Cronaca / Bergamo Città
Sabato 03 Aprile 2021
Lombardia, un’altra settimana in rosso ma c’è uno spiraglio per il 12 aprile
La Lombardia resta nella fascia più rigida fino a domenica 11 aprile. Potrebbero però bastare solo 7 giorni con dati migliori per tornare arancio.
Il famigerato indice Rt non sarebbe nemmeno da zona arancione, ma da giallo pieno: 0,89, quindi sotto la fatidica quota 1 che segna il passaggio da giallo ad arancione. Ma si rimane in rosso almeno fino a domenica 11. Anche se per lunedì 12 si apre un interessante spiraglio di arancione. Venerdì 2 aprile alla fine la differenza l’ha fatta ancora l’incidenza, ovvero il numero di nuovi casi ogni 100 mila abitanti che in Lombardia è sì in discesa, ma ancora di poco sopra quel valore che fa la differenza, 250: per la precisione ieri era a 258, anche se in Cabina di regia viene esaminato il dato del giovedì che era 269. Come noto questo valore ha la meglio a prescindere (recita il primo disegno di legge in materia del governo Draghi, principio reiterato da quello più recente del 31 marzo) sugli altri, Rt e percentuale di ospedalizzazione, per questo motivo la Lombardia rimane in rosso ancora per una settimana. O meglio, considerando che da oggi, sabato 3 aprile, scatta la zona rossa pasquale che si concluderà lunedì (compreso), la restrizione andrà da martedì 6 a domenica 11 compresa, con quasi certezza. Il solo dubbio sta nell’allineamento delle date delle varie ordinanze del ministro Speranza, ma tendenzialmente i passaggi di zona avvengono sempre il lunedì, con l’eccezione della prossima settimana, influenzata dal provvedimento pasquale.
L’ottimismo di Fontana
Va comunque rilevato come per il monitoraggio settimanale della Cabina di regia, i dati dell’Iss (Istituto superiore di sanità) mettono la Lombardia in una valutazione d’impatto alta e in una classificazione di rischio sì moderata «ma ad alta probabilità di progressione». A preoccupare sono ancora i dati sulle occupazioni ospedaliere, ma l’Rt è stabilmente sotto e l’incidenza sta tornando nei ranghi.
Per questo motivo il presidente della Regione Attilio Fontana si dice ottimista per la prossima valutazione della Cabina di regia, quella in agenda il 9 aprile: «Restiamo un’altra settimana in zona rossa, come temevamo, ma non ipoteco il futuro» spiega analizzando i dati. «La cosa che mi rassicura è che l’Rt è sicuramente migliorato e che l’occupazione degli ospedali e dei letti di rianimazione gradualmente inizia a retrocedere: sono convinto che la cosa importante sia innanzitutto mettere in sicurezza le persone, poi vediamo, ogni settimana ha una sua tendenza».
E la speranza è che nei prossimi giorni migliori arrivando così all’esame del 9 aprile sotto quota 250: il trend va in quella direzione, anche se mancherebbero le famose due settimane di permanenza in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive. Se tutto andasse bene, venerdì prossimo saremmo solo a quota una: «Nell’ultimo decreto si dice che se ci sono situazioni particolari che possono essere valutate positivamente può bastare anche una settimana» spiega Fontana.
La nuova interpretazione
Il decreto prevede deroghe «in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini» si legge, anche se fino a fine mese di zona gialla non se ne parla. E in tutto il Paese.
Ma nell’interpretazione combinata dei dati, ieri in Cabina di regia è passato un altro principio: la regola delle due settimane per passare di fascia vale solo se il rosso è causato dal Rt e dai dati del sistema ospedaliero, non dall’incidenza. In questo caso basta solo una settimana con dati sotto soglia per cambiare colore, come successo ieri per Marche, Veneto e la Provincia di Trento che tornano in arancione da martedì. Per questo motivo, la Lombardia spera in buone notizie venerdì prossimo: ma occhio ai dati degli ospedali, faranno la differenza.
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