Cronaca / Bergamo Città
Martedì 20 Giugno 2023
Maturità al via per novemila bergamaschi, tra ritorno al passato e qualche novità
CONTO ALLA ROVESCIA. Si sono insediate le 218 commissioni che dovranno valutare i candidati. Si torna agli esami pre-Covid. I maturandi preoccupati dalla seconda prova scritta. Leggi l’approfondimento di due pagine su L’Eco di Bergamo del 20 giugno.
Maturandi ai blocchi di partenza. È iniziato il conto alla rovescia per i 536mila studenti italiani chiamati a sostenere il primo Esame di Stato che si lascia definitivamente alle spalle la pandemia. A giudicare l’esito delle tre prove (due scritti e il colloquio orale) sarà un esercito di docenti (14mila le commissioni). Poco meno di 9mila i candidati bergamaschi, tra interni ed esterni. Lunedì 19 giugno si sono insediate le 218 commissioni (miste, con tre docenti interni e quattro esterni incluso il presidente). Si parte mercoledì 21 giugno con il tema di italiano; il 22 giugno sarà la volta della prova disciplinare, sempre scritta. Da ultimo il colloquio, secondo un calendario che varia da scuola a scuola.Dall’Ufficio scolastico per la Lombardia, il direttore generale Luciana Volta nel suo saluto ai maturandi ricorda loro che nei prossimi giorni saranno chiamati ad «affrontare una serie di prove ideate sì per far emergere la vostra preparazione come studenti ma soprattutto come persone e cittadini». Un traguardo che segna l’ingresso nel mondo degli adulti. «Siete attori e protagonisti della nostra società, e questo è il vostro debutto – dice il numero uno della scuola lombarda –. Vivete questa esperienza con serenità e la giusta dose di tensione per affrontare con consapevolezza e incisività questo momento. Non sarà solo un giudizio ma il punto di arrivo di un percorso fatto di impegno, passioni e interessi».
«L’Esame di Stato richiede serietà e maturità, ma non è il caso di agitarsi troppo. È bene che i ragazzi ricordino che la percentuale di bocciature è inferiore allo 0,5%».
Due scritti e un colloquio
I dirigenti scolastici plaudono alla ritrovata normalità. «Bene il ritorno in presenza e la commissione mista che garantisce equilibrio e dà valore all’esame» sostiene Gloria Farisé, presidente provinciale dell’Anp (Associazione nazionale presidi). Si torna alle disposizioni normative del 2017, con qualche novità. «Quest’anno non sono consentiti i colloqui a distanza – precisa la professoressa Farisé – se un candidato si ammala può sostenere l’orale entro la chiusura dei lavori della commissione oppure a settembre ma non sono più previsti colloqui a distanza. E poi c’è la nuova prova scritta degli istituti professionali, costruita dalla commissione». Il colloquio sarà «multi e interdisciplinare». Partirà da un documento predisposto dalla commissione, poi si passerà all’esperienza dei Pcto (i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) e alle competenze di educazione civica. Per concludere con una riflessione sugli elaborati scritti. «È nelle intenzioni di tutti valorizzare le conoscenze e le competenze dello studente, non certo tartassarlo o metterlo in difficoltà – rassicura la presidente provinciale dell’Anp – Il nostro compito è accertare la preparazione del candidato. I ragazzi stiano tranquilli, anche noi commissari arriveremo preparati. Certo è un esame, e richiede serietà e maturità, ma non è il caso di agitarsi troppo. È bene che i ragazzi ricordino che la percentuale di bocciature all’Esame di Stato è inferiore allo 0,5%».
«I commissari interni saranno l’ago della bilancia, conoscono gli studenti e giocheranno un ruolo fondamentale anche nella prova orale»
I timori degli studenti
Francesco Caldarone, allievo del Sarpi in procinto di affrontare l’Esame di Stato, è vicepresidente della Consulta provinciale studentesca e confessa che «una certa preoccupazione c’è. Siamo i primi ad aver vissuto sulla nostra pelle gli anni della pandemia e ora a sostenere un esame pre-Covid. L’incertezza riguarda in particolare la seconda prova, stabilita dal ministero come la prima. Con i programmi spesso si è rimasti indietro, ma questo a Roma non lo possono sapere, speriamo ne tengano conto. I titoli del tema di italiano? Ci aspettiamo D’Annunzio e Montale, ma anche Calvino è papabile. E per l’attualità la mafia, con la cattura di Messina Denaro, e l’intelligenza artificiale». Qualche timore anche per la prova orale. «Contiamo sui commissari interni, che ci conoscono e sanno cosa è stato fatto e cosa no. Saranno l’ago della bilancia, giocheranno un ruolo fondamentale. Il colloquio partirà da un documento. Ci auguriamo che venga scelto tenendo conto delle preferenze dei candidati, anche in questo caso i commissari interni saranno determinanti».
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