«Mio figlio 18enne preso a calci e pugni. Era intervenuto per sedare una rissa»

L’AGGRESSIONE. Nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 aprile lo studente è stato aggredito fuori da un locale in via Baschenis, a Bergamo. Ricoverato in ospedale. La mamma: «Era in procinto di partire per gli Stati Uniti con il liceo».

Aveva organizzato quella serata insieme ai compagni di classe, per salutarli prima delle vacanze di Pasqua e della sua imminente partenza per un progetto scolastico negli Stati Uniti.

Ed è proprio fuori da un locale in via Baschenis, a Bergamo, dove si stava divertendo in compagnia, che è stato aggredito da uno sconosciuto, nella notte tra mercoledì e giovedì 17 aorile. Intervenuto per cercare di sedare una rissa, lo studente 18enne del Natta, residente in città, è stato preso a calci e pugni, finendo in ospedale al Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

L’aggressione in via Baschenis

«Mio figlio era riuscito a calmare le acque senza alcun tipo di violenza fisica – racconta la madre del giovane – quando dal gruppo degli aggressori è emerso un tipo non identificato, di colore, che l’ha colpito con pugni al volto e calci all’addome. L’aggressione è stata selvaggia, lo spavento tanto. Con la sola colpa di aver cercato di far del bene, di proteggere una persona coinvolta in una rissa e di quietare gli animi, mio figlio è in ospedale con un trauma maxillo-facciale e dolori ovunque. La prognosi è di oltre venti giorni. Domani (venerdì 18 aprile per chi legge ndr) è prevista un’operazione. Settimana prossima, dopo Pasqua, mio figlio ha in programma la partenza per un’esperienza negli Stati Uniti con il liceo, il suo sogno. E proprio per salutarsi con i compagni di scuola, prima della partenza, avevano organizzato quella serata in compagnia. Non sappiamo se riuscirà a partire, ora la priorità va alla sua salute».

L’allarme e i soccorsi

Stando alle prime ricostruzioni, l’aggressione s’è consumata intorno alle 4 del mattino, per strada, fuori da un locale di via Baschenis, non lontano dalla biblioteca Tiraboschi. A lanciare l’allarme è stato proprio il 18enne, che subito dopo essere stato picchiato ha chiamato le forze dell’ordine. In pochi minuti è sopraggiunta una volante della Polizia di Stato.

Sono intervenuti anche i soccorritori con un’ambulanza della Croce rossa di Bergamo, per prestare le prime cure al giovane e trasportarlo in codice verde (poco critico) al Papa Giovanni XXIII. Proprio dall’ospedale lo studente ha formalizzato giovedì 17 aprile la denuncia. Sul caso indaga la Questura di Bergamo, per chiarire i contorni dell’aggressione.

La mamma: «Tanta indifferenza»

«I compagni di mio figlio hanno rilasciato testimonianza ma non riescono a ricordare bene le caratteristiche fisiche dell’aggressore, che s’è prontamente dileguato –  aggiunge la mamma del diciottenne –. I buttafuori del locale non sono intervenuti perché la rissa era all’esterno, a una cinquantina di metri dall’ingresso». Tanta l’amarezza: «Mi fa rabbia – riflette – l’indifferenza, anche da parte degli adulti. Invito chi ha assistito alla scena a farsi un esame di coscienza. Sono davvero affranta da tutta questa rabbia contagiosa, ingiustificabile e incontenibile».

«Esplosione di violenza»

La donna ha condiviso la vicenda sui social. In tanti hanno commentato manifestando la loro vicinanza al giovane e alla sua famiglia. «La sicurezza è un tema che preoccupa – aggiunge la mamma dello studente –. Mio figlio mi ha raccontato che recentemente un suo compagno è stato malmenato in centro da una persona che voleva sottrargli la collanina. C’è un’esplosione di violenza in giro e questo come genitori ci preoccupa».

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