Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 11 Dicembre 2019
L’Autorità richiama Trenord
«Indennizzi non adeguati»
Avviato il procedimento sanzionatorio per 15 società. «Le carte dei servizi non sono state aggiornate, penalizzati i passeggeri».
I pendolari in caso di ritardi dei treni possono ottenere indennizzi più vantaggiosi rispetto a quelli previsti attualmente. E in merito le Carte dei servizi di Trenord e Trenitalia devono fornire tutte le informazioni necessarie. È quanto l’Autorità dei trasporti riporta nella relazione in base alla quale ha «deliberato l’avvio di procedimenti sanzionatori nei confronti di 15 società di servizi ferroviari e di gestione delle stazioni, per il mancato adeguamento delle Carte dei servizi alla disciplina deliberata nel 2018 in materia di indennizzi». Tra queste 15 società ci sono Trenord, Trenitalia oltre che Ferrovie nord (del gruppo Fnm).
A tutte e tre, semplificando, viene contestato il fatto di non aver adeguato la loro Carta dei servizi a quanto disciplinato dall’Autorità nel 2018 a cominciare dalla questione degli indennizzi. E di non aver, quindi, informato i passeggeri su alcuni dei loro diritti. A partire dagli indennizzi in caso di ritardi dei treni. Quelli previsti nella disciplina dell’Autorità sono ritenuti più vantaggiosi di quelli applicati da Trenord nella cui Carta dei servizi è previsto che gli indennizzi (che non possono essere cumulati con il bonus) sono «pari al 25% del prezzo del biglietto-abbonamento in caso di ritardo compreso tra 60 e 119 minuti» oppure «al 50% del prezzo del biglietto-abbonamento in caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti».
Nella disciplina del 2018 dell’Autorità è invece riportato che l’indennizzo deve essere «riconosciuto per ciascun mese in cui, per la tratta indicata sul titolo di viaggio, un numero di treni pari o superiore al 10% di quelli programmati subisca un ritardo superiore a 15 minuti o venga soppresso; detto indennizzo è pari al 10% dell’abbonamento mensile e a 1/12 del 10% dell’abbonamento annuale». Mentre quindi nel primo caso si parla di un indennizzo che scatta, come minimo, dopo 60 minuti di ritardo, nel secondo dopo che il 10% dei treni ha accumulato almeno 15 minuti di ritardo. E tutto ciò secondo l’Autorità deve essere inserito nella Carta dei servizi di Trenord in modo che i suoi utenti lo sappiano: finora, però, non è stato così.
La stessa violazione è stata rilevata a Trenitalia. Non a Ferrovie nord perché non è un gestore di servizi bensì di stazioni. A quest’ultima l’Autorità ha invece rilevato di non aver aggiornato la propria Carta dei servizi sul diritto a utenti portatori di disabilità di chiedere un indennizzo nel caso determinate strutture a loro servizio non vengano riparate in un determinato arco di tempo. Ora tutte le società verso cui è stato fatto partire il procedimento sanzionatorio avranno tempo 180 giorni per presentare le loro memorie difensive. Dopodiché l’Autorità emetterà la propria decisione: in questo tipo di procedimenti si può arrivare una sanzione amministrativa pecuniaria fino a un importo pari al 10% del fatturato della società interessata. Sentite in merito Trenitalia e Trenord non hanno voluto rilasciare alcun commento.
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