Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 08 Luglio 2022
L’appello dell’Avis: «Prima di partire per le vacanze fate una donazione di sangue»
Solidarietà Nei primi cinque mesi dell’anno all’appello ne mancano circa 1.000. L’invito agli avisini: donare prima di partire per il mare o la montagna.
Si è chiuso a fine giugno un mese intenso di confronti tra i vertici dell’associazione dei donatori e i presidenti delle 157 Avis comunali, con i referenti delle 15 zone, della Bergamasca. L’obiettivo è stato quello di individuare strategie condivise per far fronte al calo di donazioni, atteso soprattutto durante il periodo estivo. Nonostante il miglioramento della situazione pandemica e la ripresa regolare di tutte le attività associative, infatti «stiamo purtroppo assistendo ad una costante riduzione delle donazioni – dice Artemio Trapattoni, presidente provinciale di Avis - con una inversione di tendenza rispetto alla crescita che avevamo registrato nel 2021».
Mancano mille donazioni
All’appello nei primi cinque mesi dell’anno mancano circa 1.000 donazioni (rispetto agli stessi mesi del 2021). Dal primo gennaio al 31 maggio sono state complessivamente 26.457. E se il centro del Monterosso, per quanto riguarda la raccolta di sangue, presenta un saldo positivo di 232 unità in più, soffrono invece le unità di raccolta in provincia e anche le strutture ospedaliere e, ad essere in calo, stavolta è anche la donazione di plasma. Per la verità si tratta di un andamento generalizzato che si sta verificando sia nella nostra regione (che a giugno ha lanciato via social la campagna estiva «Ritorno a donare») sia nel resto d’Italia. Anzi, a Bergamo la situazione va decisamente meglio, ma proprio per evitare di trovarsi in emergenza, già nell’assemblea del 26 marzo qualche nuova proposta per una miglior gestione delle donazioni era stata lanciata. «Il confronto con i nostri dirigenti è stato proficuo – assicura ancora il presidente provinciale di Avis, Trapattoni -, siamo già al lavoro per rimodulare la nostra organizzazione nelle unità di raccolta e al Monterosso e ci siamo tutti impegnati a rafforzare la fidelizzazione dei nostri donatori che è poi l’elemento chiave per il successo della nostra attività».
Due prenotazioni su tre a buon fine
L’analisi delle agende ha rivelato che circa due terzi dei donatori che prenotano portano a buon fine la donazione. Bisogna dunque lavorare sulla parte restante. Le soluzioni individuate sono a due livelli: la prima, personale permettendo, riguarda l’ampliamento delle agende, e quindi del numero di accessi, che porterebbe un incremento quasi automatico delle donazioni. La seconda, che chiama in causa i dirigenti, consiste nel supportare i donatori per «accompagnarli» correttamente alla donazione, «a partire dalla “chiamata” con cui ricordare l’appuntamento preso - continua il presidente di Avis provinciale Bergamo – e, in caso non possano presentarsi, liberare la prenotazione per qualcun altro. È la fase più delicata, alla fine del periodo estivo, se i risultati saranno stati positivi, il percorso potrebbe entrare a pieno regime tra le nostre attività, anche attraverso la formazione di apposite figure».
«Le scorte possono diminuire»
L’invito, dunque, è che gli avisini donino prima di partire per mare o montagna. «In questi mesi – segnala Erica Magri, responsabile sanitario delle unità di raccolta - le scorte possono diminuire e rendere più complesse le normali attività cliniche. E questo è dovuto in parte ad una minore disponibilità dei donatori, che si godono appunto le meritate vacanze, ma anche alla necessità di applicare criteri di selezione rigorosi, a tutela dei pazienti, che prevedono ad esempio sospensioni di durata variabile dopo il rientro da un viaggio in numerosi paesi esteri. Senza dimenticare che Sars-Cov-2, anche se con varianti meno aggressive, continua comunque ad essere presente».
«Un buon momento anche per cominciare»
Il sistema trasfusionale rischia quindi di incontrare qualche criticità. «Il sangue, gli emocomponenti e i farmaci plasmaderivati rappresentano una terapia salvavita in numerose evenienze, per esempio nella cura di molte malattie ematologiche ed oncologiche (leucemie, emofilia, anemie congenite), in molti interventi chirurgici, nei trapianti d’organo e di midollo osseo, nei servizi di primo soccorso ed emergenza. È quindi fondamentale – ribadisce Erica Magri - che tutti i donatori si ricordino la loro donazione periodica. E magari, per chi non ha mai donato, il periodo estivo potrebbe essere un buon momento per cominciare».
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