Longuelo, sparò e ferì uno dei ladri che si era ritrovato in casa mentre dormiva: archiviata la posizione dell’ex maresciallo

IL PROCEDIMENTO. Posizione archiviata per l’ex militare della Gdf di 86 anni: sparò per difendersi. Era indagato per tentato omicidio. Lui: non volevo uccidere e mi spiace per quel ragazzo.

Aveva sparato con la pistola calibro 38 a due ladri che s’era ritrovato davanti mentre stava dormendo nella sua abitazione di Longuelo. Uno dei due era rimasto leggermente ferito al collo. Lui, Domenico Scarcella, 86 anni, ex maresciallo della Guardia di finanza, era finito indagato per tentato omicidio. Un’iscrizione dovuta. In tutti questi mesi il pm Laura Cocucci ha compiuto accertamenti sulla sua posizione arrivando alla fine a chiedere l’archiviazione. Che il gip ha disposto l’8 gennaio scorso riconoscendo la scriminante della legittima difesa. I malviventi, due albanesi di 26 e 27 anni, sono stati invece nel frattempo condannati: uno in abbreviato a 5 anni e 8 mesi, l’altro a 7 anni e mezzo. Sono entrambi in carcere e, una volta scontata la pena, saranno espulsi.

Erano le 21 di sabato 27 aprile 2024. Scarcella stava dormendo nella camera da letto. Sotto il cuscino teneva una pistola Smith e& Wesson calibro 38 legalmente detenuta. I due gli avevano rubato il borsello contenente 500 euro, mai più ritrovato. Poi l’avevno svegliato, mentre la moglie stava lavorando al piano di sopra. «Volevano altri soldi – aveva raccontato Scarcella – “Va bene, ve li do”, gli ho detto. Poi mi sono girato, ho preso la pistola e ho sparato, ma non mirando verso di loro. Ho sparato per difendermi».

I ladri erano fuggiti col borsello. Quello ferito aveva chiamato i soccorsi ed era stato portato in ospedale, mentre l’altro si era dileguato. Quest’ultimo era stato rintracciato e arrestato il giorno successivo grazie anche alle indicazioni fornite dal complice. Entrambi erano finiti in carcere.

«Non ho mai dubitato sull’esito dell’inchiesta nei miei confronti, era ovvio, perché ho agito per legittima difesa - ha dichiarato Scarcella -. Come dovevo difendermi se non avevo a disposizione altri oggetti per far scappare i ladri? Ho sparato in aria e non so nemmeno come ho fatto a colpirlo. Non mi sono reso conto che uno dei due era ferito. Mi è anche dispiaciuto, quando l’ho saputo, non mi sentirei mai di uccidere una persona. Ho dovuto prendere la decisione in pochi secondi. La pistola ora è ancora sequestrata, ma la rivoglio e la rimetterò sotto il cuscino perché non si sa mai. Adesso vicino al letto tengo una mazza da baseball, la balestra e un coltello serramanico. Devo difendere non la mia vita, che ormai è quasi finita, ma quella del mio nipotino, che ogni tanto viene a dormire da noi, e di mia moglie. Ho perso dieci chili da quella sera. Non riesco più a dormire»

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