Lotta al bostrico, finanziamenti anche in Bergamasca

REGIONE LOMBARDIA. Stanziati 9 milioni di euro per la lotta al bostrico, il famigerato coleottero che sta causando pesanti danni al patrimonio forestale.

I fondi saranno reperiti nell’ambito del dl Agricoltura, grazie a un emendamento presentato dal senatore Luca De Carlo. «La Regione Lombardia -dichiara l’assessore Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia - tra le più colpite dalla tempesta Vaia e dall’infestazione del bostrico, particolarmente in provincia di Bergamo, Brescia, e Sondrio, accoglie con grande favore questa importante iniziativa. Le risorse stanziate rappresentano un supporto cruciale per i nostri territori, dove il problema del bostrico continua a rappresentare un’emergenza fitosanitaria di vasta scala».

I finanziamenti

Grazie a questo emendamento verranno stanziati nove milioni di euro in tre anni per finanziare e attuare azioni di monitoraggio, lotta attiva, formazione, informazione, ricerca e sperimentazione volte a contrastare l’infestazione di questo pericoloso coleottero.

«Questo finanziamento - prosegue Beduschi- non solo permetterà di continuare le attività silvocolturali già in atto, ma anche di ampliare le azioni di monitoraggio, formazione e informazione, nonché di ricerca e sperimentazione in collaborazione con le Università e gli istituti di ricerca. Tali azioni sono state segnalate come urgenti dai vari attori del territorio e sono indispensabili per contrastare l’infestazione in modo efficace e mirato» continua Beduschi.

L’assessore sottolinea inoltre l’importanza di affrontare questa crisi non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale, economico e di sicurezza. «Le conseguenze della tempesta Vaia e l’infestazione del bostrico hanno avuto ripercussioni significative sul nostro territorio, influenzando il mercato del legname e aumentando il rischio idrogeologico. È quindi fondamentale che gli interventi previsti siano specifici e adeguati alle diverse situazioni ambientali delle nostre zone alpine» conclude Beduschi.

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