dopo l’istituzione della Fondazione in suo nome, sono tanti i bambini aiutati ad Haiti, «anche da tantissimi padrini bergamaschi che ora, nonostante il loro dolore per il Covid-19, ci riempiono di telefonate per sapere come stanno i loro bambini». Il coronvirus è arrivato anche ad Haiti e, oltre a sostenere gli ospedali oltre oceano, la Fondazione sta raccogliendo fondi e regalando attrezzature a tanti ospedali italiani.
Direttamente da Londra
Al Papa Giovanni da una settimana sono in reparto anche due suoi medici, due infettivologhe in servizio come volontarie venute appositamente da Londra per dare il loro aiuto, Maddalena Cerone e Alessia Pria.
L’attrezzatura consegnata ieri ad Antonio Castaldello coordinatore dei tecnici di Radiologia del Papa Giovanni e a Stefano Di Crescenzo direttore della Fisica sanitaria è, insieme all’opera delle due infettivologhe, «una risposta di vicinanza ai tantissimi padrini di bambini adottati a distanza ad Haiti - spiega Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione -. Inoltre c’è un secondo doloroso legame con Bergamo: mia sorella è morta nel 1999 in un incidente d’auto in A4 da sola, come ora i malati di coronavirus muoiono soli. Per questo legame profondo con Bergamo siamo vicini a tutte le persone che muoiono senza poter avere conforto». E per questo doterà il Papa Giovanni di altri tablet per mettere in contatti i malati con i loro cari.
Una cospicua donazione giunge dal Gruppo Sanpellegrino: 250.000 euro a favore dell’Ats di Bergamo, soprattutto per la gestione dei pazienti usciti dalla terapia intensiva o di pazienti con altre patologia in Rsa e alberghi. Inoltre Sanpellegrino ha ordinato una fornitura di 10.000 mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. Infine Sanpellegrino garantirà la fornitura dell’acqua nella zona a chi sta affrontando l’emergenza sulla propria pelle, sia come paziente sia come personale sanitario o comunque di assistenza.
Pensa al Papa Giovanni anche Dispensa Emilia, catena di ristorazione modenese presente a Oriocenter e a Curno, che stanzia una prima somma di 100 mila euro a favore dell’ospedale di Bergamo, della Fondazione Sant’Orsola di Bologna e dell’ospedale di Modena. L’azienda ha poi lanciato «Uniti con Dispensa», la raccolta fondi rivolta a dipendenti e clienti: per ogni euro che il dipendente donerà, l’azienda ne aggiungerà un altro.
Sempre a proposito di attrezzature, la società Aeroporti di Roma ha spedito, con un volo Alitalia atterrato a Milano Malpensa, un carico di attrezzature sanitarie, composto da 100 camici monouso, 400 calzari monouso, 100 tute, 10 kit Bls, 10 barelle da campo, 3.000 paia di guanti monouso e 100 tute monouso. Il materiale, preso in consegna da Dhl, è stato conferito all’Ats di Bergamo per essere destinato al Giovanni XXIII.
Terza Università
Una donazione di 10 mila euro a beneficio del Papa Giovanni XXIII è arrivata in queste ore dagli iscritti di Terza Università. «A tutti coloro che da anni frequentano le nostre attività - dice il presidente Orazio Amboni - e che in questa fase così delicata hanno voluto accogliere il nostro invito e aderire alla nostra iniziativa di raccolta fondi va il nostro ringraziamento per la loro grande sensibilità».
Anche il Rotary Distretto 2042 è in campo con cento medici e odontoiatri rotariani volontari che sono a disposizione al numero verde 02.84988498 per la Lombardia: il call center è rivolto alle persone che presentano sintomi considerati lievi e moderati, con una temperatura inferiore ai 38 gradi o in isolamento.
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