Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 18 Dicembre 2019
Medicinali senza brand
Vademecum per i dubbiosi
Di marca o equivalente? Probabilmente anche il vostro farmacista di fiducia vi ha fatto molte volte questa domanda, perché da molti anni, a fianco dei farmaci dal brand famoso, sono disponibili anche quelli cosiddetti equivalenti (o generici), ovvero medicinali che contengono lo stesso principio attivo e nella stessa quantità di un farmaco di riferimento che ha perso negli anni la copertura del brevetto, e quindi l’esclusività di vendere il principio attivo.
I medicinali equivalenti, spiega l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), hanno inoltre la stessa forma farmaceutica e le stesse indicazioni del medicinale di riferimento. Sono dunque, dal punto di vista terapeutico, equivalenti al prodotto di riferimento e possono quindi essere utilizzati in sua sostituzione (a meno che condizioni strettamente personali, individuate dal medico, rendano insostituibile il farmaco di marca).
Nonostante ciò, sono però ancora molti gli utenti del farmaco che si dimostrano molto perplessi quando si trovano davanti al farmacista. Forse perché gli è stato detto o hanno letto su qualche rivista che i medicinali equivalenti possono avere una differente composizione in eccipienti, ma tale differenza, e i farmacisti lo spiegano bene, non influenza l’efficacia e la sicurezza del medicinale. E se ciò non bastasse, è bene sapere che anche per i medicinali equivalenti l’autorizzazione all’immissione in commercio viene rilasciata oltre che dall’Aifa, anche dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali che protegge e promuove la salute dei cittadini (e degli animali) valutando e monitorando i medicinali all’interno dell’Unione europea.
Quello che invece cambia è il costo dei due farmaci, perché il farmaco equivalente, nel momento della registrazione, deve costare almeno il 20% in meno di quello originale. È anche con il passare del tempo il generico rimane più conveniente, al punto che, sempre in base ai dati dell’Aifa, in alcuni casi costa il 75% in meno rispetto al brandizzato. I motivi stanno nel fatto che la casa farmaceutica produttrice del farmaco originale, prima di immetterlo sul mercato, ha sostenuto dei costi di ricerca, a cui vanno poi aggiunti quelli per pubblicizzare il prodotto: costi che i produttori del generico non hanno. In tempi in cui l’età media delle persone si allunga grazie anche all’uso di farmaci (attenzione: uso corretto, non abuso), per i cittadini è bene sapere che, senza rinunciare a curarsi con l’adeguata qualità, si può risparmiare del denaro con un utilizzo consapevole dei medicinali. Info: www.aifa.gov.it.
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