Maltempo, molte zone «salve» grazie alle vasche di laminazione

LA PREVENZIONE. Alcune vasche sono arrivate a riempirsi fino all’orlo con l’ondata di pioggia di giovedì 10 ottobre, ma il sistema ha tenuto. Ecco come funziona.

Alcune vasche di laminazione sono arrivate a riempirsi fino all’orlo. E ciò la dice lunga su quanta acqua sia caduta fra mercoledì e giovedì 10 ottobre e quanto, di conseguenza, rogge, torrenti e fiumi si siano ingrossati. «Ma il sistema di bonifica del territorio – sostiene il direttore del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca Mario Reduzzi – ha tenuto». Merito, appunto, delle opere idrauliche realizzate fra città e provincia che hanno dimostrato la loro efficacia evitando danni ben peggiori di quelli registrati.

«Una situazione del genere non l’avevamo mai vista – dice Mario Reduzzi, direttore del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca –. Il fatto che la vasca sia arrivata a riempirsi dimostra come il progetto originario, che prevedeva nello stesso punto la costruzione di due vasche, fosse previdente. Poi però si era deciso di intervenire su altre priorità»

A cominciare dalle vasche di laminazione del torrente Lesina fra Mapello e Locate di Ponte San Pietro: sia mercoledì che giovedì mattina il bacino è arrivato al suo massimo, 100mila metri cubi, per poi, quando le precipitazioni hanno dato tregua, incominciare a rilasciare l’acqua nel torrente: «Una situazione del genere non l’avevamo mai vista – dice Reduzzi –. Il fatto che la vasca sia arrivata a riempirsi dimostra come il progetto originario, che prevedeva nello stesso punto la costruzione di due vasche, fosse previdente. Poi però si era deciso di intervenire su altre priorità». Già comunque una vasca si è dimostrata fondamentale, come sottolinea il sindaco di Ponte San Pietro, Matteo Macoli: «Il rischio zero non esiste – commenta –. Ma il bacino di espansione, anche in questa occasione, ha aiutato in modo decisivo a superare il forte ingrossamento del torrente e quindi a evitare maggiori problemi innanzitutto a Locate, ma anche nei comuni più a sud come Presezzo o Bonate Sotto».

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La vasca di laminazione ad Astino

Altre vasche che in provincia hanno svolto un importante ruolo di contenimento sono state quella in zona Levate, collegata al torrente Morletta, e quella fra Bottanuco e Capriate per l’acqua superficiale. Spostandosi a Bergamo, fondamentale fra mercoledì e giovedìla vasca di laminazione di Astino che è arrivata a riempirsi fino al suo limite: 50mila metri cubi.

Nembro, due tralicci pericolanti e strada chiusa: l'appello del sindaco. Video di www.bergamotv.it

E altrettanto importanti sono state le opere idrauliche che hanno fatto defluire l’acqua contenuta nella vasca: gli scolmatori Cascina Lupo e di Valle Astino. Restando a Bergamo c’è poi una vasca di laminazione che ormai, secondo l’ente consortile, è improrogabile: si tratta di quella collegata al Morla. «Quando accaduto a settembre e in questi giorni lo dimostra – sottolinea Reduzzi –: la portata di questo torrente va laminata». Purtroppo al momento esiste solo uno studio idrogeologico di massima che colloca la vasca in zona Valtesse. Già progettata e finanziata è invece la vasca di laminazione da 135mila metri cubi collegata al Morletta e prevista in località Grumello del piano.

A Gorno ancora frane e allagamenti. Video di www.bergamotv.it

La progettazione a Verdellino

Ritornando in provincia, collegata ancora al Morletta è la vasca ancora in fase di progettazione prevista a Verdellino. Solo parzialmente finanziati sono altri bacini ad Ambivere per il torrente Dordo, ad Albano per lo Zerra-Borgogna e a Paladina sul Quisa. Fondamentali per la tenuta del sistema di bonifica si sono rivelate anche altre opere idrauliche: gli scolmatori della roggia Serio nel fiume Brembo e del Morla, il canale Gronda e lo scolmatore del torrente Zerra.

Maltempo, la situazione in Valle Seriana. Video di www.bergamotv.it

«La tenuta del sistema di bonifica – evidenzia Reduzzi – è di grande valenza soprattutto in considerazione delle importanti piene del Serio e del Brembo». Giovedì 10 ottobre il Brembo alle 10 è arrivato a toccare i 394 metri cubi al secondo. Il Serio alle 9.40 i 972 metri cubi al secondo: «Una piena – conclude Reduzzi – superiore a quella del 2020, quando il fiume travolse la traversa della Roggia Morlana fra Nembro e Pradalunga. Questa volta, invece, siamo riusciti a evitare gravi incidenti».

Maltempo, ancora problemi a Bergamo città e nell'hinterland. Video di www.bergamotv.it

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