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Frane e allagamenti in Bergamasca, tutti gli aggiornamenti sul maltempo - Foto e video

L’EMERGENZA METEO. Due tralicci caduti nella zona tra Nembro e Pradalunga, tecnici al lavoro. Frane tra Dossena e San Pellegrino e a Gorno, Val del Riso isolata. Riaperta la statale 42 tra Pianico e Costa Volpino. Chiuso lo stabilimento della Bracca. Qui tutta la situazione in provincia di Bergamo il 10 ottobre.

Il maltempo in valle Seriana ha causato la piena del fiume Serio nella giornata di giovedì 10 ottobre e in vari punti le sponde si sono erose. In particolare nella zona di Nembro due tralicci dell’alta tensione sono fortemente inclinati verso il fiume (e non sulla vicina strada statale), restando in bilico. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e i tecnici di Enel per la messa in sicurezza delle basi dei tralicci. Chiusa la superstrada. A Seriate l’acqua del fiume è arrivata sulla carreggiata: il ponte è rimasto chiuso da questa mattina dalle 10.30 e riaperto intorno alle 14. Allagate numerose strade del centro storico: in via Cerioli numerose cantine e box sono stati sommersi dall’acqua.

I tralicci dell'enel inclinati a Nembro. Video di Walter Corna

Due tralicci sono ceduti nella zona tra Nembro e Pradalunga. Il terreno intriso d’acqua ha fatto inclinare la base della struttura. Fortunatamente i tralicci si sono inclinati verso la zona boschiva che costeggia la superstrada. La statale è stata chiusa per precauzione. Non si registrano comunque interruzioni di corrente nella zona. I tecnici di Terna e E-Distribuzione sono intervenuti per le operazioni di zavorramento delle piattaforme alla base dei tralicci.

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Sul fiume Serio cedono i tralicci della corrente.

Molti gli allagamenti sulle strade nelle valli: a Casnigo percorribilità a rischio per la statale 671 tra la Somet e il ponte del Costone. Chiusa la statale 42 fra Pianico e Costa Volpino per l’esondazione del torrente Oneto nel comune di Pianico che ha allagato uno dei tunnel della statale. Il traffico è stato deviato lungo le strade interne dei comuni dell’alto Sebino. La statale è stata riaperta intorno alle 15.

Sono gli effetti delle piogge battenti che hanno investito in queste ore la provincia di Bergamo. Per una frana è stata chiusa nella mattinata di giovedì 10 ottobre la provinciale tra San Pellegrino-Dossena, la strada è stata riaperta verso le 17. Si segnala ancora una frana anche a Gorno dopo la chiesa del Crocifisso. La strada provinciale che conduce alla Val del Riso è stata chiusa e la zona è isolata.

L’appello dei geologi: lontani da ponti e sottopassi

In Bergamasca dalle 21 di ieri sera (mercoledì 9 ottobre) è scattata l’allerta rossa del bollettino della Protezione civile: le precipitazioni di forte intensità sulle Orobie bergamasche, sono quantificate anche in misura di 120/160 millimetri di pioggia per tutta la prima parte della giornata del 10 ottobre. «Attenendosi alle previsioni meteorologiche, associate alla fragilità dei territori, la Protezione Civile di Regione Lombardia ha emesso codice rosso, quindi criticità elevata per il possibile verificarsi di fenomeni di dissesto idrogeologico - sottolinea Federica Ravasi, presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia - . Sarebbe fondamentale, in caso di precipitazioni intense non fermarsi in prossimità degli argini fluviali, non fermarsi nei sottopassi o in prossimità di ponti».

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Chiusi i ponti a Seriate, Albino e Nembro

I fiumi Brembo e Serio sono i sorvegliati speciali dalla Protezione civile. A preoccupare in particolare è stata la portata del fiume Serio: intorno alle 10.30 l’acqua ha lambito la carreggiata e il ponte di Seriate è stato chiuso in entrambe le direzioni fino alle 14. L’acqua del fiume ha invaso alcune vie del centro storico, come via Cerioli causando allagamenti alle cantine e ai garage.

