Macchinette del caffè «assaltate» in 3 scuole: bottino da 400 euro

I furti . I ladri hanno preso di mira gli istituti Quarenghi, Pesenti e Natta. In quest’ultimo caso si è trattato di un tentato furto.

Hanno preso di mira le macchinette del caffè e delle merendine di tre scuole superiori cittadine e in due casi sono riusciti a mettere a segno il colpo, portando via le monetine per un valore totale stimato superiore ai 400 euro. I ladri sono entrati in azione nella notte tra mercoledì e giovedì 16 febbraio all’interno degli istituti Quarenghi, Pesenti e Natta.

In quest’ultimo caso, però, si è trattato di un tentato furto. «Molto probabilmente sono entrati scavalcando il cancello da via Europa - spiega la dirigente scolastica Maria Amodeo -, poi hanno tentato di forzare una porta secondaria, senza riuscirvi perché è scattato l’allarme». Al Quarenghi, invece, sono entrati, portando via le monetine dalle macchinette. «Sono entrati dalla pista ciclabile che collega il sottopasso di Boccaleone – racconta la dirigente scolastica Elsa Perletti con il direttore dei servizi Sergio Marro –, poi hanno forzato una porta secondaria e sono riusciti a scassinare i distributori automatici portando via circa 400 euro di monetine.

Tra l’altro, lunedì avevamo subito un altro furto con le stesse modalità e lo stesso bottino: in questo caso, però, le macchinette erano state distrutte». Un altro furto è stato messo a segno al Pesenti. «I ladri si sono introdotti nell’edificio scolastico tra le 2.30 e le 3 – spiega la dirigente Veronica Migani –: hanno scavalcato il cancello da via Ozanam, poi hanno attraversato il campus e forzato una porta secondaria. A quel punto, sono riusciti a scassinare una macchinetta e hanno provato a forzarne un’altra, è scattato l’allarme. La refurtiva è ancora da quantificare». Negli istituti scolastici è intervenuta la Sorveglianza italiana e la questura. «È arrivata anche la polizia scientifica per effettuare i rilievi – precisa ancora la dirigente – e sono state acquisite le immagini delle telecamere». In tutti i casi, le scuole hanno sporto denuncia.

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