Liste, per le mammografie anche un anno e mezzo d’attesa

I DATI . Le Asst sono al lavoro per smaltire le «code» e rispettare i tempi, ma per risonanze magnetiche e altri percorsi si «sforano» ancora i termini.

Le mammografie, con attese che possono arrivare fino a un anno e mezzo. Ma anche le risonanze magnetiche, le visite dermatologiche, l’ambito cardio-vascolare. La fotografia sulla situazione delle liste d’attesa in Bergamasca restituisce ancora un’immagine in chiaroscuro, con le note e diffuse criticità. È quanto emerge dai dati ufficiali delle Asst, pubblicate sui rispettivi siti secondo la normativa sulla trasparenza.

Le attese all’Asst Papa Giovanni

Il prospetto dell’Asst Papa Giovanni riguarda il 2023: su 401 prestazioni rendicontate, 204 (il 50,8%) hanno una performance del 100% nel rispetto dei tempi d’attesa, poi via via a scendere, sino alle 33 con una performance dello 0%. I dati peggiori sono per la mammografia bilaterale (547 giorni, un anno e mezzo) e l’ecografia bilaterale della mammella (512 giorni), per una prima visita dermatologica l’attesa media è di 263 giorni, per un controllo cardiologico pediatrico 183 giorni.

«È importante sottolineare – spiegano dall’ospedale – che l’Asst Papa Giovanni gestisce prenotazioni aperte a tutta la Regione e che pertanto non è possibile attivare incrementi di attività senza limiti. Da qui l’importanza dell’attivazione dei percorsi di tutela. È essenziale che tutti gli enti sanitari e le Ats collaborino affinché questo sistema funzioni correttamente». Il «Papa Giovanni» tramite il proprio sito web ha infatti indicato «i percorsi di tutela disponibili per garantire un accesso rapido alle prestazioni sanitarie». Si tratta di «percorsi facilitati» attivati in diversi casi: per le «prestazioni prescritte dagli specialisti interni con priorità «U» (Urgente, ndr) e «B» (Breve, entro 10 giorni, ndr) quando non vi è disponibilità nel territorio della provincia di Bergamo» e per le «visite specialistiche di Chirurgia plastica e visite specialistiche di Neurochirurgia, per le quali l’Asst è punto di riferimento provinciale».

Le attese all’Asst Bergamo Est

Su 57 tipologie di prestazioni rendicontate a febbraio, all’Asst Bergamo Est sono 15 (il 26,3%) quelle che per la priorità «P» (Programmabile) superano i 120 giorni d’attesa per la prima disponibilità: criticità per risonanza magnetica al cervello e tronco encefalico (393 giorni), risonanza magnetica alla colonna vertebrale (393 giorni) e prima visita dermatologica (393 giorni); attese lunghe anche per la prima visita ginecologica (227 giorni) e la prima visita di chirurgia vascolare (235 giorni). «La riduzione delle liste d’attesa è una tra le priorità dell’Asst Bergamo Est – spiega l’azienda –. È stato predisposto un piano continuo che vede l’incremento di attività per le specialità che risultano maggiormente critiche, grazie alla richiesta di disponibilità aggiuntiva a professionisti dipendenti e l’inserimento di nuovi specialisti. Fondamentale sottolineare la difficoltà nel reclutamento delle risorse umane, soprattutto in alcuni ambiti che oggettivamente pesano in maniera determinante sull’andamento delle attività».

Le attese all’Asst Bergamo Ovest

Stando ai dati di febbraio, su 154 prestazioni tra classe «D» (tempo massimo d’attesa di 30 o 60 giorni, a seconda dei casi) e «P» (max 120 giorni), in 52 casi (il 31% del totale) si osserva un tempo medio d’attesa che sfora il target. Le lungaggini maggiori riguardano la risonanza magnetica del cervello e del tronco encefalico (285 giorni il tempo medio d’attesa), la risonanza magnetica della colonna (260 giorni), la risonanza magnetica dell’addome inferiore e scavo pelvico (258 giorni), la mammografia bilaterale (171 giorni), mentre tra le visite è in sofferenza la dermatologia (141 giorni per una prima visita in classe «P»).

L’Asst Bergamo Ovest parla di «isolate criticità, in un contesto di complessiva adesione agli obiettivi fissati dal Piano attuativo per il governo dei tempi d’attesa». Sono state messe in campo delle azioni: per la diagnostica per immagini, l’Asst «ha indetto o appena esperito concorsi volti all’acquisizione di nuovi professionisti. Gli esami della mammella scontano una dilatazione dei tempi di attesa ascrivibile al successo incontrato dalla campagna screening mammografico, ossia dall’incremento non facilmente gestibile dei relativi esami strumentali e alla particolare attrattività dei servizi». Le prestazioni dell’ambito fisiatrico-riabilitativo «scontano attualmente il completo avvicendamento dell’organico medico» e si attende l’esito di un concorso, per le prime visite pneumologiche e le spirometrie semplici «è in corso e in via di rapida estensione una convenzione con gli Spedali Civili di Brescia», con effetti sul «sostanziale e rapido abbattimento dei tempi di attesa».

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