Mura, ecco il lato nascosto: il baluardo di Valverde ripulito dalla vegetazione

CITTA’ ALTA. I lavori, affidati a marzo a una nuova impresa e finanziati con circa 350mila euro, sono ormai conclusi. Ora la Sovrintendenza proseguirà a Nord verso San Pietro.

Dopo più di un contrattempo con le imprese, il Comune di Bergamo è riuscito a completare i lavori di restauro del baluardo di Valverde, oltre 100 metri di Mura ora liberi dalla vegetazione. A compromettere il rivestimento della fortificazione, anche alberi con tronchi dalla circonferenza di un metro, rimossi, si spera, in via definitiva. La superficie ripulita dalle infestanti, quella meno nota e rivolta a nord, si coglie bene salendo verso porta San Lorenzo: le Mura, che da terra a cima arrivano a misurare anche 11 metri, vegliano sulla collina di ulivi e viti coltivati appena sotto. A progettare e a seguire i lavori un team di sole donne dell’assessorato ai Lavori pubblici.

È dei giorni scorsi un sopralluogo, con l’assessore Marco Brembilla più che soddisfatto del risultato, dopo le peripezie con la precedente impresa, risultata inadempiente. Dopo la riassegnazione del cantiere lo scorso marzo, la nuova impresa ha concluso l’intervento (complessivamente sono stati investiti circa 350mila euro) cofinanziato da Fondazione Cariplo. «Abbiamo lavorato su una parte di Mura poco accessibile, perché insiste su proprietà privata, ma che è straordinaria – commenta Brembilla –. Da parte del Comune c’è un impegno costante sulla manutenzione delle Mura e non solo dal punto di vista finanziario. Gli architetti del Comune, una squadra di sole donne, ha seguito con passione questo intervento, facendo puntuali indagini sulla loro storia e sulle procedure di restauro. Un ringraziamento va anche a Orobicambiente con il suo presidente Giacomo Nicolini che svolge un lavoro straordinario nel tenere pulite le Mura, un tracciato di 5 chilometri, grazie a un protocollo siglato con il Comune».

Il baluardo di Valverde, parte del forte di San Marco, è poco conosciuto e vissuto, ma rappresenta la parte più antica delle fortificazioni. Qui, il 1 settembre del 1561, durante una solenne cerimonia, fu posta la prima pietra con la benedizione del vescovo Cornaro. Le pendenze rendono l’area aspra, da qui forse il fatto che, si legge nella relazione tecnica, «il baluardo di Valverde viene considerato un elemento isolato rispetto al sistema fortificato, perché privo di piazza, uscite di sortita e di cannoniere, escludendo le due cannoniere, per armi piccole, poste vicino al baluardo di San Pietro».

Una zona che oltre a essere impervia è anche umida, due condizioni che negli anni hanno limitato al minimo la manutenzione. E con il passare del tempo, la vegetazione ha preso dimora tra le antiche pietre: «La parte più impegnativa ha riguardato la rimozione delle ceppaie – spiega l’assessore Marco Brembilla –. La vegetazione cresce molto veloce in questa zona, perché l’ambiente è poco urbanizzato, inoltre siamo a nord, in una zona meno assolata e umida».

Gli alberi sul baluardo

Negli anni sono nati alberi sul baluardo, con radici capaci di scalzare massi e pietre con una base di un metro per 70 centimetri. La speranza degli uffici è di aver fatto una pulizia profonda e che le infestanti non rigettino. In alcuni punti le radici sono state trovate dalla base e fino all’altezza del baluardo, alto, si diceva, fino a 11 metri. Durante i lavori l’Università di Bergamo ha eseguito delle indagini sulla fortificazione, realizzata a «strati». La superficie visibile è infatti solo la parte più esterna composta da conci di dimensioni più piccole, dietro c’è un nucleo forte e coeso molto esteso, fatto di blocchi in pietra molto importanti, il cui peso specifico è capace di contrastare la spinta del terreno.

Sradicati gli alberi, le maestranze hanno seguito il metodo del cuci-scuci, togliendo cioè ogni pietra, per pulirla e poi ricollocarla. Per ricucire tra loro gli elementi, è stata usata una malta particolare: la «ricetta» è stata elaborata in cantiere, così da individuare il colore e la consistenza giusta. Ora un altro intervento è pronto a partire, in continuità con quello appena concluso. Sarà però la Sovrintendenza ad avviarlo, lungo la cortina che si sviluppa ancora più a nord, verso il baluardo di San Pietro, altra sezione di Mura poco nota e fotografata, ma che al pari delle altre, deve essere preservata e ripulita.

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