Liste d’attesa, 20 milioni dalla Regione. Obiettivo: contenere i tempi degli esami

SANITÀ . Sale a 81 milioni di euro lo stanziamento complessivo a favore delle Ats. Via libera della giunta anche al progetto per il Centro unico di prenotazione regionale.

Altri 20 milioni di euro sul piatto. Regione Lombardia intensifica lo sforzo sul versante più «caldo» della Sanità, quello delle liste d’attesa. Lunedì 26 giugno la giunta regionale ha infatti deliberato lo stanziamento di altri 20 milioni di euro che vanno così a portare a quota 81 milioni di euro (46,3 milioni destinati agli enti pubblici, 34,6 milioni agli erogatori privati accreditati) il «piano operativo regionale per il contenimento dei tempi d’attesa», a favore dei piani presentati dalle singole Ats. Sempre lunedì è arrivato il via libera alla delibera per il progetto definitivo per la realizzazione del «Centro unico di prenotazione», che dovrebbe razionalizzare il sistema con cui si fissano esami e visite.

La delibera

Nel dettaglio, la delibera della Regione «contiene indicazioni alle aziende per aumentare le prestazioni ambulatoriali e di ricovero attraverso l’erogazione di prestazioni aggiuntive e fornisce importanti indicazioni sull’appropriatezza prescrittiva in radiologia e medicina nucleare», prevedendo anche che il 10% delle prestazioni di diagnostica sia finalizzato alla quota aggiuntiva di screening che ogni ente dovrà effettuare entro fine 2023. La Direzione generale Welfare ha tirato le somme sull’attività dei primi cinque mesi dell’anno. Nel periodo gennaio-maggio 2023 per gli esami in classe di priorità B (visite da eseguire entro 10 giorni) sono state erogate 101.577 prestazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (anno di riferimento pre-Covid), con un incremento del 41%, mentre per le classi di priorità D (visite da effettuare entro 30 giorni) l’aumento è pari a 136.942 (+24%). «Il piano operativo ha registrato una concreta e proficua partecipazione delle strutture pubbliche e private accreditate fin dai primi mesi del 2023 – commenta Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare –. L’ulteriore somma messa a disposizione da Regione Lombardia conferma l’impegno in questo importante settore».

Paradosso «no show»

Il paradosso, in fatto di liste d’attesa, è che resiste una quota considerevole di persone che non si presentano in ambulatorio nonostante l’appuntamento fissato: è il cosiddetto «no show», che nei primi quattro mesi del 2023 ha riguardato secondo la Regione 1.457.429 casi, circa il 23% delle prestazioni prenotate; la Regione punta a superare il problema «attraverso l’aumento delle prenotazioni che si aggiungeranno alla normale disponibilità». In tema di tecnologia, «le strutture sanitarie dovranno impegnarsi a pubblicare tempestivamente i referti sul Fascicolo sanitario elettronico entro 24 ore dalla loro produzione (almeno il 95%) e raggiungere l’80% delle prescrizioni ambulatoriali in forma dematerializzata entro la fine del 2023».

Centro unico di prenotazione regionale

Il semaforo verde scatta anche per il progetto definitivo per la realizzazione del Centro unico di prenotazione regionale, in cui confluiranno le agende delle strutture pubbliche e private: «Una volta in essere – spiega la Regione –, prevede un insieme di strumenti applicativi per la gestione centralizzata della programmazione e dell’offerta ambulatoriale. Definita quindi l’offerta tecnica, la Direzione generale Welfare di Regione dovrà incaricare Aria Spa per la realizzazione del progetto definito». Per Bertolaso si tratta di un «provvedimento davvero molto importante che vuole andare a incidere concretamente sulla facilitazione dell’accesso alle prenotazioni da parte dei cittadini».

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