Lavoro, patto per la sicurezza in otto progetti

PROTOCOLLO D’INTESA. Il prefetto: in provincia trend negativo. Il 2023 anno nero nella Bergamasca: 21 infortuni mortali fino a ottobre. E 300 pratiche per malattie professionali aperte nei patronati Cgil. L’Ats: serve una «rete».

Di fronte all’evidenza dei numeri sugli infortuni (soprattutto quelli mortali) sul lavoro, la premessa è quella della massima attenzione. La firma del nuovo «protocollo d’intesa per la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2023-2025», sancita ieri nella sede dell’Ats di Bergamo, giunge in un momento cruciale, vista la cronaca delle tragedie in azienda. È anche per questo che si rinnova, con più forza, l’impegno di istituzioni, mondo del lavoro e dell’economia: il nuovo accordo biennale punta sulla consapevolezza e sulla cultura della prevenzione, attraverso otto progetti – da attuare entro il 2025 – che spaziano tra sensibilizzazione, formazione, dialogo con le scuole, prevenzione degli infortuni in itinere, studio delle malattie professionali, monitoraggio degli appalti, gestione del rischio stress lavoro correlato.

«Impegno di tutte le istituzioni»

Sono 35 le firme in calce al protocollo, tra enti e associazioni: «La conferma dell’impegno di tutte le istituzioni sulla tematica – premette Giuseppe Forlenza, prefetto di Bergamo –. Nella nostra provincia purtroppo si segna un trend negativo». L’Ats, spiega il direttore amministrativo Ivan Alessandro Mazzoleni, si dà il compito di «promuovere e coinvolgere sul territorio tutti gli attori che possono dare una mano sul tema. Il rapporto con le scuole e le associazioni datoriali è fondamentale».

Il 2023 è un anno nero, per la Bergamasca: 18 denunce per infortunio mortale sul lavoro secondo l’ultimo bollettino dell’Inail che censisce i dati sino a fine agosto, a cui aggiungere le tre vittime contate tra settembre e ottobre. In totale 21 decessi.

Leggi di più su L'Eco di Bergamo di venerdì 27 ottobre 2023

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