Migranti, 248 minori soli accolti in città in un anno

IL FENOMENO. Tra luglio 2023 e giugno 2024. L’assessore Messina: «Numeri in aumento». Don Acquaroli: «Da luglio a settembre il periodo più intenso».

Sono storie che cominciano dall’altra parte del mare, a volte dall’altra parte del mondo. Quei viaggi terminano poi a Bergamo, al capolinea di un percorso sempre difficile, spesso drammatico. La risalita attraverso l’Africa, le violenze della Libia, il terrore del viaggio in nave solcano quel Mediterraneo diventato cimitero di speranza. Poi, arrivati qui, si riparte: e questa ripartenza è una metafora, perché da Bergamo s’inizia a percorrere una nuova vita, oppure è concreta, perché qualcuno cerca di proseguire verso altre città, altri Paesi.

L’estate porta con sé l’aumento degli arrivi dei minori stranieri non accompagnati (Msna), la definizione burocratica che racchiude le vicende di adolescenti migranti che giungono in Italia da soli, senza parenti. Con numeri importanti: a fine giugno il Comune di Bergamo aveva in carico 197 di questi minori, solo in lieve calo rispetto ai 223 di fine giugno 2023. In questo flusso continuo – fatto di accoglienza e costruzione di progetti, ma anche di affidi e di minori «in uscita» – sono stati complessivamente 248 i nuovi minori stranieri non accompagnati presi in carico dal Comune tra luglio 2023 e giugno 2024: agosto e settembre 2023, con 53 arrivi in ciascun mese, sono stati i periodi più critici, mentre a dicembre 2023 sono stati solo 2 gli arrivi. È un andamento che segue quello del meteo e del clima, perché le traversate del Mediterraneo sono legate alle condizioni atmosferiche. Da ultimo, infatti, a giugno sono stati 15 gli arrivi, sostanzialmente il doppio rispetto ai 7 di maggio: il segnale di un’altra estate che prepara l’accoglienza. «I numeri sono ora in lieve aumento, ma sotto controllo – osserva Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali di Bergamo –. Nel quadro complessivo va considerato che, crescendo con l’età, questi ragazzi poi entrano nel Sai (il sistema di accoglienza, ndr), oppure percorrono altre strade. Bisognerà vedere quale sarà l’andamento dell’estate».

A fine giugno il Comune di Bergamo aveva in carico 197 minori, solo in lieve calo rispetto ai 223 di fine giugno 2023. In questo flusso continuo sono stati 248 i nuovi minori stranieri non accompagnati presi in carico tra luglio 2023 e giugno 2024.

Quando un minore straniero non accompagnato viene segnalato – o perché rintracciato dalle forze dell’ordine o perché spontaneamente si presenta in questura, secondo le casistiche più tipico – il Comune deve farsene carico e inserirlo in una comunità educativa. Ma le comunità sono spesso sature, i posti non bastano: tra maggio 2023 e maggio 2024, ad esempio, il Comune di Bergamo ha collocato 58 minori in comunità della Campania, 24 in Friuli-Venezia Giulia, 9 in Puglia, come in un viaggio infinito che intreccia lo sforzo dell’accoglienza e le rigidità della burocrazia. A volte si staglia una zona d’ombra: tra i minori in carico al Comune, da inizio anno si sono contati 31 «allontanamenti volontari». Ragazzi che hanno scelto di lasciare le comunità e far perdere le proprie tracce, a volte per raggiungere conoscenti o parenti, ma a volte col rischio di cadere nella marginalità o nella criminalità.

Il flusso costante

La Comunità Don Milani di Sorisole è la principale realtà dell’accoglienza in Bergamasca per questi minori. Quest’anno, da gennaio a fine giugno, ha inserito 89 minori stranieri non accompagnati: un rallentamento rispetto ai 110 dello stesso periodo del 2023, ma su valori superiori ai 68 di gennaio-giugno 2022. «Più che un calo, parlerei di stabilizzazione – ragiona don Dario Acquaroli, direttore della Comunità –. Nell’ultimo periodo c’è stata una nuova accelerazione: a giugno gli arrivi sono stati 22, contro i 10 di maggio, e su valori in linea col 2023. Bisognerà capire l’andamento dei prossimi mesi: quello da luglio a settembre è il periodo più intenso». Nei numeri che cingono le biografie c’è l’istantanea di un lavoro costante, delicato, importante. E in crescita, appunto: le «pronte accoglienze» della Comunità Don Milani, cioè gli interventi di presa in carico per i minori stranieri rintracciati in Bergamasca e subito accolti, erano stati 40 nel 2018, 48 nel 2019 e 30 nel 2020, per poi crescere a 112 nel 2021, 234 nel 2022 e 315 lo scorso anno, sino agli 89 del primo semestre 2024.

Le rotte

Nel lavoro quotidiano della Comunità Don Milani si spalanca l’atlante delle storie di speranza. «Nella prima parte di quest’anno si sono diversificati i Paesi di provenienza – aggiunge don Acquaroli –. Prevalgono gli arrivi dal Nordafrica, ma sono molti anche quelli dall’Africa subsahariana, il viaggio più duro». Degli 89 adolescenti accolti tra gennaio e giugno, 21 provenivano dal Marocco, poi scorrono gli arrivi da Egitto e Albania (14 arrivi da ciascun Paese), Tunisia (13) e Gambia; ma è una mappa ampia e punteggiata, che abbraccia anche il Kosovo (4) e la Costa d’Avorio (3) e la Turchia, fino a singoli ragazzi giunti da Afghanistan, Algeria, Burkina Faso, Libia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Siria.

Le «pronte accoglienze» della Comunità Don Milani, cioè gli interventi di presa in carico per i minori stranieri rintracciati in Bergamasca e subito accolti, erano stati 40 nel 2018, 48 nel 2019 e 30 nel 2020, per poi crescere a 112 nel 2021, 234 nel 2022 e 315 lo scorso anno.

Sono ragazzi di 16 e 17 anni, storie tutte diverse unite da tratti comuni. «Portano con sé sempre più bisogni – sottolinea don Acquaroli –. È un’accoglienza che richiede accompagnamento e progettazione. Noi diamo risposta includendoli in percorsi di alfabetizzazione e laboratori per l’acquisizione di competenze». È un disegno di futuro che prende vita con speranza e impegno. «Quando partono – conclude il sacerdote –, sono animati dalla speranza di un lavoro e di un futuro migliore».

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