Maltempo a Bergamo: «È caduta più pioggia della tempesta Vaia»

I METEOROLOGI. Gli esperti di 3BMeteo confrontano i due eventi. E sull’autunno freddo dicono: «È un inizio vecchio stile».

In provincia di Bergamo, la pioggia caduta nei giorni scorsi, con i suoi effetti sulle portate dei fiumi, è stata superiore a quella della tempesta Vaia. A dirlo sono i primi dati elaborati da 3BMeteo, la società di Ponte San Pietro diventata un punto di riferimento nazionale per gli appassionati di meteorologia: «Martedì – spiega il meteorologo Daniele Berlusconi – sulle Orobie sono caduti 100-120 millimetri di pioggia, mentre tra mercoledì notte e giovedì mattina altri 150-170 millimetri. In tutto quasi 300 millimetri in tre giorni, mentre la tempesta Vaia ne aveva portati, sul territorio bergamasco, circa 250».

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Le ricadute sono sotto gli occhi di tutti, con i disagi e i danni provocati dal maltempo e l’ingrossamento di laghi e fiumi. Nel lago d’Iseo, dicono i dati del portale laghi.net, gli afflussi di questi giorni hanno superato quelli di fine ottobre 2018 (periodo della tempesta Vaia): venerdì mattina alle 8 sono stati registrati dal Consorzio dell’Oglio 478 metri cubi al secondo, con Vaia si era arrivati a 466.

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Le previsioni per i prossimi giorni

«Ha piovuto moltissimo – dice Berlusconi – e con Vaia c’è un altro parallelismo: allora la perturbazione era durata complessivamente tre giorni, questa volta in tre giorni si sono susseguite forti precipitazioni e brevi tregue, senza dare ai fiumi e ai torrenti la possibilità di svuotarsi». Per i prossimi giorni, l’esperto di 3BMeteo aggiunge: «Ci aspetta un periodo di relativa tregua: nel weekend non sono previste perturbazioni e godremo invece di tempo stabile e soleggiato; qualche nube transiterà sabato sulle Alpi settentrionali, ma sarà ben poca cosa rispetto ai giorni scorsi. Dal punto di vista termico andiamo verso una fase più mite, con valori massimi che in pianura arriveranno anche a 22 gradi centigradi».

Serio, Brembo e Adda: fiumi in piena per il maltempo - Il video.

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A proposito delle temperature, la società di Ponte San Pietro ha diffuso una nota per fare il punto sul presunto «raffreddamento» di questo inizio autunno, già definito come «il più freddo degli ultimi 30 anni». «Innanzitutto - spiega Edoardo Ferrara - non è ancora possibile f

È un inizio d’autunno vecchio stile: la fase piovosa e fresca di matrice atlantica che ci ha portato ad essere attorno alla media trentennale 1991-2020

are un bilancio della stagione autunnale, dal momento che siamo ancora nella fase iniziale. Quello che possiamo affermare è che è un inizio d’autunno vecchio stile: la fase piovosa e fresca di matrice atlantica che ci ha portato ad essere attorno alla media trentennale 1991-2020, o a tratti anche al di sotto (in alcune circostanze di 1-2°C). Il punto è che non siamo più abituati a questo tipo di clima: quando dunque si rientra nei ranghi della media climatica, ci sembra che faccia molto più freddo della norma, ma è semplicemente perché queste fasi, una volta frequenti fino agli anni ’90, oggi sono diventate saltuarie».

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