Chiusi anche il ponte nei pressi del presidio Asl di Albino e il ponte romano che collega Nembro alla Tribulina. Disposta la chiusura anche del ponte vecchio (pedonale) ad Alzano per questioni di sicurezza. A Fiorano chiusi i due ponti della ciclabile. A causa del cedimento del muro di sostegno e del fondo stradale, la strada provinciale 41 Gazzaniga - Aviatico è stata chiusa dal km 21+700 al km 21+900, nel comune di Gazzaniga frazione Orezzo, da giovedì 10 ottobre e fino a data da destinarsi. In Val Gandino, quattro squadre della Protezione civile Aib hanno lavorato per sistemare smottamenti sulla strada per il monte Farno e in via San Lorenzo a Cazzano Sant’Andrea. Interventi anche per uno smottamento a Leffe in via Lucchini, taglio piante sulla provinciale 671 a Mele di Casnigo, svuotamento di uno scantinato allagato a Cazzano e interrato fabbrica in via Cav. Martinelli a Leffe.

Frana tra Dossena e San Pellegrino

Allagamenti e frane sono stati registrati in tutta la provincia: chiusa la provinciale Dossena - San Pellegrino per frana. Per arrivare a Dossena si deve passare da San Gallo di San Giovanni Bianco o da Ambria, Bracca e Serina. Chiusa per frana anche la strada comunale San Pellegrino-Vetta-Aplecchio-Botta: isolate le frazioni.

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Riaperta la statale 42 tra Pianico e Costa Volpino

Allagamenti sulle strade anche a Casnigo sulla strada statale 671 tra Somet e Ponte del Costone. Chiusa la statale 42 fra Pianico e Costa Volpino per l’esondazione del torrente Oneto nel comune di Pianico che ha allagato uno dei tunnel della statale. Il traffico viene momentaneamente deviato lungo le strade interne dei comuni dell’ alto Sebino. «In questi minuti - spiega Maurizio Pezzoli il sindaco di Pianico - ha smesso di piovere e l’acqua dovrebbe defluire velocemente. Confidiamo che la statale possa presto essere riaperta». La statale 42 è stata riaperta intorno alle 15.

Chiuso il tratto della sp 57 che collega Cerete Alto con Cerete Basso per materiale sulla provinciale da un sentiero, in chiusura intersezione tra via Mazzini e via Fantoni dove si è formato un lago per acqua dai vicini prati. Tanta acqua anche sulla statale all’ingresso di Cerete Basso da Rovetta.

Smottamento a Castione: chiuso un tratto della via San Bernardo. Stanno valutando l’entità movimento franoso.

Chiuso lo stabilimento della Bracca

Chiuso lo stabilimento della Bracca per una frana che ha rotto la tubatura del gas. Chiusa anche la provinciale 26 della Valle Serina a Bracca: dove una frana ha colpito un magazzino di legname e ha invaso la carreggiata, si consiglia come strada alternativa da Spino al Brembo-Frerola. A Colzate, la frazione di Bondo è stata isolata nella mattinata.

Esonda anche il Borlezza

Una cascata di acqua e fango si è riversata nel Sebino per la piena della Valle dei Foppi a Portirone (Parzanica), trasportando legname secco e terra. Una vasta superficie color caffè e latte. Esondata anche la valletta dopo lo Zù a Riva di Solto. A Costa Volpino, in località Pizzo, il fiume Oglio ha allagato le strade, circa trenta centimetri di acqua. Nella zona del parco dell’Oglio, il fiume è uscito dalle sponde e ha riempito l’argine dove corre la ciclabile. Pizzo è la frazione più soggetta a questi fenomeni essendo la più vicina al lago.

Esondato anche il Borlezza. La litoranea tra Castro e Riva di Solto è stata chiusa al traffico. A Endine sono esondate alcune vallette minori in località San Felice e in via Papa Giovanni.

