L’odissea dei trasporti si ripete: bus affollati e continui ritardi

Mobilità. Tante segnalazioni di disagi per gli studenti pendolari. C’è chi segnala pochi mezzi e affollamento, altri rimarcano il costo dell’abbonamento per un servizio inadeguato.

Tante le segnalazioni di disagi nel servizio di trasporto giunte in redazione: bus che non si fermano perché strapieni, porte che faticano a chiudersi a causa dell’affollamento, genitori costretti a uscire di corsa dal lavoro per recuperare figli rimasti a piedi. Le segnalazioni arrivate al nostro giornale (è sempre possibile scrivere all’indirizzo [email protected]) toccano praticamente tutte le aree del territorio, dalle valli alla pianura, dall’Isola all’hinterland cittadino. L’Agenzia del trasporto pubblico locale ha già spiegato che il monitoraggio della situazione è in corso per cercare di dare risposte puntuali, ma è noto come alla base del problema ci siano anche carenze tecniche (in primis la mancanza di autisti) ed economiche, che vanno ben oltre la contingenza del momento. Le risposte delle società di trasporti si possono leggere sull’edizione del 5 ottobre del giornale.

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Ogni giorno un’avventura

«Alla fermata a Zanica, ormai ultimo paese sul tragitto da Cologno al Serio, gli autobus sono talmente pieni da non fermarsi», racconta un’utente. «Mia figlia prende il pullman alle 7,40 a San Giovanni Bianco per recarsi a scuola a San Pellegrino, ma nonostante transitino a quell’ora diversi mezzi con destinazione Camanghé o Bergamo, sono tutti stracolmi e spesso i ragazzi riescono a salire solo al primo gradino e si ritrovano compressi contro le portiere per tutto il tragitto», riferisce un altro genitore. Una mamma di Carobbio degli Angeli riporta che la figlia liceale «la scorsa settimana, con pullman strapieno e ragazzi in piedi, è svenuta a causa del caldo». «Sulla tratta Pradalunga-Gazzaniga, dal primo giorno di scuola superiore mia figlia non è mai riuscita a usufruire del servizio, ogni giorno un’avventura diversa – scrive un papà –. Dovrebbe esserci un mezzo dedicato a quella tratta ma almeno la metà delle volte non si ferma alla pensilina».

Vari interventi sottolineano come l’abbonamento sia una spesa impegnativa per le famiglie, che peraltro quest’anno hanno visto anche scattare gli aumenti (sebbene si sia cercato di farli pesare soprattutto sui viaggiatori occasionali). «Ricordo che io come tanti altri genitori pago per ogni figlio 578 euro per un abbonamento senza avere il servizio richiesto e pagando le conseguenze del disservizio», scrive una mamma da Lovere. Pullman persi perché sovraffollati significano anche ritardi a destinazione: «Tra Martinengo e Ghisalba per andare a Bergamo siamo veramente tantissimi e tre autobus alle 6,55 non bastano... la maggior parte delle volte sono rimasta giù e sono arrivata tardi al lavoro», racconta una giovane.

La fine dell’emergenza Covid ha comportato il ritorno al 100% del carico sui mezzi e la fine del doppio orario di entrata a scuola

Distanziamento a bordo

«Vista la difficoltà a trovare un bus libero all’avvicinarsi delle 7,30 mio figlio ha progressivamente anticipato l’uscita di casa e da oltre una settimana si presenta alla fermata alle 6,45, ben un’ora e quindici minuti prima dell’ingresso a scuola, ma non è sufficiente – è la testimonianza da San Paolo d’ArgonIl più delle volte lui e altri ragazzi del paese si vedono sfilare diversi pullman, ma la maggior parte bypassano la fermata perché già stracolmi. In queste prime tre settimane ho dovuto portare mio figlio in città ben quattro volte, perdendo a mia volta diverse ore di lavoro». La fine dell’emergenza Covid ha comportato il ritorno al 100% del carico sui mezzi e la fine del doppio orario di entrata a scuola. Ma la sensibilità è cambiata: «Siamo in un periodo di influenza e i ragazzi dovrebbero avere più distanza all’interno dell’abitacolo», rileva un genitore di Dalmine.

«Spesso il pullman alle fermate resta fermo parecchio perché a causa delle troppe persone a bordo le porte non si riescono a chiudere», racconta una giovane che viaggia tra Treviglio e Cortenuova. Non manca però chi, pur sottolineando i disagi, mette sul piatto anche «la maleducazione» di alcuni studenti, «tutti ammassati che spingono e finiscono in mezzo alla strada mentre sopraggiunge il pullman», oltre a mezzi «danneggiati da atti vandalici – si legge in un messaggio da Rovetta –. Senza nulla togliere al fatto che l’azienda dovrebbe garantire più mezzi e più sicurezza, anche chi usufruisce del servizio dovrebbe essere più educato e rispettoso».

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