L’addio a Filippo Maria Pandolfi, Prodi: «Per me fratello maggiore e maestro»

L’ULTIMO SALUTO. Al Tempio Votivo di Bergamo i funerali di Filippo Maria Pandolfi, influente politico bergamasco, morto a 97 anni nella notte tra venerdì e sabato. «Un esempio da trasmettere ai giovani».

È un Tempio Votivo affollato, gremito dei volti degli amici, dei familiari e delle tante istituzioni presenti. L’ultimo saluto all’ex ministro e commissario europeo Filippo Maria Pandolfi ha riempito questo pomeriggio, lunedì 24 marzo, i banchi del tempio di Santa Lucia di commozione. In prima fila il presidente Romano Prodi, a lungo inginocchiato per commemorare Pandolfi, considerato tra i più importanti politici bergamaschi di tutto il Novecento e venuto a mancare nella notte tra venerdì e sabato all’età di 97 anni. Un funerale partecipato, per rendere omaggio allo storico leader bergamasco della Democrazia Cristiana, al quale hanno preso parte la sindaca Elena Carnevali il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, e molti esponenti del mondo democratico - Gilberto Bonalumi, Antonio Misiani - e ancora di quello cattolico, con il vescovo emerito di Lodi, Giuseppe Merisi.

Il ricordo di Romano Prodi

«Lo ricordo con tanto affetto, per me Filippo è stato un fratello maggiore. Personalmente devo a lui l’inizio della mia vita politica - afferma Prodi -. Ho avuto la fortuna di averlo vicino, aveva uno stile assolutamente diverso dagli altri, fatto di discrezione e profonda cultura. La sua era una discreta concretezza. Filippo è un esempio che dobbiamo approfondire e soprattutto trasmettere alle giovani generazioni che dovranno portarlo avanti. Per me - conclude - è stato un maestro».

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