Medico e ufficiale salva una bimba: «Stava annegando»

LA STORIA. Giuliana Corrado, 47 anni, è Maggiore medico della Guardia di Finanza. La piccola, tre anni era finita sul fondo di una piscina: lei l’ha rianimata.

Isabel si era allontanata, forse attirata dalla curiosità per qualcosa e nell’ingenuità di un pomeriggio domenicale di divertimento al parco acquatico. In pochi istanti però è finita sul fondale della piscina degli adulti. Circa un metro di profondità, troppo per lei, una piccola di soli tre anni. È rimasta sul fondo della vasca per un paio di minuti. I bagnanti attorno non hanno notato nulla. Per fortuna, una signora anziana la vede sul fondo, la raccoglie e la passa nelle braccia di una ragazza, finché arriva Giuliana Corrado. È un’Ufficiale della Guardia di Finanza, quel giorno «di riposo», si fa per dire. Ed è medico. Anzi, è una Maggiore medico.

L’intervento provvidenziale

Anche lei, come Isabel, stava trascorrendo la domenica (era il 21 luglio) con la famiglia al Central Park di Antegnate. Poco dopo pranzo però, intorno alle 14.15, ha sentito gridare. Si è alzata, è scattata e si è tuffata in acqua in un istante. Ha preso la piccola Isabel dalle braccia della ragazza e l’ha portata sul bagnasciuga. È lì che le ha salvato la vita. «Era esanime, senza battito e senza respiro, nelle braccia di quelle persone smarrite. È stato un gesto istintivo, sono corsa in piscina e ho preso la bimba». Inizia a rianimarla, messaggio cardiaco e respirazione. Un minuto in più, in acqua o fuori, avrebbero potuto fare la differenza. Dopo tre minuti Isabel riprende conoscenza.

«Era esanime, senza battito e senza respiro, nelle braccia di quelle persone smarrite. È stato un gesto istintivo, sono corsa in piscina e ho preso la bimba»

Oggi Isabel sta bene e non ha avuto nessuna conseguenza dall’incidente, ma deve tutto a quella signora anziana, a quella ragazza e soprattutto a quella dottoressa. Giuliana Corrado, 47 anni, è Maggiore medico della Guardia di Finanza, in forza al comando interregionale dell’Italia nord-occidentale, con sede a Milano. Nel capoluogo lombardo presta servizio anche nell’ospedale militare. E quel giorno, un giorno che non dimenticherà mai, la sua prontezza e il suo coraggio da Ufficiale sono stati salvifici.

«È stato un insieme di coincidenze positive, non era affatto scontato che la bambina riprendesse i sensi» dice con umiltà. Ma il suo gesto eroico rimane. «È stata la più grande soddisfazione salvare la vita a Isabel, tutti gli anni che ho studiato ora hanno un significato ancora più profondo – racconta –. Me la porterò sempre nel cuore».

La storia

Una storia a lieto fine, come non sempre accade di leggere. Anche e soprattutto per la famiglia di Isabel, originaria della Romania e residente a Ciserano. «È successo tutto in trenta secondi – racconta mamma Giorgiana –. Mia figlia stava giocando sull’altalena, a due metri di distanza da noi. Ci siamo girati per prendere in braccio l’altra nostra figlia di un anno e mezzo che si era appena svegliata, e dopo trenta secondi Isabel non c’era più». Loro, i genitori, hanno iniziato a cercarla subito. Giorgiana gridava il nome della figlia sul prato. Perderla in così pochi minuti le sembrava impossibile: «Non si allontana mai, non so come sia successo». Tanto che il primo pensiero è che la bimba sia stata presa da qualcuno. A quel punto fanno diramare l’annuncio della scomparsa tramite l’altoparlante della struttura. Nel frattempo non potevano nemmeno immaginare cosa stesse accadendo a bordo piscina. Lì alcune persone iniziano a sbracciarsi per indicare ai genitori la piccola. Il caso ha voluto - evitando ulteriore panico e paura - che abbiano ritrovato Isabel quando aveva già ripreso conoscenza. Il tutto nel giro di cinque o sei minuti, il tempo intercorso fra scomparsa, ritrovamento, salvataggio e ricongiungimento con mamma e papà.

Il caso ha voluto - evitando ulteriore panico e paura - che abbiano ritrovato Isabel quando aveva già ripreso conoscenza. Il tutto nel giro di cinque o sei minuti, il tempo intercorso fra scomparsa, ritrovamento, salvataggio e ricongiungimento con mamma e papà.

I soccorsi sono intervenuti immediatamente. La bambina è stata portata all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» per accertamenti e dimessa la sera stessa dopo le analisi. Gli esami non hanno evidenziato nulla, la bambina non correva pericoli.

Pronto anche l’intervento del direttore del parco, Gianpaolo Frigè: «Mi hanno chiamato immediatamente in quanto responsabile e sono arrivato, e a mia volta ho chiamato i soccorsi. Dopo che la bambina ha ripreso i sensi l’ho presa in carico e in braccio l’ho portata nel nostro punto di pronto soccorso in attesa dell’arrivo degli operatori sanitari. Siamo tutti molto sollevati per il fatto che la dottoressa abbia portato a termine la rianimazione. È stata davvero un angelo».

«Solo grazie»

«Devo dire grazie a Giuliana – dice mamma Giorgiana –, non ci sono parole per ringraziarla. Per noi è un angelo. Se non ci fosse stata lei forse a quest’ora non potrei tenere Isabel tra le braccia». Passato lo spavento e tornati a casa, il primo pensiero è andato proprio a lei, Giuliana, la donna a cui per sempre sarà legata l’esistenza di Isabel. «I genitori mi hanno mandato subito un bel messaggio con la foto della bimba uscita dall’ospedale – racconta la Ufficiale –, ma da quel pomeriggio li sento tutti i giorni. La mamma Giorgiana mi manda i vocali della figlia che mi saluta e hanno promesso a me e a mio marito (Renato Sommella, anche lui Ufficiale della Guardia di Finanza, ndr) che ci verranno a trovare a Milano». Le «coincidenze positive» infatti continuano ad unire le famiglie di Giuliana e Giorgiana che, ironia della sorte, hanno entrambe tre figlie femmine. Isabel oggi sta bene e sorride. Ed è pure tornata in piscina domenica, a distanza di una settimana a Soncino. Magari un giorno il bagno lo farà senza braccioli, con il suo angelo.

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