Morta in Spagna, il marito: «Non ricordo nulla dell’urto»

IL LUTTO . A giorni il rientro della salma di Elisabetta Traversi, 80 anni. «Sembrava migliorata, poi il tracollo», dice Mario Asperti.

Tra lunedì e martedì potrebbe arrivare l’autorizzazione al rimpatrio della salma di Elisabetta Traversi, 80anni, morta in Spagna per le conseguenze di un incidente stradale. A Barcellona è rimasto il marito Mario Asperti, molto conosciuto perché riveste il ruolo di consigliere del Tennis Club e di volontario nell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Mercoledì 26 aprile Elisabetta Traversi era con il coniuge e due loro amici quando l’auto sulla quale viaggiavano si è scontrata violentemente con un altro mezzo.

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«Dovevamo rientrare a Bergamo il 29 aprile – racconta commosso Mario Asperti, che aveva lavorato per la Pirelli con incarichi dirigenziali proprio nella città catalana – . Non ricordo nulla di quel momento perché mi ero appisolato e mi sono svegliato di soprassalto con la vettura che continuava a girare su se stessa . Subito è accorso un medico di passaggio e sono stati allertati i soccorsi sanitari. Mia moglie era ferita sui sedili posteriori ed è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale universitario di Sabadell».

Dopo il ricovero i medici hanno deciso di operare Elisabetta Traversi per il trauma subìto tra la prima e la seconda vertebra del collo. «L’operazione è andata bene, ma è subentrato un affaticamento del cuore – prosegue commosso Asperti –. Gli esami a cui è stata sottoposta mia moglie non hanno però evidenziato particolari problematiche con vene e arterie che sono risultate libere. Ci siamo incontrati alle 13 di venerdì e siamo riusciti a scambiarci un saluto: mi è apparsa coraggiosa e con tanta voglia di tornare a casa. Purtroppo però alle 23 mi hanno chiamato dall’ospedale perché le sue condizioni erano peggiorate, fino al decesso avvenuto nelle prime ore di sabato mattina».

«Siamo vicinissimi a Mario e ci sentiamo più volte al giorno per stargli vicino e aiutarlo il più possibile – fa presente Giovanni Licini, fondatore dell’Accademia dello Sport –. Bergamo e la nostra associazione sono attonite per quanto accaduto». Ora si attende il nulla osta per il rimpatrio della salma. L’abitazione di famiglia è in via Maglio del Rame e nel frattempo è stato contattato anche il parroco di Borgo Santa Caterina, dove verranno celebrati i funerali, una volta completate le pratiche di legge.

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