Medici, ancora in tilt il servizio informatico. «A rilento pure i vaccini»

SANITÀ. La piattaforma della Regione continua a dare problemi. Marinoni: risorse dal Pnrr, ma non si vede il salto di qualità. Problemi anche per i farmacisti.

Schermi impallati, portali rallentati, tempi che si dilatano. E quindi stress per tutti: pazienti, medici e farmacisti. Anche la Bergamasca registra nuove giornate campali per chi si trova a usare il Siss, il Sistema informativo sociosanitario, la piattaforma informatica della Regione Lombardia per il personale sanitario: tra mercoledì e giovedì sono stati segnalati altri problemi, secondo una casistica ormai consolidata che va dal fermo di breve periodo allo stop prolungato; a complicare le cose c’è anche il rallentamento di Arvax, la nuova piattaforma per la gestione delle vaccinazioni. Le conseguenze sono note e comprendono ad esempio l’impossibilità di ottenere i certificati di malattia o le ricette. «Ormai i problemi informatici rischiano di non fare più notizia, ma vanno segnalati comunque per dar conto di quella che è la situazione in cui si lavora – premette Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo –. Si continua a parlare di digitalizzazione e di semplificazione, ma al momento i medici si trovano solo a far fronte a complicazioni. Del Siss si parla da lungo tempo, sul Fascicolo sanitario elettronico sono state convogliate risorse economiche ingenti dal Pnrr, ma al momento non si vede il salto di qualità».

Un funzionamento a singhiozzo

Di funzionamento «a singhiozzo» parla Marco Agazz i, presidente dello Snami Bergamo, sindacato dei medici di base: «È una situazione che si ripete di frequente, ci sono momenti in cui la piattaforma non funziona e altri in cui riparte, e tutto ciò impatta sul lavoro. Anche la piattaforma per la registrazione dei vaccini è rallentata. Non è possibile che nel 2024 in

«In momenti di carenza di personale sanitario, i problemi informatici rendono il tutto ancora più gravoso»

Lombardia si abbiano tutti questi problemi». «Anche questa settimana il Siss ha avuto problemi – conferma Andrea Francesco Raciti, presidente di Federfarma Bergamo –, e al tempo stesso ci sono state interruzioni di Arvax. In momenti di carenza di personale sanitario, i problemi informatici rendono il tutto ancora più gravoso». Le doglianze sui tilt informatici sono giunte a più riprese anche sui tavoli della Regione. Da ultimo se ne era discusso in Consiglio regionale lo scorso 2 luglio; in quell’occasione Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, aveva spiegato che è attivo un gruppo di lavoro per far fronte alle criticità.

Le liste d’attesa, problema cronico

In metafora, sono i problemi cronici del sistema sanitario. Vale anche per le liste d’attesa, tema tra i più sentiti dai cittadini. Nei giorni scorsi l’associazione Cittadinanzattiva ha presentato il nuovo «Rapporto civico sulla salute», mettendo al centro anche queste criticità. Guardando al totale delle prestazioni totali (ricoveri+ambulatoriale) erogate nel 2023, la Lombardia mostrava ancora una flessione del 2% rispetto al 2019 (anno di riferimento preCovid), comunque la contrazione più bassa d’Italia (la media nazionale è del -8%), mentre le prime visite di specialistica ambulatoriale sono cresciute del 2%. Su scala locale, se si guarda ai dati pubblici delle Asst bergamasche sui tempi d’attesa, si apre un ventaglio ampio: per una mammografia con classe di priorità «programmabile» (entro 120 giorni) il tempo d’attesa medio può sforare – a seconda della struttura – i 230 o i 450 giorni; altre prestazioni con tempi mediamente lunghi sono la dermatologia, l’oculistica, alcune tipologie di risonanze magnetiche. Dall’estate è entrato nel vivo il piano operativo della Regione Lombardia per il recupero delle liste d’attesa, con nuove risorse per prestazioni aggiuntive.

La situazione nella bergamasca

A che punto siamo, in Bergamasca? Contattate, a giovedì non è stato possibile avere un aggiornamento dall’Asst Papa Giovanni e dall’Asst Bergamo Ovest. La risposta è arrivata dall’Asst Bergamo Est: «Il governo delle liste di attesa è un processo complesso, le azioni che vi concorrono agiscono su ambiti differenti – premette l’azienda –. Il piano che ci vede protagonisti prevede l’incremento di attività per le specialità che risultano maggiormente critiche, ricorrendo alla richiesta di disponibilità aggiuntiva a professionisti dipendenti e l’inserimento di nuovi specialisti. A oggi, abbiamo immesso nella rete di prenotazione un numero di slot di disponibilità per visite ed esami superiore rispetto agli obiettivi del Piano operativo regionale (al 30 settembre, 86.118 slot di prenotazioni su un obiettivo annuale di 94.090; previsione stimata: +10% rispetto all’obiettivo); da migliorare ma è comunque in trend positivo il valore legato a quelle erogate (al 30 settembre, 82.096 prestazioni su un obiettivo annuale di 125.362)».

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