Musica jazz e incontri di boxe, con i lavori alla stazione di Bergamo sparirà anche il Minerva

LA STORIA. Uno dei tanti luoghi di spettacolo di cui Bergamo è stata ricca nel Novecento.

La prima cosa che potrebbe venire alla luce, demolendo gli spazi del Dopolavoro ferroviario, dice Pierluigi Gotti, sono i camerini interrati di un vecchio teatro. Il teatro Minerva. Uno dei tanti luoghi di spettacolo di cui Bergamo è stata ricca nel Novecento, molti dei quali sono scomparsi. O solo nascosti, come quello che giace sotto la sede dell’associazione dei ferrovieri sul lato ovest della stazione. Tra pochi mesi, quando la sede del Dlf verrà demolita per costruire la nuova stazione, il Minerva sparirà per sempre.

Poche le testimonianze

E anche la memoria ne conserverà a fatica il ricordo, perché le notizie disponibili sul teatro della stazione sono poche. È rimasto in funzione all’incirca fino agli anni Sessanta e anche sulla sua edificazione non ci sono date certe; pare però che attorno al 1930, quando venne aperto il Dopolavoro a Bergamo, il Teatro fosse già attivo. «Io me lo ricordo, l’ho vissuto da bambino. I miei genitori ci andavano a ballare» racconta Pierluigi, membro dell’associazione, mentre ci ospita nell'ufficio al primo piano.

«Al Minerva si faceva un po’ di tutto»

«Al piano terra, dove ora si trovano il bar e la nostra sala polivalente, c’era la biglietteria. La sala dove abbiamo l’ufficio un tempo era la galleria del cinema. Mi ricordo che in fondo alla sala c’erano delle tavole di legno accatastate una sopra l’altra che venivano usate per aumentare i posti creando altre due o tre file. Qui – prosegue Pierluigi indicando una porta – c’era la cabina di proiezione delle pellicole, con una vecchia macchina con l’avvio a manovella. Il motore faceva fatica a partire e bisognava azionarla manualmente». Cinema, teatro, sala da ballo, musica dal vivo: al Minerva si faceva un po’ di tutto. «Anche gli incontri di pugilato» aggiunge.

Le fotografie d’epoca scarseggiano e descrivere l’ambiente è difficile. Una delle poche foto presenti in rete è quella proposta qui e pubblicata dalla pagina «Bergamo da scoprire», che negli anni ha ricostruito la storia delle tante sale teatrali della città. «La rara immagine, datata 14 ottobre 1938, riprende l’orchestra Imperial Jazz, con alla tromba Luigi Nessi, che in quel teatro aveva suonato anche per l’orchestra di Gorni Kramer» si legge sul blog. Ora che il Teatro – o quel che ne resta – verrà spazzato via, i cittadini sono preoccupati.

«Perché non ristrutturare?»

«Mi domando come sia possibile che la Sovrintendenza ai Beni culturali, spesso attenta a tutelare immobili (a mio modestissimo parere di non esperto del settore) anche trascurabili, in quest’occasione possa acconsentire all’eliminazione di un pezzo della nostra storia locale – scrive un lettore, Marco Parisi –. Sarebbe invece auspicabile che, approfittando dei fondi per la riqualificazione della stazione, si approfittasse per ristrutturare quei locali e renderli ancora più fruibili».

Del teatro Minerva non è rimasto quasi nulla, solo un pianoforte, conservato nel salone dell’associazione al pianterreno. Uno dei pochi teatri storici di Bergamo bassa svanirà presto. Ma per chi ha conosciuto il Minerva, come Pierluigi, rimane almeno un desiderio prima che tutto finisca. «La mia curiosità – conclude Pierluigi – sarebbe di vederlo un’ultima volta».

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