Nelle farmacie bergamasche tamponi boom: ventimila ogni settimana

È corsa a pochi giorni dall’obbligo sui luoghi di lavoro. De Amici: siamo presi d’assalto. Petrosillo: c’è chi ha prenotato fino a Natale.

Qualcuno s’è portato avanti: deciso a non vaccinarsi, ha prenotato in farmacia una sfilza di tamponi sino a Natale. Il boom di richieste d’altronde non si ferma, anzi verosimilmente continuerà: da venerdì 15 ottobre entra in vigore l’obbligo di green pass suoi luoghi di lavoro, e dunque chi non è immunizzato dovrà sottoporsi ciclicamente (ogni 48 ore, per i test antigenici rapidi che si eseguono in farmacia) al tampone.

«La richiesta è aumentata ancora. Non solo: sono aumentate anche le richieste di prenotazioni multiple, in alcuni casi c’è chi ha pianificato appuntamenti sino a Natale», racconta Giovanni Petrosillo, presidente di FederFarma Bergamo: «Non è semplice a livello organizzativo, ce la stiamo facendo ma con qualche difficoltà. C’è anche il problema di chi si prenota e poi non si presenta. Tutto ciò rende complessa l’attività quotidiana delle farmacie». I numeri d’altronde ricordano lo sprint che s’è innescato da fine luglio, con la prima introduzione del green pass per i ristoranti al chiuso, e poi da settembre per il personale scolastico. E appunto, se sino alla fine di luglio si viaggiava a circa 4.500 tamponi settimanali nelle farmacie bergamasche, tra agosto e inizio settembre si è saliti a 16 mila test settimanali; in attesa degli ultimi aggiornamenti, è facile pensare che si sia già sfondata anche quota 20 mila test ogni sette giorni.

«Siamo presi d’assalto – conferma Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo -. Spero che non ci sia un ulteriore boom, perché altrimenti è difficile reggere il ritmo. Soprattutto, però, la gente deve capire che fare il tampone non è come provare la pressione: c’è un’organizzazione complessa». La soluzione più semplice sarebbe la vaccinazione, ma oggi a sottoporsi ciclicamente ai tamponi è soprattutto «quella fetta di popolazione che non si convince», rileva De Amici. Tra l’altro, l’attività delle farmacie a breve includerà le vaccinazioni anti-Covid: «In Bergamasca per questa nuova fase, dal 20 ottobre hanno aderito 87 farmacie, vedremo di farne aderire altre» ragiona Petrosillo.

La giungla dei test

Da inizio ottobre, la Regione ha comunicato che i tamponi antigenici rapidi vengono eseguiti solo dalle farmacie aderenti al protocollo promosso dal generale Figliuolo; in particolare, per i cittadini tra i 12 e i 18 anni il costo è di 8 euro mentre per le altre fasce (6-11 anni e dai 18 anni in su) il costo è di 15 euro. Ai fini del green pass, l’esito negativo del tampone antigenico rapido «vale» 48 ore; dura invece 72 ore il green pass «temporaneo» che si ottiene risultando negativi a un tampone molecolare, più costoso (ma più preciso). Capitolo test salivari (i «lecca lecca»): a settembre il ministero ha specificato che «i tamponi molecolari su campione salivare potranno essere considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente in alcuni contesti», come lo screening nelle scuole o nelle strutture sanitarie; i test antigenici rapidi salivari non valgono invece per ottenere il green pass.

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