Nidi, domande boom: 205 in lista d’attesa. Carnevali: «Prioritario potenziare i servizi»

LE GRADUATORIE. Ben 489 le richieste giunte da famiglie residenti in città, contro le 431 presentate l’anno scorso. Sulla disponibilità di posti incidono i lavori in 5 strutture. La sindaca: «Preoccupata dal taglio dei fondi ai Comuni».

Sono 205 le famiglie rimaste (per ora) senza un posto all’asilo nido comunale in vista di settembre. Il Comune di Bergamo si è trovato di fronte ad un boom di richieste, 489 da parte di famiglie residenti in città contro le 431 dello scorso anno (quando la lista di attesa si fermava a 175). Vista l’attuale capienza complessiva delle strutture comunali di 541 posti, e la presenza numerosa di bambine e bambini che proseguiranno la frequenza nel prossimo anno, 257, l’Amministrazione è in grado per ora di garantire l’accoglienza di 284 domande. Le altre 205 restano in coda. La richiesta di questo importante servizio si dimostra quindi molto alta e in crescita.

Ne è consapevole la sindaca Elena Carnevali, che sceglie proprio questo tema per un suo primo intervento concreto dopo l’ingresso a Palazzo Frizzoni, sottolineando come la «necessità di migliorare i servizi in quest’ambito riguarda in primo luogo le mamme, ma anche il benessere della vita familiare nel suo complesso, oltre che la crescita sociale ed economica della nostra comunità, legata proprio all’importanza dell’apporto delle donne nel mondo del lavoro». Carnevali si dice inoltre «preoccupata per i tagli sui finanziamenti ai Comuni, che vanno a penalizzare, in particolar modo, quelli più virtuosi nell’acquisizione di fondi Pnrr».

Le liste d’attesa

Tornando alle liste d’attesa, il Comune ricapitola i numeri. «A fronte di 489 domande pervenute da parte di famiglie residenti in città (ce ne sono anche altre 18 di non residenti), la graduatoria ci dice, ad oggi, che sono 205 quelle in attesa, 191 per il tempo pieno e 14 per il tempo parziale». Nell’anno educativo 2023-2024 erano pervenute 431 domande da residenti e ne erano state accolte 256, con 175 richieste in lista d’attesa. La capienza complessiva era di 539 posti nelle strutture comunali.

In tutto, il sistema nidi a Bergamo offre oltre 940 posti, distribuiti su 33 strutture, di cui 14 comunali e 18 private o accreditate

La situazione da qui a settembre potrebbe di poco migliorare perché gli uffici comunali inizieranno ora ad incrociare le eventuali nuove disponibilità – qualche rinuncia è fisiologica – e le «seconde scelte» delle famiglie. Ci sono nidi, ad esempio, che hanno ricevuto poche richieste e che potrebbero accogliere candidature presentate per altre strutture comunali. Ma il problema della mancanza di posti resta. Anche perché, segnala il Comune, «da una verifica, per il prossimo anno educativo, anche presso i nidi accreditati non ci sono posti liberi e sono state aperte le liste d’attesa».

In tutto, il sistema nidi a Bergamo offre oltre 940 posti, distribuiti su 33 strutture, di cui 14 comunali e 18 private o accreditate. Le famiglie rimaste escluse dai nidi comunali dovranno ora trovare un piano B, guardandosi in giro, anche fuori città.

I lavori con i fondi Pnrr

A contribuire all’allungamento della lista di attesa, quest’anno, ci sono i lavori di demolizione, ricostruzione e ampliamento di cinque nidi comunali, nei quali Palafrizzoni non ha potuto prevedere nuovi inserimenti di bambini: «La contrazione dei posti disponibili – spiega Palazzo frizzoni – sappiamo essere conseguenza dei lavori di realizzazione di 5 asili nido attraverso i finanziamenti del Pnrr che, com’è noto, porteranno a regime a 140 posti complessivi in più. Anche in previsione di questo aumento – sottolinea il Comune – si conferma ancora di più la necessità di una collaborazione pubblico-privato per la copertura dei posti complessivi richiesti dall’utenza, con una valutazione, in ottica programmatoria, dei servizi per l’infanzia anche a livello di ambito».

Una prima risposta arriverà con i 140 nuovi posti generati dalla maxi-operazione dei nuovi nidi finanziati dal Pnrr con 8.719.000 euro, a cui si aggiunge 1 milione di risorse comunali

La richiesta, ad ogni modo, è pressante. Una prima risposta arriverà appunto con i 140 nuovi posti generati dalla maxi-operazione dei nuovi nidi finanziati dal Pnrr con ben 8.719.000 euro, a cui si aggiunge 1 milione di euro di risorse comunali. A settembre, se il cantiere procederà come previsto, aprirà il primo di questi nidi, al Villaggio degli Sposi, con 55 posti in totale a disposizione (durante il cantiere i bimbi già iscritti erano stati spostati in altri nidi comunali).

Carnevali: tema prioritario

Sul tema dei nidi e dell’incremento della domanda da parte delle famiglie, la sindaca Elena Carnevali assicura il massimo impegno: «Nel programma elettorale e di mandato ho posto particolare attenzione ai servizi educativi e per l’infanzia, interpretando la necessità crescente espressa dalle famiglie, e dalle donne in particolare, della nostra città – premette –. Il tema della compatibilità tra esigenze familiari e lavorative, e quindi della necessità di migliorare i servizi in quest’ambito, riguarda in primo luogo le mamme, ma anche il benessere della vita familiare nel suo complesso, oltre che la crescita sociale ed economica della nostra comunità legata proprio all’importanza dell’apporto delle donne nel mondo del lavoro».

«Sono estremamente preoccupata dell’annuncio di qualche giorno fa dei tagli sui finanziamenti ai Comuni, che vanno a penalizzare, in particolar modo, quelli più virtuosi nell’acquisizione di fondi Pnrr»

Il Comune intanto legge «l’aumento consistente di domande» come una «conferma dell’apprezzamento che le famiglie esprimono nei confronti dei servizi educativi nella fascia 0-3 anni. Un dato che va interpretato sia come conseguenza di un’esigenza crescente delle donne di tornare all’attività lavorativa, sia come riconoscimento, da parte dei genitori, dell’importanza dei nidi come riferimento educativo per la crescita dei loro bambini».

Il nodo dei fondi

Nonostante il cambio culturale e la richiesta del servizio da parte dei cittadini, per il Comune non sarà facile dare risposte: «Sono estremamente preoccupata – aggiunge infatti Carnevali – dell’annuncio di qualche giorno fa dei tagli sui finanziamenti ai Comuni, che vanno a penalizzare, in particolar modo, quelli più virtuosi nell’acquisizione di fondi Pnrr. Una previsione che crea una distanza enorme tra le scelte del governo e i bisogni reali del Paese e, guardando ai nidi, si rivela incoerente rispetto al grave tema demografico e alle difficoltà che ne conseguirebbero sull’attivazione di servizi nelle scuole in via di realizzazione».

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