Cronaca / Bergamo Città
Martedì 18 Giugno 2024
Maturità, esami al via per 7.986 bergamaschi. Commissioni, rush finale
SCUOLA. Mercoledì la prima prova di italiano, uguale per tutti gli indirizzi Fino all’ultimo la corsa a sostituire i docenti che hanno dato forfait.
Ultima notte prima degli esami. Non solo il titolo di una canzone di Venditti e poi di un fortunato film del 2006, ma anche l’immagine che più rende l’idea di quello che è il rito degli esami di maturità, fatto di emozione e di notti insonni. L’appuntamento per i maturandi dunque è per mercoledì mattina alle 8.30 con la prima prova scritta di italiano, uguale per tutti gli indirizzi di studio. A districarsi tra le prove proposte, che vanno dall’analisi del testo al tema argomentativo, fino a quello di attualità saranno 7.986 studenti bergamaschi. Giovedì invece sarà la volta della seconda prova, che riguarderà le discipline che caratterizzano ogni corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verterà su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo, non su discipline. Al liceo classico la seconda prova sarà la temutissima versione di greco; allo scientifico matematica. Da ultimo il colloquio, secondo il calendario predisposto dalle varie scuole.
Le commissioni sono 266
Nella giornata di domenica si sono concluse le operazioni di insediamento delle 266 commissioni, composte da un presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. Anche quest’anno c’è stato un certo numero di rinunce di docenti che – anche all’ultimo minuto – hanno presentato regolare giustificazione: un fenomeno che di fatto è considerato fisiologico ma che ha tenuto assai impegnato l’ufficio scolastico provinciale fino a ieri nel tardo pomeriggio, per provvedere alle sostituzioni dei docenti mancanti tra forfait all’ultimo minuto e imprevisti, come ad esempio per malattia. Non risultano comunque situazioni critiche. Restano invariate le norme stringenti sui dispositivi elettronici: vietati cellulari, iPad, smartwatch e simili.
Cancellato il ricordo dell’emergenza pandemica
La maturità di quest’anno, come già quella dell’anno scorso, ha completamente cancellato anche il ricordo di quella che è stata l’emergenza pandemica. «Quest’anno non ci saranno novità sostanziali rispetto alle prove dello scorso anno; ormai da circa due anni siamo tornati sostanzialmente alle modalità di esecuzione degli esami previste dal Decreto legislativo 62 del 2017 – conferma Claudio Ghilardi, dirigente del liceo Sarpi e presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi –. Gli Uffici centrali hanno definito i nominativi dei commissari esterni e dei presidenti di commissione procedendo alle sostituzioni del caso». Esame rituale, si diceva, che nel tempo si è arricchito di nuovi significati: «Dobbiamo ricordare che questo esame è innanzitutto il coronamento di un cammino durato 5 anni – sottolinea Ghilardi – durante i quali gli studenti hanno acquisito conoscenze, abilità e competenze finalizzate alla costruzione di un profilo culturale, educativo e professionale di uscita specifico del corso di studi frequentato. È sempre stato e continua ad essere un’esperienza forte sotto ogni profilo.
Lo studente ha modo di esibire le competenze acquisite attraverso una prova scritta di italiano, una o due di indirizzo in base al percorso frequentato. In particolare, poi, la prova orale è il momento in cui lo studente può attivare il suo bagaglio culturale personale arricchito dalle esperienze di Pcto. Non si tratta di un’interrogazione sommativa su tutte le conoscenze
Maturità, il coronamento di un cammino durato 5 anni
apprese – fa notare il presidente provinciale di Anp – ma di un colloquio su temi trasversali dove lo studente dimostra la sua capacità critica e l’abilità di usare le conoscenze acquisite in modo interdisciplinare. Proprio per questa ragione, non raramente, alcuni studenti sorprendono, mentre altri performano meno rispetto alle aspettative. È vero che l’emozione può giocare la sua parte, ma ancor di più la gioca la qualità degli apprendimenti acquisiti in termini di interiorizzazione e di consapevolezza. Credo che gli esami di Stato possano anche rappresentare il compimento di un percorso che porta al passaggio verso l’età adulta, momento indimenticabile della storia personale degli studenti». Dal numero uno dei presidi bergamaschi Claudio Ghilardi anche un consiglio: «Non studiare il giorno prima delle prove, sarebbe uno studio pressoché inutile, se non controproducente; molto meglio cercare di rilassarsi, riposare per essere pronti e pieni di energie fresche».
L’orientamento è fattore chiave
Come tutte le prove, anche questa della maturità rappresenta un nuovo inizio, la porta che aprirà agli studenti nuovi mondi, da quello degli studi universitari a quello delle professioni qualificate, che nella nostra provincia offrono grandi opportunità: «Il conseguimento del diploma apre le porte degli Its, gli Istituti tecnici superiori, realtà ancora poco conosciuta dalle famiglie – sottolinea Salvatore Inglima, della segreteria nazionale Cisl –. I risultati portati a casa in termini di occupazione sono molto soddisfacenti, praticamente garantiscono una sicura e immediata ricaduta sul lavoro». Sempre più rilievo sta assumendo il ruolo dell’orientamento, che deve accompagnare gli studenti dal loro ingresso a scuola e fino appunto alla maturità: «Grazie anche ai fondi del Pnrr sono arrivate alle scuole molte risorse da investire su docenti tutor e orientatori. L’auspicio – avanza Inglima – è che siano risorse stabili e non occasionali. Questo anche nell’ottica di valorizzare il personale docente coinvolto in queste attività, impegnative sia come formazione, sia come lavoro sul campo. Ricordiamo che questi docenti hanno seguito mediamente dai 30/35 alunni per orientarli, e non è un compito facile. Speriamo che i compensi vengano incrementati».
La maturità possa essere «un momento di verità»
Non ultimo, dal rettore delle scuole dell’Opera Sant’Alessandro (con i licei linguistico, classico, scientifico e delle scienze umane), don Emanuele Poletti, un’occasione di riflessione per tutti i maturandi: «Auguro di vivere questo esame non come una semplice valutazione del percorso compiuto, ma come momento di verità su loro stessi. Che possano davvero accorgersi di chi sono diventati e mettere ancora più a fuoco chi potranno diventare. Che la maturità sia per tutti la possibilità di intuire quale sarà il loro posto nel mondo e il segno che ciascuno di loro potrà lasciarvi».
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