A Bonate Sopra chiuse nuovamente le vie Cabanetti, Piave e Umberto per esondazione del torrente Dordo. La furia del fiume Brembo ha spazzato via il 50% dell’area picnic del parco fluviale di Bonate.

Cornabusa, il laghetto diventa cascata

Il laghetto dietro l’altare esondato, l’acqua che copiosa ha raggiunto in pochi minuti il cancello d’ingresso della grotta. «È una conferma della naturalezza del santuario della Cornabusa – afferma Renzo Frosio, uno dei volontari del gruppo “Amici della Cornabusa” –. L’ha creato la natura, non è opera dell’uomo, e la natura si manifesta nella grotta in tutta la sua forza e la sua spontaneità, dimostrando che alla natura non si può andare contro». Era già successo nel 2017 e nel 2020, e anche in questi giorni , a seguito delle forti piogge, il livello di acqua del laghetto all’interno della grotta si è alzato fino a superare il muretto di contenimento.

«L’esondazione è durata poco più di una mezz’oretta – precisa Frosio –. Abbiamo chiuso momentaneamente il santuario e in meno di un’ora l’acqua è defluita completamente fino alla griglia di scolo posizionata all’ingresso della grotta, per poi incanalarsi nella vicina valletta. Èstato necessario un intervento di pulizia di alcuni detriti terrosi lasciati dall’acqua, ma già intorno alle 16 tutto si era risolto». Un intervento tempestivo dei volontari ha consentito di riaprire il santuario che ieri mattina ha accolto un gruppo in pellegrinaggio da Varese e nel fine settimana ha in programma la visita di altri gruppi di pellegrini da fuori Regione.

Restano isolati a Chignolo di Rota Imagna

Tutti chignolesi, tutti isolati. Per una curiosa coincidenza i due borghi - uno in Val del Riso e uno in Valle Imagna - isolati a seguito degli ultimi nubifragi, hanno lo stesso nome: Chignolo. L’accesso carrale al borgo storico di Chignolo, frazione di Rota Imagna, è ostruito dal pomeriggio di martedì 8 ottobre da una frana a circa 500 metri dall’abitato: sette gli abitanti, due dei quali anziani (con residenza altrove) e problemi di salute. Per bypassare la frana bisogna utilizzare una mulattiera che passa dalla località Casa Belli: dai 30 ai 40 minuti la percorrenza a piedi dal borgo a RotaDentro.

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Nuova paura a Chignolo, il piccolo borgo della Valle del Riso, al confine tra i territori di Gorno e Oneta, che da ormai dieci giorni si trova isolato. Per molti abitanti è stato inevitabile tornare alla notte tra il 26 e il 27 settembre, quando un’enorme frana si è staccata dal versante che sta nel mezzo tra i due tratti di un tornante. Ha travolto la strada sottostante - compresa l’area esterna di un’abitazione e un’auto qui posteggiata in sosta - ma, soprattutto, ha fatto franare metà della carreggiata del tratto superiore. Se, infatti, l’accumulo di terra franato è stato presto ripulito dalla strada più a valle, quella a monte rimane ancora lì in sospeso, nell’attesa di un intervento di consolidamento della sua base.Dopo la rimozione di tutto il materiale franato nel giro di poche ore (nella mattinata di sabato 28 settembre era già tutto ripulito), è rimasto tutto fermo.

Chiusa la passerella a Fara

Non si registrano danni nella Bassa orientale mentre a Fara Gera d’Adda è stata chiusa la passerella pedonale con ordinanza sindaco. A Canonica l’Adda ha invaso la roggia Vailata che la costeggia e il «Predèl» (spiaggetta). Allagata anche la ditta Seriplast: circa 2 metri d’acqua (Via Bergamo 3) hanno invaso la cantina. A Caravaggio è ceduta la strada accanto al canale in via De Gasperi.

Mozzanica, maneggio invaso dall’acqua. Video di Luca Cesni

A Mozzanica, un maneggio è stato invaso dall’acqua. Si è reso necessario evacuare alcuni cavalli.

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