Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 26 Novembre 2020
Lettera dei commercianti a Fontana
«Bergamo diventi zona gialla»
Le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti scrivono al governatore Fontana: «Strascichi troppo pesanti per l’economia con il lockdown».
Tre settimane di zona rossa hanno messo in ginocchio i commercianti bergamaschi. Per questo, confortati dai numeri di una ricerca dell’Università di Bergamo, e dall’andamento dei contagi, i presidenti di Ascom e Confesercenti hanno scritto al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, perché chieda al ministro della Salute un salto doppio da subito, almeno per la nostra provincia, da zona rossa a zona gialla. Il passaggio a quella arancione che potrebbe concretizzarsi nel fine settimana non basterebbe infatti a ridare fiato al commercio, tornato in semi lockdown dall’inizio di novembre.
La lettera spedita in Regione fa seguito a un’altra richiesta, rimasta inascoltata, che le associazioni avevano già inoltrato a Fontana alla vigilia dell’istituzione della zona rossa. «Queste tre settimane sono state terribili per le ripercussioni economiche sulle imprese del terziario bergamasco, già provate», si legge nella missiva firmata dai presidenti di Ascom e Confesercenti, Giovanni Zambonelli ed Antonio Terzi, e inviata anche agli assessori regionali bergamaschi Claudia Terzi e Lara Magoni, e al presidente della Camera di Commercio Carlo Mazzoleni. Una richiesta avanzata con senso di responsabilità, assicurano.
«Non vorremmo che questa seconda fase dell’epidemia lasciasse nella nostra provincia tanti strascichi economici, che pure già si vedono – spiega Terzi –. Le nostre attività si erano ben predisposte alle normative molto stringenti del distanziamento. Ora non vogliamo un “liberi tutti”, perché il richiamo a quelle prescrizioni resta comunque fortissimo, tuttavia crediamo sia opportuno attenersi a una realtà che nelle nostre zone è sotto controllo». Un concetto ribadito anche da Zambonelli: «Siamo convinti che la salute va tutelata, però è anche vero che con il Covid si può e si deve convivere», dice Zambonelli.
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