Lazzaretto, cantiere del tetto rinviato per non interferire coi lavori allo stadio

PALAFRIZZONI . L’intervento per rifare la porzione di copertura a est slitta ad agosto-settembre, ma negli obiettivi dell’assessore Rota c’è una riqualificazione complessiva dello storico edificio.

Per non interferire con i avori di riqualificazione del Gewiss stadium, si aspetterà che arrivi il mese di agosto, forse settembre. Ma tutto è pronto per avviare il cantiere di rifacimento del tetto del Lazzaretto, nella parte che si affaccia sullo stadio, su via Fossoli. Ogni coppo sarà smontato e messo da parte, cercando di riutilizzarlo, in un’ottica di massima conservazione. L’intervento è da tempo previsto dal Piano delle opere pubbliche, oltre 200mila euro per continuare il lungo restauro delle coperture dello storico edificio, un’operazione partita oltre 20 anni. Pezzo dopo pezzo il Comune di Bergamo mette mano al Lazzaretto, ma l’obiettivo del nuovo assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota è di «riuscire a fare un intervento di restauro importante – dice –. Non solo sulle coperture, ma anche sulle facciate e sugli spazi interni. La volontà è quella di valorizzare un edificio storico importante, anche sul panorama internazionale. Dobbiamo solo trovare le risorse necessarie».

«Un tesoro nascosto»

Il Lazzaretto è sorto nel 1504, per volontà della Repubblica di Venezia che aveva dedicato questo luogo agli ammalati di peste. Scrive la Sovrintendenza dei beni culturali schedando il manufatto. «Forse nemmeno un turista su mille visita il Lazzaretto, vero e proprio tesoro nascosto di Bergamo. Bellamente ignorato. Un’opera d’arte. Un monumento nazionale. Realizzato ben più di un secolo prima della peste manzoniana». E ancora, sempre l’ente che soprintende i beni culturali: «Quello di Bergamo è forse l’unico esempio in Italia di Lazzaretto, conservato integralmente nel suo quadrilatero, che oggi si presenta come un vasto recinto chiuso verso l’esterno con un armonioso quadriportico all’interno».

Da tempo Palafrizzoni ha intrapreso un percorso per il recupero dell’edificio, ma mai è stato fatto un intervento strutturale

Da tempo Palafrizzoni, si diceva, ha intrapreso un percorso per il recupero dell’edificio, ma mai è stato fatto un intervento strutturale. Nel 2000 l’amministrazione intervenne per sistemare la struttura in legno e la porzione di tetto a ovest, che confina con via Marzabotto. Diciassette anni dopo è stato effettuato un secondo intervento e nel 2019 è stato sistemato il tetto all’ingresso dell’edificio. Una svolta ci sarà con la realizzazione del nuovo parcheggio sotterraneo, opera in corso di realizzazione che dovrebbe essere consegnata alla città entro la fine dell’anno. «Il Lazzaretto è uno spazio dei cittadini, c’è l’Anagrafe e ci sono diversi servizi – conclude l’assessore Rota –. Molto cambierà nel momento in cui la struttura non sarà più utilizzata per la sosta delle auto durante le partite dell’Atalanta».

L’intervento

Intanto il Comune, con l’intervento in programma tra agosto e settembre, riqualificherà la porzione di tetto a est dell’edificio, che ha un affaccio diretto sullo stadio. Il progetto esecutivo approvato lo scorso dicembre dalla precedente Giunta prevede «lo smontaggio del manto di copertura con accatastamento del materiale riutilizzabile, i coppi antichi ancora in buono stato di conservazione da riutilizzare come strato superficiale». Saranno smantellate e sostituite le onduline (che ci sono sotto i coppi), la gronda e gli altri elementi rovinati (canali, scossaline, pluviali in rame). Ma come per i coppi, l’approccio è conservativo. «Si interverrà – recita la relazione tecnica – con la sostituzione solo nei casi in cui gli elementi saranno rotti o fortemente degradati». Il nuovo tetto sarà ventilato, grazie all’utilizzo di un nuovo sistema che garantisce il fissaggio del coppo nascondendo però alla vista i ganci per l’ancoraggio.

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