Cronaca / Bergamo Città
Martedì 14 Giugno 2022
L’impresa, lo sport, i progetti: su L’Eco di mercoledì nove pagine per raccontare Bosatelli, un grande bergamasco
In edicola Il nostro quotidiano nell’edizione in edicola mercoledì 15 giugno dedicherà nove pagine alla figura di Domenico Bosatelli, fondatore di Gewiss, ma anche uomo visionario e sognatore.
«Finiteli tutti, i miei progetti. Ma soprattutto finiteli come dico io». Se n’è andato così Domenico Bosatelli, facendo le ultime raccomandazioni ai figli e alla moglie. Il fondatore della Gewiss è morto lunedì notte a 88 anni nella sua abitazione di Cenate Sotto dopo una breve malattia. Visionario, pioniere, sognatore: del cavaliere – così lo hanno sempre chiamato i suoi collaboratori – resterà senz’altro l’eredità di un’azienda, la Gewiss, che lui ha creato dal nulla 52 anni fa, grazie a un’intuizione: quella di utilizzare le materie plastiche per risolvere i piccoli problemi quotidiani. E resteranno di lui anche i suoi sogni, quelli che ha avuto il tempo di realizzare e quel Chorus Life che da una decina d’anni era diventato per lui ormai quasi un’ossessione: l’idea di una città del futuro da sviluppare innanzitutto nel cuore della sua città, e poi da esportare in altre zone d’Italia e del mondo, così come ha fatto con la sua azienda.
Un impegno che aveva profuso non solo come imprenditore, ma anche come appassionato di sport, di ciclismo in particolare, al quale ha legato indissolubilmente il nome dell’azienda di famiglia. A cavallo degli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso, Domenico Bosatelli è stato patron di una delle squadre che ha primeggiato nel ciclismo. La sua Gewiss, inizialmente abbinata a Bianchi ha occupato la scena con straordinari risultati in due distinti periodi: fra il 1987 e il 1989 e, successivamente, dal 1994 al 1996.
E in anni recenti il suo nome è stato legato anche allo stadio di Bergamo e all’Atalanta, oltre che al progetto futuristico di Chorus Life.
Tutto questo e molto altro ancora lo racconteremo dedicando nove pagine dell’edizione de L’Eco di Bergamo in edicola mercoledì 15 giugno.
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